Investimenti tematici: la chiave del successo sta nell’individuare i temi giusti su cui puntare

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Elena Bossola, head of Third Party Distribution Italy, Edmond de Rothschild

Negli ultimi anni gli investimenti tematici si sono affermati come uno dei principali trend della gestione, questo anche grazie alle maggiori possibilità di narrazione legate alla proposizione commerciale. Come distinguere fra strategie di reale valore e strategie implementate per cogliere un filone vincente in termini di collocamento? Lo abbiamo chiesto a Elena Bossola, head of Third Party Distribution Italy di Edmond de Rothschild (EdR), asset manager pioniere nell’identificazione di temi d’investimenti destinati a durare nel tempo. Proprio il prossimo anno, infatti, lo storico fondo EdR Fund Healthcare festeggerà il suo 35° anniversario.

“In un contesto in cui i mercati finanziari sono guidati dal sentiment di breve, gli investimenti tematici richiedono un passo indietro e la costruzione di una strategia azionaria sostenibile basata su tendenze di lungo termine”, commenta Bossola. “A nostro avviso, la corretta identificazione dei temi di investimento rappresenta il fattore critico di successo nei prossimi anni. Alcuni temi, come il lusso, sono sempre esistiti e continueranno a farlo anche per il prossimo secolo. Altri, come i big data, sono invece profondamente radicati nel presente. Altri ancora sono strettamente legati a sfide che dovremo affrontare collettivamente nel prossimo futuro, come la salute o la transizione energetica”, spiega la responsabile.

Tecnologia e big data: quali differenze
Proprio a proposito di big data, Bossola sottolinea che essi “coprono aree molto diverse - intelligenza artificiale, oggetti connessi, algoritmi - e siamo convinti che la creazione di valore della tematica arriverà dall'esterno del settore tecnologico, ossia dalle aziende che si avvalgono della tecnologia per trasformare il proprio modello di business, con evidenti ripercussioni sul settore di riferimento”. Tra i prodotti offerti dalla casa di gestione vi è l’EdR Fund Big Data, un fondo tematico che attinge da un universo di investimento molto più ampio rispetto ai prodotti settoriali specializzati nell’ambito tecnologico e punta su trend mondiali di lungo termine, quali la digitalizzazione o l'elettrificazione. Dall’asset manager hanno deciso, infatti, di concentrarsi su attori consolidati operanti in settori tradizionali come banche, case automobilistiche o aziende sanitarie che stanno sviluppando iniziative basate sull’utilizzo della tecnologia dei big data.

A tale scopo, l'approccio scelto dall’asset manager è molto differenziato. “Esso”, spiega Bossola, “consiste nell’adottare una visione pragmatica e selettiva nella valutazione delle società, dei loro prodotti e delle soluzioni che offrono. La nostra visione è incentrata sul valore creato attraverso l'uso dei big data, indipendentemente dal settore economico. In tal senso, investiamo sia nelle società tecnologiche, che forniscono i fondamentali elementi di base, sia nelle aziende che si dimostrano più abili nello sfruttare i propri dati per creare valore. Valutare la strategia di utilizzo dei dati adottata da un'azienda e i suoi risultati attesi è uno sforzo molto specifico e lungimirante”, afferma la responsabile di EdR.

Non trascurare le valutazioni
“Un fondo tematico”, ricorda Bossola, “è per sua stessa natura più diversificato ed evita che l’investitore sia esposto al solo settore tecnologico, che potrebbe registrare crisi temporanee. Crediamo che il nostro prodotto possa offrire un rapporto rischio/rendimento molto interessante, che può affiancarsi alla tradizionale esposizione ai fondi tecnologici”. Secondo l’esperta, le valutazioni e la tecnologia sono i due elementi fondamentali da analizzare quando si investe in innovazione e tecnologia.

“Se aveste investito nella prima azienda ad aver inventato un PC ben funzionante, trascurandone le valutazioni, credendo di esservi assicurati un grande futuro per i vostri risparmi, sareste rimasti senza un soldo. Il PC ha conquistato il mondo, ma il suo primo produttore non ha fatto altrettanto”, spiega Bossola. “Ecco perché la disciplina risulta essere un elemento fondamentale nella valutazione. Proprio per questa ragione, crediamo che alcuni investitori si stiano entusiasmando eccessivamente sui temi della robotica e dei veicoli a guida autonoma, senza considerare il fatto che queste tecnologie necessiteranno di tempo per realizzarsi concretamente”, conclude.