Gli approcci d’investimento incentrati sui dividendi possono stimolare la crescita dei guadagni nel lungo periodo riducendo al tempo stesso la volatilità.
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Poiché è impossibile prevedere il futuro, gli investimenti azionari sono per definizione incerti e si basano sul calcolo delle probabilità. In un’analisi condotta da BNY Mellon IM “Capturing the significance of dividends” si vuole sottolineare l’importante contributo dei dividendi all'investimento azionario. In particolare, evidenzia che gli approcci d’investimento incentrati sui dividendi possono stimolare la crescita dei guadagni nel lungo periodo riducendo al tempo stesso la volatilità.
“Tuttavia, un approccio del genere deve essere attivo, perché i dividendi di per sé non sono necessariamente un indicatore di solidità delle aziende e possono anzi celare altri problemi di natura fondamentale”, spiega Nick Clay, responsabile del team global equity di Newton IM (società del Gruppo BNY Mellon). “Ad esempio una distribuzione eccessiva dimostra un prezzo troppo elevato del titolo e può considetata un segnale di debolezza dell’azienda”.
Secondo il gestore, per aumentare i vantaggi derivanti dagli investimenti in dividendi bisogna seguire tre criteri:
- assicurarsi che i dividendi siano sostenuti da flussi di cassa sostenibili;
- stabilire che la gamma di flussi di cassa futuri e valutazioni intrinseche di un titolo siano asimmetrici in modo favorevole per gli investitori;
- assicursi che il prezzo attuale dell’azione offra un margine ragionevole di sicurezza.
I dividendi rappresentano la fonte dominante di rendimenti reali nel lungo termine
I dividendi, il reinvestimento e l’effetto composito del reinvestimento dei dividendi stessi, compongono una parte molto importante dei ritorni azionari totali nel lungo periodo.
Ad esempio, il caso del mercato americano illustra il ruolo dei dividendi nella creazione di ricchezza. Il grafico a seguire, mostra che 1 dollaro investito nel 1900 sarebbe pari a 215 dollari a fine 2011, solo tenendo conto della crescita del capitale. Ma se si guarda ai dividendi e al reinvestimento dei dividendi, lo stesso investimento originale di 1 dollaro sarebbe pari a 21.978 dollari nel 2011. "Di conseguenza, i dividendi e il loro reinvestimento hanno rappresentato il 99% dei ritorni azionari USA in questo arco di tempo", spiega il gestore.
Fonte: BNY Mellon IM, “Capturing the significance of dividends”, 2019
Sarebbe difficile sostenere che questi dati siano esclusivamente il risultato delle politiche delle Banche centrali che negli anni ealla crisi finanziaria del 2007-2008 hanno spinto al ribasso i rendimenti e i tassi di interesse in tutto il mondo. Ci sono altre due analisi che dimostrano come il potere del reinvestimento dei dividendi sia superiore a qualsiasi altra fonte di rendimenti. Il seguente grafico mostra a livello disaggregato tutte le componenti dei rendimenti totali dal mercato azionario USA nel corso di 200 anni fino alla fine del 2002.
Su un rendimento totale del 7,9% per anno solare, un 5% è attribuibile alla distribuzione e al reinvestimento dei dividendi. La parte restante del 2,9% è dovuta in parte all’inflazione (1,4%), in parte all’aumento delle valutazioni (0,6%) e in parte alla crescita reale (ponderata per l’inflazione) dei dividendi stessi (0,8%). Il contributo dei dividendi, dunque, è schiacciante non solo rispetto a ciascuna di queste componenti del rendimento totale, ma anche alla somma di tutte queste.
L’effetto positivo dei dividendi nel lungo termine non è limitata al mercato americano. Il grafico qui sotto implica che il contributo dei dividendo al rendimento totale azionario è stato ancora più significativo fuori dagli USA nel corso degli ultimi 50 anni dal 1970 a oggi.
Fonte: BNY Mellon IM, “Capturing the significance of dividends”, 2019
I dividendi possono stimolare la crescita degli utili nel lungo periodo
Gli investitori non hanno bisogno di sacrificare la crescita per conseguire il reddito da dividendi. Investire in una strategia focalizzata sui dividendi non significa che gli investitori devano rinunciare a una parte di crescita. La distribuzione dei dividendi non riduce le opportunità di investimento. “A nostro avviso non esiste affatto un trade off”, spiega il gestore. “In un famoso studio sull’azionario USA di Arnott e Asness, si mostra che c’è in realtà una correlazione positiva tra il rapporto di distribuzione dei dividendi di un’azienda e la sua successiva crescita degli utili”.
