Schroders aiuta gli investitori a conoscere se stessi

Tenani
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Nosci te ipsum”. Ormai è diventato il mantra di asset manager e consulenti. In un momento storico in cui si parla sempre più spesso di educazione finanziaria, complice la crescente complessità del quadro macroeconomico che obbliga a compiere scelte difficili (per le quali – è il caso degli italiani – non sempre si dispone degli strumenti adeguati), vale la pena ricordare che “investire non ha a che fare solo con ciò che si sa ma anche con ciò che si è”. A dirlo è Schroders.

L’asset manager, impegnata attivamente nel tema dell’educazione finanziaria, da tempo mette a disposizione dei suoi clienti e potenziali tali diversi strumenti, digitali e non, per accrescere la loro consapevolezza in materia di investimenti, intesi sia nella loro dimensione oggettiva e razionale sia in quella soggettiva e irrazionale. “Lavoriamo su entrambi i pilastri che concorrono al processo decisionale di una persona”, ha spiegato Luca Tenani, country head Italy Asset Management di Schroders, in una recente intervista concessa a Funds People.

“Sul fronte della ‘razionalità’, per esempio, abbiamo pubblicato una collana di brevi manuali di educazione finanziaria per spiegare ai clienti finali l’ABC dei mercati, i punti di forza del risparmio gestito e il rapporto fra rischio e rendimento. Su quello dell’‘emotività’, siamo noti per aver lanciato piattaforme di finanza comportamentale che aiutassero i consulenti finanziari a conoscere meglio i propri clienti e gli investitori a conoscere meglio se stessi”. Risale al 2013, infatti, il lancio di Investimente.it, prima iniziativa in Italia ad aver messo i principi teorici della neuroeconomia al servizio di intermediari e risparmiatori. “Compilando un test online è possibile individuare gli aspetti emotivi e gli automatismi mentali che influenzano le decisioni finanziarie di migliaia di investitori”, spiega Tenani.

Un'idea di successo che ha assunto successivamente un respiro internazionale. Così è nata, infatti, la piattaforma, InvestIQ, che al test di finanza comportamentale (esteso a più di 20 Paesi in tutto il mondo) ha affiancato un hub educational focalizzato sul tema del reddito da investimenti. “Con l’aiuto di guide testuali, video illustrativi ed elementi interattivi, la piattaforma spiega che non solo è possibile ma è necessario investire per ottenere una rendita per finanziare i nostri progetti, in ogni fase di vita”, commenta il country head. “Al momento stiamo lavorando per compiere un ulteriore passo e fare evolvere InvestIQ in una piattaforma omnicomprensiva che, oltre al reddito, abbracci altri argomenti di educazione finanziaria, mantenendo comunque il focus sulla finanza comportamentale”.

Tenani riassume in poche, semplici parole una verità che molti ancora sottovalutano: “Non c’è niente di più emotivo del denaro perché, per come è ‘costruito’ il nostro cervello, siamo costantemente influenzati da meccanismi automatici della mente, convinzioni, preconcetti…”. Elementi, questi, che possono essere svelati, analizzati ed eventualmente corretti, compilando il test online ideato da Schroders con la collaborazione di Decision Technology. In pochi minuti, il sistema fornirà un profilo di investitore, comprensivo di commenti riguardanti i suoi pro e contro, suggerimenti e uno schema dove per ciascun tratto caratteriale (avversione all’ambiguità, ansia, fiducia in sé, effetto gregge…) è assegnato un punteggio da 0 a 10.

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“La nostra esperienza sul fronte dell’educazione finanziaria e della finanza comportamentale ci ha insegnato che sono numerose - e insidiose - le trappole in cui ricadiamo quando prendiamo una decisione. Tra gli atteggiamenti più diffusi c’è sicuramente la tendenza a procrastinare, considerando il ‘se stesso’ futuro con distacco, come se fosse una persona diversa”, commenta Tenani. Un atteggiamento deleterio perché “il primo passo per una corretta pianificazione finanziaria è considerare le esigenze future, anche di lungo periodo, soprattutto se si è giovani”.

Tenani sottolinea più volte il profilo difensivo degli investitori italiani, influenzati da una certa avversione alle perdite, ricordando tra i loro atteggiamenti più diffusi ‘l’effetto gregge’ (farsi influenzare dalle scelte degli altri, anche se potrebbero non essere in linea con le proprie esigenze), il cosiddetto ‘snake bit effect’ (il ‘morso del serpente’ che fa condizionare le nostre scelte dagli eventi negativi del passato) e ‘l’home bias’ (la preferenza per titoli considerati più sicuri solo perché più familiari, ad esempio per provenienza geografica).