Il ruolo centrale della finanza per un mondo sostenibile

Massimo Mocio, Presidente, Assiom Forex
Massimo Mocio, Presidente, Assiom Forex

“L’ammontare degli investimenti necessari per coprirsi dai rischi climatici è di circa 250-300 miliardi di euro all’anno ed è chiaro che le finanze pubbliche da sole non ce la possono fare”. Mario Nava, direttore generale del Financial Institution and Stabiity Markets (FISMA) della Commissione Europea, apre il XVII Pan European Banking Meeting di Milano sottolineando la portata di uno dei fattori che maggiormente stanno cambiando i modelli di business dell’economia, mondo finanziario incluso. Sinergia è la parola chiave per far fronte alle sfide della sostenibilità, si evince dai lavori dell’assemblea. Ad emergere è infatti la necessità dell’unione e del coordinamento degli sforzi di regolatore, imprese e mercati dei capitali per dare vita ad un cambiamento dall’impatto decisivo su sfide di portata globale

Green bonds

“Nei primi sei mesi del 2019 sono stati emessi green bond per 117 miliardi di dollari, l’85% dei quali denominati in euro, da parte di 625 emittenti”, ha sottolineato Massimo Mocio, Presidente di ASSIOM FOREX, associazione degli operatori dei mercati finanziari. “Basterebbero questi numeri a spiegare perché i temi legati alla sostenibilità stanno ricevendo un’attenzione sempre maggiore da parte dei regolatori e degli operatori dei mercati finanziari” ha aggiunto.

Mondo bancario

“È molto importante comprendere come inserire i temi ESG all’interno dei piani industriali e della pianificazione strategica”, ha commentato Gianfranco Torriero, vicedirettore generale di ABI, illustrando l’attività dell’Associazione delle banche italiane sul tema e entrando nello specifico delle analisi funzionali che vengono condotte per declinare questi nuovi modelli a livello di governance bancaria e per delineare nuovi prototipi organizzativi. “Innanzitutto, la valutazione dei rischi associati al tema del cambiamento ambientale non possono essere considerati dei rischi aggiuntivi ma devono ormai essere considerati come rientranti nell’attività bancaria”, ha specificato. L’attenzione del mondo bancario si concentra, dunque, coerentemente con il focus del regolatore europeo, sul problema ambientale, in vista della probabile introduzione nei prossimi mesi del di regolamenti unitari che disciplineranno soprattutto la tassonomia, come previsto dall’Action Plan su cui sta lavorando l’Unione.

Investimenti sostenibili

Un passo ulteriore sembra, però, essere stato anticipato dal mondo della gestione del risparmio, con una particolare attenzione, oltre ai temi legati al clima, a quelli inerenti la responsabilità sociale e la governance. “La quota di investimento in strategie classificabili come sostenibili”, ha affermato Francesco Bicciato, direttore generale del Forum per la Finanza Sostenibile, “è in continua crescita, in particolare in Europa dove si concentrano oltre il 50% delle masse a livello globale”. “L’Italia”, ha voluto sottolineare inoltre Bicciato relativamente al nostro Paese, “si classifica al terzo posto dopo Regno Unito e Francia con circa 1.700 miliardi di euro di investimenti ESG”.

Lo sguardo del mondo bancario europeo è volto ora alla riforma dell’unione dei mercati dei capitali. Secondo Nava, si arriverà ad una Unione dei Mercati dei Capitali 2.0, “al passo con i tempi e le nuove esigenze di sostenibilità”,  attraverso il passaggio da una prima ad una seconda fase di lavoro per discutere i punti più ostici come la questione della tassazione, dell’insolvenza e della supervisione. “Ci sono buone possibilità affinché si arrivi ad una prima conclusione entro fine anno”, conclude.