Il panorama italiano dei fondi articolo 8 e 9

L’industria del risparmio gestito si è confrontata negli ultimi mesi con una sfida importante: la classificazione dei prodotti in base alle norme contenute nel Regolamento (UE) 2019/2088, meglio noto come Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR). Uno sviluppo di ordine normativo e organizzativo che ha imposto un cambiamento in termini di trasparenza e divulgazione sul fronte ambientale, sociale e di governance (ESG). E di adattamento delle stesse SGR alle direttive europee. 

Sono passati otto mesi da quel 10 marzo 2021, giorno dell’applicazione della normativa di primo livello della SFDR (per il secondo livello manca ancora l’approvazione definitiva ma esiste già il final report sugli standard tecnici elaborati dalle autorità di vigilanza europee) e, come previsto, gli articoli 8 e 9 del Regolamento UE hanno guadagnato una forte attenzione da parte del mercato. Le norme che classificano i prodotti che promuovono caratteristiche ESG (articolo 8) e quelli che definiscono un obiettivo di investimento esplicito e applicabile (articolo 9) definiscono una mappatura sostenibile del mercato italiano.

Fondi articolo 8 e 9 in Italia, i numeri

Il numero dei fondi articolo 8 e articolo 9 commercializzati in Italia, al 30 settembre di quest’anno, supera i 2.400 (sono 2.432 per l’esattezza), secondo dati Morningstar. Di questi solo 320 sono articolo 9. I prodotti equity si prendono la fetta più ampia della torta, con 1.178 fondi (di cui 202 articolo 9), seguiti dai fondi fixed income (742, di cui 86 articolo 9) e dai multiasset (389 di cui 28 articolo 9).

Guardando nello specifico, poi, ai soli fondi di società italiane (tra quelli domiciliati nel Paese e quelli di gruppi italiani domiciliati all’estero), diventa 332 il numero dei prodotti sostenibili, in base alla classificazione SFDR. In questo caso i multiasset rappresentano il gruppo più rilevante, con 172 fondi di cui esattamente nove classificati come articolo 9. Seguono i fondi equity (85, di cui 11 classificati come articolo 9) e i fixed income (69, di cui quattro articolo 9).

A oggi, quella del mercato sostenibile è una storia ancora in evoluzione. I numeri, di certo, sono destinati a salire, visto che alcune società hanno preferito una posizione conservativa per il timore di un successivo declassamento dei loro prodotti. I gestori vedono nella SFDR l’opportunità di dimostrare il proprio impegno nella sostenibilità e hanno piani per migliorare le strategie esistenti, riclassificare i fondi e lanciarne di nuovi, che rispettino fin da subito i parametri. Un motivo in più per essere positivi, benché rimangano ancora incertezze sull’applicazione stessa della classificazione.

Focus sui fondi di SGR italiane articolo 9

I fondi disponibili per la vendita in Italia di SGR italiane e fondi di gruppi italiani all’estero classificati come articolo 9 (dati al 30 settembre) sono in totale 24. 

