Il 2022 si è aperto con una serie di difficoltà per la Cina, legate in particolare a una recrudescenza del COVID 19 che ha costretto il governo cinese a porre in essere misure restrittive alla vita sociale e a intervenire sull’andamento delle attività economiche. Un intervento che “ha causato delle temporanee interruzioni delle supply chain globali, che hanno gravato anche sui Paesi occidentali che ne sono dipendenti in modo significativo. Per gli Stati Uniti, ad esempio, ben il 35% della componentistica elettronica acquistata dall’estero proviene direttamente dalla Cina”, spiega Giacomo Calef, country manager di NS Partners. “Inevitabilmente – afferma l’esperto –, si produrrà un impatto sulla crescita attesa per il 2022, anche se le strozzature delle catene di approvvigionamento dovrebbero risolversi nel breve termine”.
Luci e ombre dell'investimento in Cina, tra lockdown e incertezze geopolitiche

David Veksler (Unsplash)
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