Il 66,7% dei rispondenti alla Deloitte Italy Private Equity Confidence Survey rimane positivo in merito allo scenario economico futuro e ai deal attesi.
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Secondo il report semestrale di Deloitte Italy Private Equity Confidence Survey, le aspettative degli operatori di Private Equity e Venture Capital per il primo semestre 2020 mostrano segnali di stabilità in merito all’attuale ciclo congiunturale e ai volumi di attività rispetto al semestre precedente.
“Il Deloitte Private Equity Confidence Index, indice che sintetizza le risposte raccolte tra gli operatori del settore, riporta un valore di 97 nel primo semestre del 2020, in leggero miglioramento rispetto ai valori del semestre precedente”, commenta Elio Milantoni, partner di Deloitte Financial Advisory Services e M&A leader.
Fonte: Italy Private Equity Confidence Survey: aspettative per il primo semestre 2020, Deloitte.
Le previsioni in merito alla congiuntura economica mostrano un sentiment positivo da parte degli operatori, con il 66,7% dei rispondenti che si attendono uno scenario economico piuttosto stabile. Aspettative invariate per quanto riguarda il numero di deal attesi: il 60% degli intervistati si attende un numero di operazioni in linea con il semestre precedente.
Fonte: Italy Private Equity Confidence Survey: aspettative per il primo semestre 2020, Deloitte.
“Il valore dei portafogli PE sarà, ad avviso del 55,6% degli intervistati, in aumento rispetto ai valori di acquisto. Questo dato mostra un segnale di ulteriore consolidamento delle valutazioni nel prossimo semestre", commenta Elio Milantoni. Riguardo agli obiettivi di rendimento (IRR) giudicati accettabili, la maggioranza degli operatori (84,4%) colloca le aspettative nella fascia intermedia (15%-25%)”.
Fonte: Italy Private Equity Confidence Survey: aspettative per il primo semestre 2020, Deloitte.
Le operazioni di LBO/Replacement si prospettano la tipologia di maggior interesse (55,6% degli intervistati) pur se con preferenze in diminuzione di 5,1 punti percentuali rispetto al periodo precedente, seguite da operazioni di supporto a MBO/MBI (20,0%) e di Expansion Capital (17,8%). Inoltre, è in aumento l’interesse verso settori come Life Science & Healthcare (+6,1 punti percentuali), Retail (+4,4 punti percentuali) e dei Prodotti Industriali (+2, punti percentuali). Si riduce invece il focus sui settori Packaging, IT e Luxury per quanto rimangano settori di primario interesse per gli operatori del settore.
Fonte: Italy Private Equity Confidence Survey: aspettative per il primo semestre 2020, Deloitte.
In riduzione la percentuale di investitori secondo i quali i valori di cessione saranno stabili (60,0%), mentre in aumento la quota di coloro che prevede valori in aumento (22,2%) rispetto al secondo semestre 2019. Riguardo alle possibili strategie di way-out, si registra un deciso aumento della quota di operatori che prevede di effettuare disinvestimenti principalmente attraverso SBO (+12,1 punti rispetto al semestre precedente). In diminuzione la quota di operatori che segnala la possibilità di disinvestire attraverso Trade Sale (da 48,6% a 36,4%).
Stabile intorno al 73% la percentuale di investitori in PE intervistati che individua nelle banche commerciali la fonte principale di finanziamento. In diminuzione invece i finanziamenti tramite banca di investimento (-7,2 punti percentuali). “Le aspettative di struttura finanziaria dei nuovi deal risultano sostanzialmente in linea rispetto ai semestri precedenti con una crescente preferenza per strutture finanziarie con un maggior utilizzo della quota di equity”, osserva Elio Milantoni. In riduzione di 3 punti la percentuale degli intervistati che prevede, infatti, di finanziare i propri investimenti futuri con strutture finanziarie più aggressive, caratterizzate da una quota di equity compresa tra zero e il 40%.
Fonte: Italy Private Equity Confidence Survey: aspettative per il primo semestre 2020, Deloitte.
Si segnala un leggero calo degli spread medi applicati. Più di un quarto degli operatori intervistati ha finanziato le proprie operazioni con uno spread sull’Euribor inferiore a 200 bps.