Stefanini (Eurizon Capital SGR): "La selezione di un fondo parte dall'analisi del benchmark e dell'universo investibile"

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Se non si fosse dedicato al mondo del risparmio gestito a Filippo Stefanini sarebbe piaciuto dedicarsi ad una carriera di ricerca in Università. "Ho sempre amato l’ambito della ricerca e nel corso della mia carriera ho scritto due libri (Investment Strategies of Hedge Funds e Newcits: Investing in UCITS Compliant Hedge Funds) e sono stato anche co-autore di molti altri". Entrato nel 2008 a far parte di Eurizon Al SGR come responsabile della Ricerca,  dal gennaio 2012 Stefanini è responsabile del team Hedge Funds & Manager Selection di Eurizon Capital SGR, che ricopre l’intera attività di selezione di fondi terzi all’interno della società. Per ben due anni sul consecutivi sul podio dei funds selector più votati nel sendaggio realizzato da Funds People fra le società di gestione internazionali, Stefanini ci ha raccontato come svolge il suo lavoro quotidianamente.

Come è organizzata la sua giornata-tipo?
La mia giornata comincia molto presto perché vivo in un piccolo paese alle porte di Bergamo e lavoro a Milano. Tutte le mattine faccio il pendolare tra Bergamo e Milano. Arrivo in ufficio attorno alle 7:30, guardo su Bloomberg l’andamento dei mercati asiatici, l'andamento delle valute e dei futures che già sono negoziati sul mercato. Dopo una lettura veloce al Financial Times e al Sole 24 Ore, guardo come sono andate le quote giornaliere dei fondi che gestiamo nel team. Solitamente nel corso di una giornata incontro una o due controparti e spesso, per risparmiare tempo, uno di questi incontri avviene durante la pausa pranzo. Nel team siamo in 9, per cui molto tempo è dedicato all'interazione con tutti gli analisti e portfolio  manager in modo da far circolare le informazioni e rielaborarle. Dalla discussione, dal confronto con i colleghi nascono idee di investimento che vengono implementate qualora siano coerenti con la view tattica e strategica del comitato investimenti di Eurizon Capital. Una volta la settimana c'è una riunione di Market Update alla quale partecipano i responsabili di team dell’area investimenti e una volta al mese partecipo al Comitato Rischi e al Comitato Investimenti di Eurizon Capital.

Quali sono i parametri (soggettivi e oggettivi) utilizzati nella selezione di un fondo?
La selezione di un fondo scaturisce da analisi quantitative ed analisi qualitative. Inoltre il team di Operational Risk Management effettua una due diligence sul prospetto e sulla documentazione d’offerta. Prima di selezionare un fondo partiamo da un’analisi del benchmark per capirne la struttura e da un’analisi dell’universo investibile attraverso una sua clusterizzazione in gruppi omogenei. Distinguiamo due tipologie fondamentali di analisi quantitative: le analisi basate sulla serie storica delle performance passate e l'analisi basata sulla composizione del portafoglio. Abbiamo sviluppato uno strumento di ranking dei fondi con delle buone 'capacità predittive', dove sostanzialmente andiamo ad attribuire uno scoring maggiore ai prodotti che hanno conseguito le migliori performance corrette per il rischio su un orizzonte temporale di tre anni. Molta attenzione viene dedicata alla performance attribution e all’analisi del comportamento del gestore durante i periodi di drawdown. Inoltre viene data particolare attenzione all'aspetto delle commissioni e al posizionamento del fondo rispetto ai costi medi degli altri presenti nel peer group.

Che caratteristiche deve avere un fondo per essere scelto da lei?
Il fondo deve avere al netto dei costi una buona generazione di performance corrette per il rischio e deve aver dimostrato di farlo in modo persistente nel tempo. In particolare, cerchiamo fondi con bassi drawdown relativi se si tratta di prodotti a benchmark o bassi drawdown assoluti se si tratta di prodotti absolute return. Cerchiamo fondi con un processo di investimento disciplinato, ripetibile nel tempo e con un attento monitoraggio dei rischi di portafoglio.

Cerca il miglior fondo per ogni categoria?
Talvolta, assieme a fondi eccellenti che si trovano ai primi posti nei ranking dei peer group, vi sono anche fondi con benchmark leggermente diversi, oppure con importanti posizioni fuori benchmark o con posizionamenti estremi. Quindi, per separare gli uni dagli altri, la prima analisi dei peer group è volta a capire le ragioni dell’overperformance dei fondi che si sono distinti per i risultati conseguiti. Il nostro obiettivo è di mantenere la Buy List di Eurizon Capital diversificata per stili e strategie di investimento. Quindi abbiamo fondi che hanno tra loro una bassa correlazione degli excess return. Ad esempio, all’interno dei fondi Equity US spaziamo da fondi a gestione discrezionale a fondi a gestione quantitativa, da fondi a gestione molto attiva fino a fondi indicizzati. È all’interno di queste sottocategorie che cerchiamo i fondi migliori.

Come individuare un buon gestore? E cosa fa se il gestore se ne va?
Se il gestore se ne va, per individuarne i possibili effetti sul fondo riteniamo opportuno distinguere tra una gestione basata su un approccio di team ed una gestione realmente accentrata in un unico portfolio manager.  Bisogna distinguere, inoltre, se stiamo parlando di un fondo a benchmark o se invece stiamo parlando di un fondo flessibile unconstrained con un unico decision maker. Ovviamente ogni volta che se ne vanno figure chiave è necessario effettuare un assessment sulla strategia per capire quale può essere l’impatto sulla capacità di chi resta di continuare a generare performance mantenendo lo stesso stile di gestione.

Come definirebbe la selezione dei fondi? E come definirebbe se stesso?
La selezione dei fondi è per me ricerca delle migliori opportunità di investimento offerte a livello internazionale dalle fund house, in un mercato come quello del risparmio gestito che è caratterizzato da grandi specializzazioni. Il mio background è quello di ingegnere e quindi seguo un approccio quantitativo con attenzione ai dettagli.