FONDI ARTICOLO 9 SOLO SGR ITALIANE 
Fondi Multiassetsocietàclassificazione
Arca Oxygen PlusArcaArticle 9
Arca Green LeadersArcaArticle 9
LUX IM ESG Ambienta Infrastructure Income DXLBGArticle 9
Etica Obbligazionario Misto REticaArticle 9
Etica Bilanciato REticaArticle 9
Etica Rendita Bilanciata REticaArticle 9
Etica Impatto Clima REticaArticle 9
Eurizon Defensive Top Selection Maggio 2024EurizonArticle 9
Fonditalia 4Children RFideuramArticle 9
Fondi Fixed Income
Etica Obbligazionario Breve Termine REticaArticle 9
Eurizon-Fund - Absolute Green Bonds R AccumulationEurizonArticle 9
Eurizon Fund - Green Euro Credit R EUR AccumulationEurizonArticle 9
LUX IM ESG Sycomore Corporate Bond DXLBGArticle 9
Fondi Equity
Sycomore Francecap RSycomore Asset ManagementArticle 9
Sycomore Shared Growth RSycomore Asset ManagementArticle 9
Mediolanum Best Brands Mediolanum Global Impact L ClassMediolanumArticle 9
Etica Azionario REticaArticle 9
Generali Investments SICAV - SRI European Equity Fund EXGeneraliArticle 9
LUX IM ESG Ambienta Alpha Green DXBLBGArticle 9
LUX IM ESG Pictet Future Trends DXLBGArticle 9
Generali Investments SICAV - SRI Ageing Population EX EURGeneraliArticle 9
LUX IM ESG Pictet Green Cities DXLBGArticle 9
LUX IM ESG Pictet Green Ecology DXLBGArticle 9
LUX IM ESG Vontobel Clean Technology DXLBGArticle 9

I commenti dei gestori dei fondi articolo 9

“In un contesto di aumentata sensibilità ai temi della sostenibilità aziendale”, commenta Riccardo Ceretti, responsabile della direzione InnovactionLab di Arca Fondi, “la SFDR ha introdotto una serie di norme volte ad assicurare un’opportuna coerenza tra la dichiarazione di valore e le effettive scelte di investimento dei fondi, minimizzando in tal modo il rischio di greenwashing”. Secondo l’esperto, il nuovo Regolamento UE “consentirà all’industria del risparmio gestito di continuare a crescere e a creare ricchezza, contribuendo nel contempo allo sviluppo di un sistema economico resiliente e sostenibile”.

"Come Banca Generali siamo stati tra i primi nell’industria del risparmio in Italia a muoverci verso la selezione di fondi sostenibili, applicando dapprima i criteri Sri e quindi quelli Esg”, dichiara Marco D’Orazio, responsabile investimenti di BG Fund Management, la fabbrica prodotto di Banca Generali. “Questo approccio ci ha portato a febbraio 2019 a lanciare sul mercato un modello di consulenza unico nel suo genere che consente ai nostri banker di costruire portafogli di investimento per la clientela in linea con gli obiettivi di sostenibilità di ogni singolo cliente. Alla base di questo approccio c’è il lavoro di selezione che portiamo avanti attraverso BG Fund Management e che guida anche l’innovazione della nostra sicav Lux Im”, prosegue D’Orazio.

“Riteniamo infatti che la selezione di società con caratteristiche ESG sia in linea generale da preferire in quanto permette l’individuazione di aziende capaci di generare maggiore valore nel medio-lungo periodo, allineando quindi gli obiettivi finanziari dei nostri clienti con quelli etici e di sostenibilità sia a livello di impatto ambientale che di politiche sociali e di governance. L’entrata in vigore della SFDR ci ha in questo senso aiutato a profilare ulteriormente il nostro universo investibile, tanto che oggi la quasi totalità dei fondi sostenibili della nostra gamma rientra nell’ambito degli articoli 8 e 9”, conclude D’Orazio.  

“Centrale nel nostro modello è la selezione degli emittenti: un rigoroso modello proprietario con un track record di quasi 20 anni”, spiega Davide Mascheroni, Responsabile Area Partner Commerciali di Etica Sgr. “Dapprima si applicano criteri di esclusione per attività o settori controversi o coinvolti in gravi episodi. Dopo si attribuisce ad ogni emittente un punteggio sintetico e solo quelli con un profilo reputazionale buono e con punteggi superiori ad una soglia assoluta (approccio ‘best in class’) entrano all’interno dei panieri dei fondi di Etica Sgr. A valle si trova il processo di engagement: l’esercizio del diritto di voto in assemblea e il dialogo con il management delle aziende in cui investono i fondi. Un’azione continuativa per guidare le società verso politiche e strategie sempre più responsabili e sostenibili”, aggiunge Mascheroni.

