Negli ultimi anni molte società hanno sperimentato l’applicazione di sistemi di AI in ambito finanziario. Che cosa è destinato a cambiare, secondo Mario Romano, direttore investimenti di Sella SGR.
Contributo a cura di Mario Romano, direttore investimenti di Sella SGR.
Negli ultimi anni molte società hanno sperimentato l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale in ambito finanziario. In altri campi l’utilizzo sembra ottenere risultati soddisfacenti ed in progressivo miglioramento. Si pensi alle esperienze in campo medico, nei sistemi di guida autonoma, nella robotica, nei giochi, nell’ottimizzazione di processi produttivi, delle prestazioni di apparati come i nostri smartphone o personal computer.
In ambito finanziario sono note le applicazioni nei sistemi di trading e nei servizi di consulenza, robo advisor, ma anche nella gestione del credito, nei sistemi di pagamento e nei servizi bancari e assicurativi. Gli investimenti in questo settore sono ingenti ed i risultati ottenuti incoraggianti.
Per quanto riguarda la definizione di allocazioni di portafogli composti da diverse classi di attivo, le risposte sono state meno efficaci e soprattutto più altalenanti.
I team di gestori si trovano ogni giorno a dover considerare un numero molto elevato di variabili ed una quantità di dati crescente che costituisce il set informativo necessario per prendere le decisioni. La crescente mole di informazioni e la diffusione di dichiarazioni e commenti attraverso canali non tradizionali che si aggiungono a quelli veicolati in momenti canonici e predefiniti, complica l’attività di chi esamina il mercato e analizza le notizie per poi adattare tatticamente i portafogli.
Il ruolo del web, dei Social media come fonte di importanza crescente per il reperimento di opinioni e pareri; i dati ad alta frequenza che fotografano le abitudini dei consumatori o gli spostamenti dei veicoli commerciali; sono tutti elementi nuovi e non trascurabili da chi deve stimare il comportamento delle diverse classi di investimento e la loro correlazione.
Il processo decisionale parte dall’esame del contesto macroeconomico per arrivare alle scelte dei singoli strumenti grazie all’analisi fondamentale, passando da considerazioni settoriali, l’individuazione di temi e trend, analisi di paesi e aree geografiche. Avere a disposizione strumenti in grado di esaminare dati, disegnare scenari, misurare rischi, rappresenta lo strumentario oggi necessario per consentire ai gestori di porre in essere scelte migliori, adottare soluzioni più efficienti, prendere decisioni più vantaggiose per i clienti.
L’intelligenza artificiale a supporto dell’uomo ancora insostituibile, valutazioni che si fondano su parametri tradizionali che possono migliorare grazie alla tecnologia. Strumenti evoluti che affianchino i team di gestione grazie alla possibilità di analizzare una grande quantità di dati in un tempo enormemente inferiore rispetto alle capacità umane.