India sempre più rilevante nel panorama internazionale

Praveen Jagwani, CEO di UTI International elenca diversi motivi per investire in India. Il primo riguarda le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, che per il Paese stima un aumento del PIL del 6,3% nel 2024, un dato ben superiore rispetto alle previsioni di crescita del 2,9% del PIL globale. L’esperto cita poi il fattore della “dimensione”, spiegando che l’India è il Paese più popoloso al mondo, quello della “performance delle società” indiane e infine quello della “popolazione”. Quest’ultimo punto fa riferimento all’importante numero di nascite che ogni giorno si registrano in India, elemento che ha un impatto positivo sui consumi. L’insieme di tali fattori attribuisce al Paese “un vantaggio unico”, afferma Jagwani, evidenziando che “i migliori guadagni si possono trovare in un’economia giovane e in crescita, guidata dalla semplice domanda di beni di consumo di base”. A dimostrazione di quanto detto, il CEO sottolinea l’ottima performance del mercato azionario indiano.

Massimo Ricatti, portfolio manager - multimanager division di Bcc Risparmio & Previdenza, ritiene che “l’India diventerà sempre più importante nei portafogli degli investitori”. Il Paese continua a presentare “una crescita strutturale”, spiega l’esperto, aggiungendo che “ci sono molte riforme in corso”, elementi che dovrebbero consentire all’India di diventare “una delle principali economie globali nel prossimo decennio. Questo sarà ovviamente un driver per incrementare il posizionamento nell’asset class”. Le valutazioni dell’azionario indiano, come specifica Ricatti, “non sono così a buon mercato” ma questo aspetto “potrebbe essere giustificato dal fatto che la crescita degli utili delle società è robusta”.

Carlo De Luca, head of asset management di Gamma Capital Markets, spiega come l’India, anche per il suo forte sviluppo tecnologico sia, insieme alla Cina, “una delle aree migliori in cui investire nei prossimi 12 mesi”. Il Paese asiatico, evidenzia De Luca, “è oggi ancora molto sottovalutato”.  Nel 2023, afferma, “sul fronte azionario abbiamo creduto nella Cina, anche se ancora non abbiamo raccolto i risultati attesi e abbiamo investito in India”. Parlando dei punti di forza del Paese, anche De Luca sottolinea la forte crescita demografica.

“A livello strategico, siamo sovrappesati sull'India”, afferma Matteo Campi, responsabile ufficio investimenti multimanager e alternative di Arca Fondi SGR, che indica come il Paese sia presente in portafoglio non soltanto per motivi legati ai fondamentali macroeconomici dell’area, “ma anche per ragioni di diversificazione”. È questo il punto principale preso in considerazione dall’esperto. Campi spiega infatti che “investire in India non è come investire in altri Paesi”, perché le opportunità e i rischi presenti in quest’area sono diversi. In India, ad esempio, vede “meno rischi geopolitici” e “più rischi collegati a potenziali eccessi dei multipli” rispetto agli altri Paesi emergenti. Alla luce di queste considerazioni, a detta di Campi l’India “ha sicuramente un posto all’interno di un portafoglio globale”.

Un elemento che gli investitori apprezzano dell’India è il basso rischio geopolitico, oltre alla favorevole situazione demografica e alle numerose riforme che il governo ha portato avanti negli ultimi anni. Gabriele Montalbetti, gestore di Consultinvest, afferma che “in generale siamo sottopesati sui mercati emergenti, ma tra di loro abbiamo una preferenza su Paesi come l’India e il Sud America”. L’esperto tiene a precisare che, soprattutto attualmente, la geopolitica è un tema da tenere in forte considerazione al momento di costruire un portafoglio. In quest’ottica, prosegue, l’India è percepita dagli investitori come un Paese meno in contrapposizione all’Occidente. L’India infatti “sta mantenendo un atteggiamento equilibrato nei vari conflitti mondiali, risultando così il principale beneficiario dei flussi di investimenti internazionali in uscita dalla Cina”. Nel complesso, il gestore apprezza il Paese, ma allo stesso tempo sul fronte delle valutazioni riconosce che in India “i prezzi sono un po’ alti in questo momento, pur considerando che il mercato indiano in generale tratta a premio rispetto ad altri mercati emergenti”.

Anche Sofia Righetti, investment analyst di Generali Investments afferma che a oggi il portafoglio “non è particolarmente esposto alle azioni indiane”. Tuttavia l’esperta ritiene che si tratti di un'interessante opportunità di investimento. “L'India è il Paese a più rapida crescita e si prevede che presto diventerà la terza economia del mondo. Inoltre, si stima che il PIL pro capite raddoppierà entro il 2032. Le riforme strutturali e gli investimenti nella logistica e nelle infrastrutture sosterranno e stanno sostenendo l'economia indiana, così come la domanda interna”. Tuttavia, l’esperta ritiene che le valutazioni dell’azionario indiano “non siano a buon mercato” e quindi gli investitori dovrebbero essere selettivi nella scelta delle società in cui investire.