“Compiamo notevoli sforzi in termini di ricerca per non incorrere in fenomeni di greenwashing”, ricorda Caterina Ottavi, del team Green and Sustainable Finance di Eurizon. “Più in dettaglio - continua -, scandagliamo l’universo ‘green’ e selezioniamo strumenti finanziari che presentano un alto livello di sostenibilità ambientale, privilegiando settori in cui l’impatto ambientale positivo è più marcato. Il fondo si avvale di un processo dedicato complementare al processo d’investimento di Eurizon. Al rispetto dei criteri ESG, integrato nel processo d’investimento di Eurizon, si aggiungono ulteriori livelli. Il progetto sottostante l’emissione green è oggetto di un’approfondita analisi con una valutazione di tipo oggettivo e soggettivo".

"Per chiarire meglio il punto, si parte da un’analisi oggettiva del progetto finanziato e si aggiunge un’analisi soggettiva che si occupa della governance, del processo di selezione dei progetti, della trasparenza, della qualità della reportistica e quindi dell’aderenza o meno ai GBP definiti dall’ICMA”, continua la manager. “Vengono infine analizzate le opinioni di revisori indipendenti, le cosiddette second party opinion, valutando la profondità di analisi, i punti di forza e di debolezza e gli elementi che possono portare a una revisione della valutazione. Il processo si conclude con la formulazione di un ranking in 5 livelli di Greenness”, conclude Ottavi.

"Il fondo Fonditalia 4Children nasce da una collaborazione tecnica con l’UNICEF Italia che ha ispirato il design del prodotto. Il portafoglio si sviluppa intorno a tre tematiche principali critiche per lo sviluppo dell’infanzia: capitale naturale, well-being e inclusione economica", ricorda Pietro di Leo, Head of ESG Portfolio Management di Fideuram Asset Management SGR. "Le aziende selezionate sono identificate in base a una analisi tassonomica dei loro business. Si applicano principi di esclusione idonei al prodotto quali il divieto di investire in emittenti con potenziali controversie di lavoro minorile e si adottano parametri globalmente riconosciuti per valutare l’impatto ambientale degli investimenti quali carbon footprint e intensity", sottolinea di Leo.

Sycomore Shared Growth “aiuta a finanziare le imprese che possono fare la differenza nella vita delle persone, sulla base della convinzione che offrire soluzioni alle principali sfide sociali generi una crescita redditizia e sostenibile”, dichiara Frédéric Ponchon di Sycomore AM e fund manager del comparto Sycomore Shared Growth. “Oltre a un rating ESG superiore alla media, le aziende devono mostrare un significativo "contributo sociale attraverso i proprio prodotti e servizi. Questa innovativa metrica proprietaria mira a misurare l'entità dell'impatto di un'azienda attraverso i suoi prodotti e servizi rispetto ai principali bisogni sociali, come accesso e inclusione, salute e sicurezza, nonché progresso economico e umano”, sottolinea Ponchon. 

Generali Investments SICAV SRI Aging Population investe in società che contribuiscono ad obiettivi sociali legati all’invecchiamento della popolazione: salute, invecchiare bene, ben vivere degli anziani e soluzioni sociali per rispondere alle sfide di una società che invecchia”, chiarisce Giulia Culot di Sycomore AM e fund manager del comparto Generali Investments SICAV SRI Ageing Population. “Il contributo a tali obiettivi è valutato attraverso la metrica proprietaria di Sycomore incentrata sul ‘contributo sociale attraverso prodotti e servizi’. Per rientrare nell'universo investibile le società devono mostrare un rating ESG e modello di business rigorosamente superiore a 3 (in un intervallo da 1 a 5) secondo la metodologia di investimento di Sycomore e superare un filtro di esclusione, che non include per esempio aziende attive in determinati settori, che violano l'UN Global Compact , o coinvolte in gravi controversie”, prosegue Culot.