La carica dei fondi ESG nel primo anno della SFDR

La corsa dei fondi sostenibili non si ferma. Il panorama normativo in rapida evoluzione, unito a una maggiore consapevolezza da parte di SGR e investitori in materia di ESG, sta sollecitando un cambiamento di paradigma tra i fondi comuni, soprattutto in Europa. Dal 10 marzo 2021, giorno dell’introduzione del regolamento SFDR sull’informativa sulla sostenibilità nei servizi finanziari, è infatti esploso il numero di fondi tradizionali che hanno assunto la veste della sostenibilità.

Morningstar ha stimato che 536 strategie siano state riproposte o abbiano cambiato nome per essere classificate sotto gli articoli 8 o 9 della normativa e identificarsi come investimenti sostenibili. Il dato (al 31 dicembre 2021) è circa il doppio rispetto a quello del 2020 e rappresenta la metà della nuova offerta, con una media tra i 150 e i 160 nuovi comparti per trimestre

DAVIDE GRIGNANI
Davide Grignani, presidente Aiaf

L’SFDR “ha influito profondamente sulle decisioni degli asset manager imponendo un nuovo approccio: gli investimenti responsabili portano con sé un grande valore aggiunto attraverso il miglioramento della qualità dei dati, dell'analisi delle opportunità e dei rischi legati all'ESG, fattori che permettono di prendere decisioni di investimento più consapevoli delle dinamiche di cambiamento in corso”, spiega Davide Grignani, presidente dell’Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria.

Secondo Grignani “per questo motivo è fondamentale per gli analisti non farsi trovare impreparati in un mercato molto rilevante, dove l’incremento dei fondi sostenibili è ormai sotto gli occhi di tutti”. Il patrimonio nei fondi articolo 8 e 9 a fine 2021 ha superato i 4 mila miliardi di euro, pari a una quota di mercato del 42,4% dell’intero universo europeo e gli analisti si aspettano il raggiungimento del 50% degli asset complessivi entro metà del 2022.  Gli asset ESG, secondo il report di PwC ‘2022 - The growth opportunity of the century’, raggiungeranno un patrimonio compreso tra i 5.400 miliardi e i 7.600 miliardi di euro entro il 2025, rappresentando tra il 41% e il 57% del totale degli AuM dei fondi comuni domiciliati nell'UE.  

Una crescita che amplifica il rischio di greenwashing: “C'è ancora poca chiarezza sulla definizione della normativa, ma i gestori che si stanno allineando con la legislazione stanno facendo un primo passo per contrastare il fenomeno vedendo la SFDR come un’opportunità per dimostrare il loro impegno nell'investimento sostenibile”. Una mossa che per il presidente di Aiaf “annuncia una vera e propria ‘nuova era’ per il mercato degli investimenti finanziari”. 

EQUITY GLOBALE E TECH AI PRIMI POSTI

L’interesse per gli strumenti sostenibili si riflette anche nei flussi relativi a questi fondi, che hanno registrato un forte incremento. Analizzando i 20 strumenti con Morningstar Sustainability Rating più alto (dati al 3 febbraio 2022) che hanno raccolto di più negli ultimi tre anni emerge un panorama diversificato. 

FondoSocietàCategoria MorningstarFlussi 2019-2021
SPARX Japan Sustainable Equity FundSPARXJapan Equity32.715.743.793
Pictet - Global Environmental OpportunitiesPictetGlobal Equity Large Cap7.883.706.699
Nordea 1 - Global Climate and Environment FundNordeaGlobal Equity Mid/Small Cap6.676.058.347
BlackRock Global Funds - Sustainable Energy FundBlackRockEnergy Sector Equity5.229.637.493
Morgan Stanley Investment Funds - Global Brands FundMorgan StanleyGlobal Equity Large Cap5.163.858.591
MFS Meridian Funds - Prudent Capital FundMFSModerate Allocation4.359.756.136
Raiffeisen-Nachhaltigkeit-MixRaiffeisenFlexible Allocation3.944.319.833
Pictet-Clean EnergyPictetEnergy Sector Equity3.934.485.243
Mirova Global Sustainable Equity FundNatixisGlobal Equity Large Cap3.452.403.956
UniRak NachhaltigUnion InvestmentAggressive Allocation3.336.210.606
Fidelity Funds - Global Dividend FundFidelityGlobal Equity Large Cap3.300.378.338
Brown Advisory US Sustainable Growth FundBrown AdvisoryUS Equity Large Cap Growth3.001.403.436
Amundi Index Solutions - Amundi MSCI Europe SRIAmundiEurope Equity Large Cap2.984.080.042
Nordea 1 - Alpha 15 MA FundNordeaMultialternative2.813.281.975
Polen Capital Investment Funds plc - Polen Capital Focus U.S. Growth FundPolen CapitalUS Equity Large Cap Growth2.812.743.997
Acatis Gané Value Event FondsAcatisModerate Allocation2.691.410.324
Pictet TR - AtlasPictetLong/Short Equity2.635.645.918
Schroder International Selection Fund Global Sustainable GrowthSchrodersGlobal Equity Large Cap2.424.720.350
BNP Paribas Funds Global EnvironmentBNP ParibasGlobal Equity Large Cap2.252.118.658
Nordea 1 - Alpha 10 MA FundNordeaMultialternative2.128.801.114
Fonte:  Morningstar Direct. Dati al 3 febbraio 2022

