Il calo dei costi dell’energia rinnovabile dovrebbe accelerare l’elettrificazione dell’economia e portare a cambiamenti significativi in altri settori, in primis l’aumento dei veicoli elettrici.
Unisciti a FundsPeople, la community con oltre 200.000 professionisti dell'asset management. Accedi a tutti i nostri servizi esclusivi: newsletter giornaliera, breaking news, archivio riviste mensili, speciali e libri.
La transizione energetica è tra i capitoli più invadenti delle agende di governi e aziende per il prossimo decennio. Per soddisfare le ambizioni dell’accordo di Parigi e limitare il riscaldamento a 1,5˚C, il settore delle utility energetiche dovrà ridurre le proprie emissioni del 70-92% entro il 2035, spostando il mix energetico dalle centrali termiche tradizionali alle energie rinnovabili, prevalentemente solari ed eoliche.
Pictet AM fa notare che per far sì che la transizione energetica possa dirsi conclusa, essa dovrà interessare in modo profondo il settore delle utility. “Se si guarda al consumo energetico globale, le utility per la generazione di calore ed elettricità rappresentano la principale causa di emissioni di CO2, arrivando a pesare circa un terzo (il 32%) della produzione globale di Greenhouse Gases (GHG). Ecco perché, in un contesto di crescita della domanda verso servizi più green, le aziende d’avanguardia all’interno del settore dell’utility rappresentano un’opportunità unica per noi gestori attivi in grado di intercettare trend secolari quali la produzione di energia rinnovabile, lo stoccaggio energetico e le reti intelligenti”, spiegano.
Fonte: IEA, Maggio 2023. Elaborazione Pictet Asset Management
“Il calo dei costi dell’energia rinnovabile dovrebbe accelerare ulteriormente l’elettrificazione dell’economia e portare a cambiamenti significativi in altri settori, in primis l’aumento dei veicoli elettrici e l’ottimizzazione degli impianti di riscaldamento, con la graduale sostituzione delle stufe a gas con pompe di calore”, aggiungono.
La pressione inflattiva sull'Eurozona è scesa più rapidamente del previsto: l'inflazione complessiva è scesa al 6,1% contro il 6,3% previsto, mentre la componente core è scesa al 5,3%, contro le previsioni del 5,5 per cento. “Il rallentamento del dato principale è stato in gran parte determinato dal calo dei costi dell'energia, anche se è improbabile che questo impedisca alla Banca Centrale Europea di procedere con ulteriori aumenti dei tassi”, spiega Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm.
Andamento del Brent a 10 anni
Fonte: Investing.com
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, quest'anno abbiamo assistito a una significativa ripresa delle emissioni High Yield, in particolare nel settore energetico. “Il mercato è stato molto ricettivo nei confronti delle emissioni e ritiene che queste società stiano arrivando a ottenere finanziamenti finché possono a livelli ancora interessanti. Tuttavia, ci sono preoccupazioni circa l'andamento dell'High in caso di recessione, ed è per questo che riteniamo che il lavoro sul credito sottostante sia così importante”, spiega Natalie Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade di Payden & Rygel.
Fondi con Rating FundsPeople che investono in commodites