Giulia Culot, portfolio manager del Generali Investments SICAV - SRI Ageing Population, con rating Funds People Blockbuster, ci ha spiegato come individuarle.
Per accedere a questo contenuto
Con il ritorno della volatilità, è diventato ancora più difficile prevedere l’andamento dei mercati nel breve periodo, per questo gli investitori hanno iniziato a guardare con attenzione ai megatrend di crescita di lungo termine. Ne è una conferma il comparto Generali Investments SICAV - SRI Ageing Population, che si è aggiudicato quest’anno il rating Funds People Blockbuster, attribuito ai fondi più venduti in Italia, con un dato di raccolta degli ultimi tre anni di almeno il 25% del patrimonio. Le stime demografiche dimostrano che il mondo sta invecchiando, e tale fenomeno non può essere più trascurato, ma ci sono delle opportunità legate a questa tematica. Ne abbiamo parlato con Giulia Culot, portfolio manager del comparto di Generali Investments che ci ha spiegato come individuarle.
Il Generali Investments SICAV - SRI Ageing Population investe in società europee che beneficiano del fenomeno demografico dell’invecchiamento della popolazione. Si focalizza su tre pilastri principali: salute, pensioni e risparmio, e consumi. Tutti gli investimenti sono il risultato di un’attenta analisi SRI, condotta da un team interno esistente dal 2010. L’approccio SRI (socially responsible investment) parte dall’inserimento di una serie di filtri di esclusione e con l’identificazione di 34 criteri ESG, ovvero ambientali, sociali e di governance d’impresa. Successivamente viene creata una mappa ESG di rischi e opportunità che permette l’identificazione dei criteri più rilevanti per ogni settore e l’attribuzione dei rating di sostenibilità. Dopo aver determinato i titoli investibili sulla base dell’analisi extra-finanziaria, viene applicato il filtro relativo alla tematica dell’invecchiamento della popolazione; infine, la fase di stock picking avviene tramite un’analisi dei fondamentali (basata soprattutto sui cash flow), il tutto secondo un approccio bottom-up. “La nostra analisi SRI permette di eliminare il 45% delle aziende dell’universo investibile; per ciascun settore industriale infatti vengono individuati i criteri chiave e vengono fatte delle analisi tailor made, in questo modo possiamo costruire il nostro ranking di sostenibilità, che è il punto di partenza del filtro tematico e dell’analisi fondamentale”, commenta Culot.
La metodologia SRI costituisce il punto di forza del comparto. “Storicamente gli investimenti SRI mostrano un andamento meno volatile e un profilo di rischio più basso. Per esempio nel settore salute, rilevante per il comparto poichè rappresenta un terzo degli attivi, la nostra analisi rileva una performance mediana dei titoli SRI-compliant di +17%, rispetto a 0% per i titoli non SRI-compliant, su un orizzonte temporale che va da settembre 2017 a marzo 2019”, spiega il gestore.
L’attività di stock picking
L’approccio bottom up basato sull’analisi dei discounted cash flow (DCF) è corredato da incontri periodici con le società, questo è importante soprattutto nel caso di titoli che appaiono cari sui multipli di mercato. “L’analisi dei flussi di cassa futuri permette di non soffermarci semplicemente sui multipli, e di valorizzare adeguatamente i titoli poco ciclici e di qualità. Quello che vogliamo fare è riuscire a cogliere il potenziale di crescita delle aziende. La crescita dei flussi di cassa ed il loro profilo di rischio rappresentano infatti un driver importante del target price, poichè 2/3 del valore dell’azienda dipende da ciò che farà l’impresa dal quinto anno in poi”, aggiunge Giulia Culot. Le società sono soprattutto di grande o media capitalizzazione, con una crescita sostenibile trainata dal trend. Vengono escluse spesso le small cap perché solitamente non possiedono una struttura ESG sviluppata a tal punto da rientrare nel filtro, sebbene i gestori possano richiedere analisi 'ad-hoc' al team di analisti interno.
Il comparto al momento è costituito dal 30% dalla macroarea salute, 20% da pensioni e risparmio e 50% da consumi. “È un tema che si presta ad un’ottima diversificazione, meno direzionale, in cui la selezione da parte del gestore dà un valore aggiunto. È possibile infatti investire in diversi sotto settori: dalla cura della persona, al concetto di invecchiare bene e tenersi in forma, dai servizi di risparmio gestito e assicurazioni, al viaggio e tempo libero. Il focus è sulla crescita pertanto seguiamo una disciplina ben precisa nei take profit e stop loss, soprattutto nel caso dei titoli star. Ciò ci permette di ottenere ottimi risultati in termini di rendimento”, conclude la portfolio manager.