Le dimissioni della premier britannica avranno un impatto sulla situazione finanziaria del Paese. L'incertezza politica continua così a influenzare la volatilità della piazza londinese.
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Investire nella borsa di Londra è diventato molto difficile. Nel Regno Unito, l’incertezza politica genera volatilità sul mercato interno e questo è chiaramente visibile nel grafico del FTSE 100 che, dall’inizio dell’anno, mostra un andamento simile a quello delle montagne russe nonostante la performance YTD mostri una flessione solo del -6,3 per cento.
Fonte: Google Finance.
Secondo Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, le dimissioni della premier britannica, avranno un impatto sulla situazione finanziaria del Paese. “Pensiamo che ci vorrà un po' più di tempo prima che i tassi nel Regno Unito scendano e ciò si rivelerà doloroso per coloro che hanno bisogno di accedere ai mutui o che si trovano a far fronte all'aumento dei tassi”, spiega l’esperto. “Ancora una volta, le riforme dovranno passare in secondo piano rispetto alla politica e ci sono abbastanza questioni aperte per far sì che l'incertezza continui a influenzare la volatilità del mercato finanziario di Londra”.
Fonte: MSCI.
La nomina di Rishi Sunak a primo ministro del Regno Unito dovrebbe risolvere alcune delle criticità politiche che si trova ad affrontare il Paese, ma non può cancellare la percezione che gli investitori internazionali hanno ora dell’area”, spiega Michael Michaelides, analista obbligazionario di Carmignac. Ancora oggi il deficit strutturale del Regno Unito è superiore a quello di tutti i Paesi del G7, escludendo quello degli Stati Uniti. “Questi ultimi, però, emettono la valuta di riserva mondiale, il Regno Unito no”, afferma l’esperto sottolineando come, per ristabilire la propria credibilità, il governo deve “correggere le sue tre mosse più dannose: esporre le casse pubbliche a tutti i potenziali costi al rialzo dei prezzi internazionali del gas, pianificare più di 250 miliardi di sterline di tagli fiscali per i prossimi cinque anni ed evitare il controllo dell'OBR”. Secondo Michaelides “non è necessario che il governo abolisca i rimanenti aiuti sui prezzi del gas, né i restanti sgravi fiscali. Questi, però, devono essere sottoposti a una valutazione completa dei costi, definendo un piano per ripagarli in tempi rapidi. Il governo ha urgente bisogno di annunciare e rispettare nuove regole fiscali che chiudano il deficit strutturale di bilancio. Questo richiede una combinazione di aumenti delle tasse, minori tagli fiscali e un contenimento della spesa, che sia politicamente realistico”.
Le prospettive economiche, dunque, appaiono ora sostanzialmente peggiori rispetto all’ultima riunione della BoE. Ne è convinto Mark Dowding, CIO di BlueBay, che ritiene “difficile credere che la stessa voglia aumentare i tassi in modo troppo aggressivo e schiacciare il mercato immobiliare, a meno che non abbia paura che una risposta accomodante possa provocare una nuova debolezza della sterlina”.
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