I green bond continueranno a dominare il mercato seguiti dai transition bond e dai blue bond. La gestione dei rifiuti diventerà uno dei temi centrali per il contrasto ai rischi climatici.
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Diventano sempre più importanti gli investimenti che adottano un approccio alla sostenibilità e le variabili sono sempre legate ai criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). L’asset class che attrae i maggiori flussi, in tema di sostenibilità è l’azionario. Tuttavia alcuni asset manager si sono adoperati, da tempo, per posizionarsi anche nel settore del reddito fisso.
DPAM, ad esempio, ha realizzato delle classifiche di sostenibilità che definiscono l’universo di investimento per i portafogli di titoli governativi e bilanciati che investono in Paesi considerati sostenibili. L’approccio si basa su un triplice impegno: difendere i diritti fondamentali, non finanziare attività controverse che potrebbero impattare la reputazione di lungo periodo degli investimenti e, infine, promuovere le migliori pratiche e i migliori sforzi per quanto riguarda la sostenibilità. L’ultima graduatoria di sostenibilità conferma nelle prime tre posizioni della classifica Norvegia, Danimarca e Svezia seguite dalla Groenlandia, che guadagna cinque posizioni e scalza dal quarto posto la Svizzera. L’Italia, come i Paesi Scandinavi, registra un punteggio molto elevato sulla parità di genere, posizionandosi sesta per questo sottotema. Ci sono invece margini di miglioramento per quanto riguarda i livelli di tolleranza e inclusione degli immigrati e sul fronte del cambiamento climatico: il nostro Paese è ancora significativamente dipendente da petrolio e gas e la porzione di rinnovabili è relativamente bassa rispetto agli altri Paesi OCSE.
Msci World ESG Leaders
Nei prossimi anni aumenteranno i bond sostenibili
Un altro focus in direzione del fixed income arriva da S&P Global Ratings, secondo cui ci dovremo aspettare che gli investimenti in bond sostenibili aumentino nei prossimi anni. Nonostante l'incertezza macroeconomica globale in alcune aree chiave, infatti, S&P prevede che le emissioni di bond sostenibili aumenteranno in misura modesta da 980 miliardi nel 2023 a un range compreso tra 950 miliardi e 1.050 miliardi nel 2024. “I green bond continueranno a dominare il mercato dei Gsssb (green, social, sustainable, and sustainability-linked bond, ndr), sostenuti dall'aumento della domanda di progetti ambientali in tutte le aree geografiche. I transition bond e i blue bond potrebbero guadagnare terreno nel mercato dei Gsssb nel 2024”.
Emissioni annuali di obbligazioni sostenibili
Il futuro dei rifiuti
Un settore che sta sempre più catturando l’attenzione dei risparmiatori è poi quello dei rifiuti. Secondo quanto riporta Nordea, che cita dati della Banca Mondiale “per il 2050, l’immondizia creata a livello globale aumenterà da 2 miliardi di tonnellate a 3,4 miliardi: una crescita di circa il 70%, quasi il doppio rispetto alla crescita della popolazione mondiale nello stesso periodo”. E le stime della raccolta variano a seconda delle aree geografiche. “Nell’Africa subsahariana ad esempio viene raccolto il 44% dei rifiuti prodotti, contro il 90% di Europa, Asia centrale e America del Nord”. Un tema rilevante è poi quello del riciclo: il tasso riciclo dei rifiuti municipali (prodotti da famiglie) è del 43% in Europa, ma negli USA si ferma a un terzo. A livello mondiale siamo a un livello del 14 per cento.
Jack Dempsey, fund manager, Paul Lamacraft, head of sustainability private equity, e Samuel Thomas, sustainable investment analyst, Schroders sostengono che “I rifiuti non sono altro che assenza d’immaginazione. Nel mondo moderno, ci sono pochissimi 'rifiuti' privi di valore; si tratta piuttosto di disporre di infrastrutture, normative e volontà idonee per ottenere tale valore”. Secondo gli esperti, “entro il 2050, a fronte di una popolazione globale di circa 10 miliardi di persone, si prevede che il mondo produrrà 3,4 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani all'anno con un aumento del 70% rispetto a oggi”. l problema principale è la modalità in cui i rifiuti vengono smaltiti, perché può generare impatti negativi su cambiamento climatico, inquinamento e biodiversità. Per questo “nel 2022, il settore globale della gestione dei rifiuti è stato valutato in 1.300 miliardi di dollari e si prevede una crescita significativa dello stesso nel prossimo decennio. L'espansione di recupero e riciclaggio sta generando opportunità di crescita per un'ampia gamma di società in tutto lo spettro industriale”.