Impact investing e SDGs, la spinta della sostenibilità nella selezione dei fondi

FundsPeople Talks ESG, foto Enrico Frascati per FundsPeople

Nella selezione dei fondi e, nello specifico, nell’analisi ESG dei prodotti, un parametro discriminante è da ricondurre alla verifica dell’allineamento ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni unite. Si tratta, d’altronde, di una rappresentazione sintetica di una serie di obiettivi economici e sociali che include, al proprio interno, 169 sotto-obiettivi utili nell’analisi di un investimento (in molti casi, come sottolineato da alcuni professionisti, dal punto di vista tematico). L’esigenza di veicolare risorse verso gli SDGs si allinea, dunque, da un lato alla necessità di ottenere performance sostenibili corrette per il rischio, dall’altro all’opportunità di influire positivamente nel percorso stabilito dall’Onu. Secondo i calcoli dell’Environment programme finance initiative (UnepFI) delle Nazioni unite, sono necessari tra i US 5mila e i 7mila miliardi di investimenti annui per la realizzazione dei Goal al 2030. Tuttavia il volume dei flussi finanziari attualmente al servizio degli SDGs è difficile da misurare. UnepFI ha ipotizzato un gap (calcolato come fabbisogno di investimenti meno i flussi finanziari pubblici e privati) di circa 2.500 miliardi nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo (EMDEs). Sempre secondo UnepFI, tuttavia, i modelli di business (economici e finanziari) basati sull’impatto potrebbero svolgere un ruolo chiave nel colmare il divario di finanziamento per gli SDGs. Appunto del tema dell’impact investing e del ruolo degli  Obiettivi Onu nella fund selection si è parlato nella settima tavola rotonda di FundsPeople Talks ESG, che si è tenuta a Milano lo scorso 21 marzo e ha visto il confronto tra un professionista specializzato negli investimenti sostenibili e tre esperti nella selezione.

I commenti si riferiscono al contesto del 21 marzo 2023.