Tra le asset class in classifica, l’azionario globale è al primo posto, rappresentando il 30% del totale degli strumenti analizzati. Un 20% è invece composto da fondi bilanciati, che spaziano dai moderati, ai flessibili agli aggressivi. Tra i primi 20 anche strumenti multistrategy, long/short internazionali, due alternativi e un fondo indicizzato. Ben quattro fondi del ranking puntano sui settori ecologia e energie alternative, sintomo della crescente attenzione degli investitori nei confronti delle tematiche ambientali. Il panorama è comunque diversificato.

“Gli investitori in ambito ESG richiedono sempre più trasparenza e dettaglio agli asset manager”, commenta Frédéric Hoogveld, head of Product Development & Specialists - ETF, Indexing & Smart Beta di Amundi. Il comparto Amundi Index Solutions - Amundi MSCI Europe SRI dell’asset manager francese, disponibile in Italia solo per la clientela istituzionale, occupa la quattordicesima posizione in classifica. “Una soluzione passiva, basata su una metodologia chiara e sistematica, risponde a questa esigenza. La comprensione, basata sul dialogo, del livello di sostenibilità che i clienti vogliono perseguire permette di individuare la soluzione più adatta: un prodotto basato su semplici esclusioni o uno con approcci più stringenti, come questo. I clienti delegano, di fatto, la propria politica di sostenibilità al gestore: la scelta di un gestore con una politica di voto ed engagement attiva e coerente – elemento cardine del DNA di Amundi - è un altro elemento fondamentale su cui si basa il dialogo con gli investitori”, prosegue Hoogveld. 

La maggior parte dei fondi ESG scelti dagli investitori punta sull’equity internazionale. Il primo strumento in classifica, loSPARX Japan Sustainable Equity Fund, seleziona esclusivamente azionario nipponico, mentre altri due fondi puntano solo su equity USA o UE. Gli Stati Uniti, comunque, sono la regione che attrae il maggior numero di investimenti della classifica. Il settore tecnologico è quello su cui si concentra la maggior parte dei fondi analizzati. Sono 19 fondi su 20, infatti, gli strumenti che annoverano il settore tra i primi cinque temi di investimento. Al secondo posto la salute, sui cui puntano 15 fondi tra i primi 20 fondi ESG selezionati per rendimento, così come i beni industriali. Seguono finanza e beni di consumo difensivi, con rispettivamente 11 e 8 fondi che vedono questi settori tra i più rappresentati tra le loro azioni in portafoglio.

INTEGRARE E COMUNICARE CORRETTAMENTE I FATTORI ESG

I fondi ESG attraggono sempre più flussi e le case di gestione sono molto attive nel rispondere alle esigenze degli investitori. Il rischio è però che non tutte le informazioni corrispondano alla sostanza, a svantaggio di chi opera con un approccio correttamente sostenibile. Come distinguersi per comunicare in modo efficace l’integrazione del proprio processo di screening ESG? “In BlackRock crediamo che le considerazioni ESG rappresentino un fattore determinante della performance di investimento e siamo fermamente convinti che le aziende debbano tener conto e, di conseguenza, affrontare le tematiche ESG, per mantenere la loro licenza sociale ad operare”, dichiara Alastair Bishop, co-gestore del BlackRock Global Funds - Sustainable Energy Fund. “Partendo da questa convinzione, utilizziamo un approccio rigoroso e sistematico mirato ad esaminare i rischi ESG a livello di singoli settori e industry, nell’interesse dei nostri clienti ai quali trasferiamo informazioni e conoscenze. Fondamentale da questo punto di vista é la nostra attivitá di engagement con il management delle aziende e le visite in loco che ci forniscono informazioni preziose per aiutarci a considerare i rischi per il business”. 