Il pagamento di dividendi, secondo tali studi, incoraggia le aziende ad essere più disciplinate nel modo in cui utilizzano il capitale, che a sua volta, genera migliori rendimenti nel lungo periodo.
“In altre parole, crediamo che il pagamento ricorrente di dividendi sia un segnale di qualità del management e disciplina nell’utilizzo del capitale di un’azienda", spiega il gestore. Inoltre, la distribuzione regolare di dividendi agli investitori ha quattro vantaggi:
- allinea gli interessi del management di un’azienda a quelli dei propri azionisti;
- riflette la fiducia del management nel modello di business;
- rende meno probabile che la liquidità resti inutilizzata nel bilancio aziendale;
- riduce la probabilità che il business sia appesantito da un eccesso di debito.
Il focus sui dividendi aiuta a ridurre la volatilità
Anche nei periodi di calo dei ritorni in conto capitale, il reddito da dividendi tende ad essere relativamente stabile. Una volta che un dividendo viene fissato, le aziende tendono a continuare a pagarlo per evitare di mandare segnali negativi al mercato.
Fonte: BNY Mellon IM, “Capturing the significance of dividends”, 2019
Inoltre, se un dividendo continua a essere pagato anche dopo che un deprezzamento dell'azione, gli investitori che reinvestono i dividendi ricevono una quantità maggiore di azioni per lo stesso importo. “Questo andamento anti-ciclico permette agli investitori di continuare a ricevere un reddito dai propri investimenti anche nelle fasi di ribasso e affrontare la volatilità dei mercati. Gli investitori rimangono più fedeli alle idee di investimento di lungo periodo nelle proprie strategie anche nei periodi in cui i rendimenti totali sono inferiori alla media”, conclude Clay.
Qui di seguito una breve analisi rischio-rendimento dei fondi con strategie basate sui dividendi. I fondi elencati sono quelli che presentano le migliori performance (in vauta base) in un orizzonte temporale di 5 anni.
Fondo | ISIN | Valuta Base | Rendimenti a 3 anni | Rendimenti a 5 anni | Volatilità a 3 anni | Volatilità a 5 anni | Patrimonio in mln di euro |
DWS Invest CROCI Global Dividends | LU1769943124 | Sterlina | 9,37 | 10,06 | 9,94 | 12,81 | 166 |
DWS Invest CROCI US Dividends | LU1769942589 | Dollaro | 11,81 | 9,55 | 13,71 | 13,14 | 140 |
Guinness Global Equity Income D | IE00BDGV0290 | Euro | 8,8 | 9,09 | 9,29 | 10,59 | 903 |
Guinness Asian Equity Income X | IE00BGHQDR08 | Euro | 7,05 | 8,92 | 11,39 | 13,69 | 203 |
Merian US Equity Income A | IE00B01FHQ87 | Euro | 7,05 | 8,65 | 14,2 | 13,14 | 219 |
DWS Invest Top Dividend IC | LU1472572954 | Euro | 6,01 | 8,21 | 7,56 | 8,79 | 3.809 |
Fidelity Global Dividend Y | LU0605515880 | Euro | 8,1 | 7,94 | 7,71 | 11,22 | 5.884 |
Kempen (Lux) Global High Dividend I | LU0427929855 | Euro | 8,14 | 7,62 | 11,41 | 13,18 | 332 |
DWS Top Dividende LD | DE0009848119 | Euro | 5,24 | 7,6 | 7,37 | 9,19 | 20.120 |
UniInstitutional Global High Dividend Equity | DE000A0RPAP8 | Euro | 7,23 | 7,2 | 8,17 | 8,65 | 880 |
M&G (Lux) Global Dividend C | LU1670710232 | Euro | 9,12 | 7,08 | 12,38 | 14,46 | 2.243 |
Kames Global Equity Income EURH B | IE00B8NVV808 | Euro | 7,66 | 7,05 | 10,19 | 13,27 | 439 |
Lazard Dividendes Min VaR | FR0010586024 | Euro | 6,29 | 6,92 | 8,61 | 11,84 | 146 |
BNY Mellon Asian Income EUR W | IE00BL0RDL96 | Euro | 6,61 | 6,02 | 8,73 | 12,29 | 26 |
BL-Equities Dividend B | LU0309191657 | Euro | 7,46 | 5,95 | 8,33 | 9,94 | 453 |
Fonte: Dati Morningstar al 30.09.2019.