L’obiettivo è quello di dare vita a una siiq da quotare a Piazza Affari con una dimensione del portafoglio immobiliare che dovrebbe essere tra 1,5 e 2 miliardi di euro.
Il business immobiliare si profila essere sempre più una delle colonne portanti del piano di trasformazione della nuova Cassa Depositi e Prestiti che ha alla guida Claudio Costamagna e Fabio Gallia. Così la CDP sta studiando la creazione di una SIIQ immobiliare. Lo ha fatto sapere l’amministratore delegato della divisione immobiliare, Giovanni Paviera, durante il forum Re Italy a Milano. “Quella delle società quotate in Italia è una tematica molto rilevante per il sistema Paese e sulla questione stiamo lavorando internamente per il momento, senza l’ausilio di advisor esterni”.
A fare da sfondo c’è il braccio finanziario del ministero dell’Economica (80,1%) che avrebbe avviato lo studio di fattibilità di un progetto studiato per valorizzare al meglio l’attività di CDP Immobiliare, cui complessivamente fa capo un patrimonio di circa 1,8 miliardi di euro, cui si aggiungono 750 milioni in gestione attraverso il fondo Fiv. L’obiettivo finale è quindi quello di dare vita a una SIIQ da quotare a Piazza Affari con una dimensione del portafoglio immobiliare che dovrebbe essere tra 1,5 e 2 miliardi di euro. E considerata la necessità da parte della CDP di ottenere dai propri investimenti un ritorno certo, o quantomeno il più possibile prevedibile, ha detto ancora Paviera che “tutti gli immobili in portafoglio saranno a reddito”.
Intanto CDP Immobiliare punta a cedere almeno altri 300 milioni di immobili nel 2016, dopo aver dismesso un ammontare simile nel corso del 2015. “Speriamo di arrivare almeno allo stesso ammontare per quest’anno. Poi molto poi dipenderà dal mercato”, ha concluso Paviera.