Da nicchia di mercato a asset in continua crescita: gli investitori scelgono ancora i prodotti ESG. Se ne è discusso nella prima parte della tavola rotonda di FundsPeople dedicata agli investimenti sostenibili.
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Da nicchia di mercato a asset in continua crescita: gli investitori scelgono ancora i prodotti ESG. Se ne è discusso nella prima parte della tavola rotonda di FundsPeople dedicata agli investimenti sostenibili.
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Nonostante l’instabilità e i venti contrari sui mercati, che si riflettono sui rendimenti, gli investitori non vogliono abbandonare la missione della sostenibilità. Anzi, secondo gli ultimi dati a disposizione il mercato vedrà una crescita a doppia cifra degli investimenti che mirano alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un report de The Business Research Company, in particolare, si sofferma sulla crescita dell’impact investing. Secondo lo studio questo segmento di mercato passerà dai 478,15 miliardi di dollari del 2023 a 550,52 miliardi nel 2024, mettendo a segno un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 15,1 per cento. La crescita nel periodo può essere attribuita a una maggiore consapevolezza sociale e ambientale, da parte degli investitori, all’emergere di nuove metriche per misurare l’impatto, alle nuove preferenze di Millennials e Generazione Z. Il medesimo studio stima che il mercato registrerà un’impennata fino a attestarsi a quota 1.061,14 miliardi di dollari nel 2028 a un tasso di crescita del 17,8 per cento. A prova dei dati sembra esserci un interesse molto attivo da parte degli investitori. Di interesse per le strategie sostenibili si è discusso nella prima parte della tavola rotonda di FundsPeople sull’impact investing.
I commenti si riferiscono al contesto del 24 ottobre 2024.
La sostenibilità negli investimenti richiede un cambiamento culturale, in primo luogo nella percezione dei clienti. Filippo Zafferoni, Advisory & Model Portfolios di Banca Aletti, sottolinea che "molti clienti vedono ancora la sostenibilità come qualcosa di separato dal mondo finanziario". Questo rappresenta una sfida, ma anche un'opportunità per migliorare la comprensione delle strategie ESG. L’approccio di Banca Aletti si basa su un’analisi strutturata: "Prima studiamo l’ente gestore e il processo d’investimento, poi passiamo al prodotto, utilizzando questionari dettagliati". Tuttavia, le difficoltà degli ultimi anni, come la volatilità dei green bond e il calo degli investimenti tematici, “hanno minato la fiducia dei clienti. È essenziale comunicare il valore della sostenibilità come investimento di qualità, aiutando i clienti a superare la disaffezione legata alle recenti performance", conclude il manager.
1/5“Il ruolo degli asset manager è fondamentale per guidare i clienti verso strategie sostenibili che creino valore a lungo termine”, afferma Valeria Colombo, referente ESG di BancoPosta Fondi SGR. Colombo spiega come l’approccio dei clienti al tema della sostenibilità sia cambiato negli ultimi anni: “Chi crede fermamente in questi temi non modifica le proprie scelte per periodi di performance negativa, mentre chi è stato attirato dal successo delle strategie ESG in passato potrebbe essere più incline a cambiare idea”. Per trasferire il valore delle strategie sostenibili ai clienti, Colombo sottolinea l’importanza di un’accurata selezione dei gestori. “Analizziamo le informazioni pubbliche dei PRI (Principles for Responsible Investment) e utilizziamo un modello proprietario per valutare le politiche di investimento e le strategie ESG. Questo approccio ci consente di scegliere prodotti che rispecchiano le nostre linee guida, anche nei fondi di fondi e nei portafogli retail”. Nonostante le difficoltà del mercato, Colombo è convinta che la sostenibilità non sia una moda passeggera, ma una necessità inevitabile per affrontare le sfide ambientali e sociali.
2/5La gestione degli investimenti oggi richiede “una chiara comprensione delle priorità dei clienti”. Ne è convinto Davide Saccone, Portfolio Manager, Head of Managers Selection & ESG di Quaestio SGR. “Occorre comprendere - spiega - è se l’obiettivo sia solo massimizzare il rendimento aggiustato per il rischio o farlo includendo un’impronta sostenibile”. Saccone sottolinea che “quando i clienti sono disposti a sacrificare potenzialmente una parte della performance per ottenere esternalità positive, è fondamentale selezionare gestori attivi con una solida metodologia di analisi extra-finanziaria.”. Per il manager “le strategie più promettenti si stanno spostando sempre più verso investimenti tematici e mercati privati, dove si possono finanziare aziende innovative o focalizzate su specifici progetti. In quest’ottica perché non ipotizzare per il futuro una revisione della struttura delle commissioni, basandola non solo sui risultati finanziari, ma anche sugli effetti positivi generati dalle strategie? In questo modo si incentiverebbero contemporaneamente gestori e investitori”.
3/5“Non si può più pensare agli investimenti obbligazionari senza considerare i green bond, i social bond e le obbligazioni sostenibili come parte essenziale del portafoglio”, afferma Tony Appiah, managing director e client portfolio manager di Nuveen Equities & Fixed Income. “Il mercato delle obbligazioni sostenibili - prosegue - è cresciuto significativamente: nel 2017 rappresentava solo il 2% delle emissioni totali, mentre oggi un’emissione su cinque è legata a queste tematiche. Si stima che entro il 2030 il 40 per cento delle emissioni obbligazionarie globali sarà sostenibile”. Questo “dimostra che la sostenibilità non è una moda, ma una necessità dettata dalla realtà del cambiamento climatico e dalla severità dei disastri naturali”, aggiunge Appiah. Nonostante alcune difficoltà iniziali, oggi non ci sono evidenze di costi aggiuntivi per investire in green bond. Secondo Appiah “la diversificazione del mercato, che coinvolge anche i paesi emergenti, rappresenta un ulteriore segnale di maturità, grazie a linee guida credibili sviluppate in collaborazione con istituzioni come la Banca Mondiale”.
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