Sostenibilità è dunque cambiare modello di business per prendere in considerazione nuovi rischi e opportunità. Se si procede in questo modo, ogni sforzo successivo per comunicare al cliente le proprie scelte non sarà vano. Anche Bnp Paribas AM è attenta a una corretta comunicazione delle dinamiche ESG. “Impax è impegnata nello sviluppo sostenibile e nella gestione del proprio impatto ambientale e sociale a beneficio delle generazioni attuali e future”, sottolinea Hubert Aarts, co-head of listed equities di Impax AM e gestore del fondo BNP Paribas Funds Global Environment. In Impax, “l'analisi ESG è parte integrante del processo di investimento, consentendo una comprensione più profonda del carattere di un'azienda. Questa analisi copre le strutture di governance, le politiche, i processi e le informative per i principali rischi per la sostenibilità, nonché l'esposizione e la risposta alle controversie. Impax è anche attivamente coinvolta in attività di stewardship su temi ESG”, conclude Aarts. 

Il processo di comunicazione può anche seguire un percorso ben definito. Amber Fairbanks, portfolio Manager di Mirova, affiliata di Natixis Investment Managers, racconta che nella propria società “le fasi per spiegare efficacemente ai clienti l'integrazione degli aspetti ESG in un fondo sono tre: intento, processo e risultato. ‘Intento’ perché non esiste un solo modo per integrare lo screening ESG in un fondo, spiegare l'intento è un passo importante, idealmente legato alla filosofia del fondo: perché i gestori del fondo credono sia importante? “. Il “secondo passo è dettagliare il processo, come lo screening ESG si inserisce in questo processo, quanto è importante e l'influenza che lo screening ESG ha sulle altre fasi del processo è fondamentale per assicurarsi che i clienti comprendano l’implementazione del processo ESG”, aggiunge il manager, che conclude: “Dettagliare il risultato sia dell'intento di incorporare l'ESG sia dei passi compiuti nel processo per implementarlo in portafoglio è un importante passo finale nella comunicazione ai clienti.  Quali tipi di società sono in portafoglio ed è coerente con l'intento e il processo? Il risultato riflette chiaramente e coerentemente l'intento?”. 

L'importanza della documentazione relativa alla sostenibilità di un fondo non può essere ignorata. "Da tempo riteniamo che la reportistica sulla performance non finanziaria sia un aspetto importante che può contribuire al successo di un fondo sostenibile", evidenziano Charles Somers e Katherine Davidson, co-gestori del fondo Schroder ISF Global Sustainable Growth di Schroders. "La nostra ricerca mostra che la maggior parte dei clienti che investe in fondi ESG tende a selezionare i fondi che sono più allineati ai loro specifici obiettivi di sostenibilità. È quindi essenziale che chi offre prodotti di investimento sia chiaro riguardo agli obiettivi non finanziari dei propri fondi e al processo di investimento che è stato sviluppato per raggiungere tali obiettivi", proseguono i manager, ricordando che "in alcuni casi ciò include uno screening ESG positivo o negativo, ma per altre strategie possono essere usati elementi più qualitativi. Ad esempio, per la nostra strategia Global Sustainable Growth la trasparenza dell’approccio di investimento e l’analisi delle relazioni con gli stakeholder, che sono al centro del processo di selezione dei titoli, hanno contribuito a una maggiore comprensione da parte dei clienti e ne ha aumentato l’engagement. Hanno aiutato inoltre a far sì che l’approccio di questo fondo si distinguesse in un mercato sempre più affollato".

Secondo Somers e Davidson, quindi, "la reportistica fornita ai clienti è un’area in continua evoluzione, guidata dalle crescenti aspettative da parte dei clienti stessi, da una regolamentazione sempre più stingente e da una maggior propensione delle aziende alla disclosure delle informazioni. La sfida in questo campo è assicurarsi che la comunicazione ai clienti evolva in linea con le loro attese, nella direzione di una sempre maggiore trasparenza, requisito particolarmente importante in un ambito che a volte si presta a valutazioni ti tipo soggettivo".