I mercati fiutano il calo dei rischi sistemici in Italia

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Will Thomas, Flickr, Creative Commons

Questione delle banche da un lato e situazione politica dall’altro. Sono questi i due aspetti che stanno tenendo alto l’interesse – e la preoccupazione – dei più sullo stato di salute dell’Italia. Il panorama politico continua a essere altamente frammentato ma il pericolo di elezioni anticipate sembra del tutto scampato con il fallimento dell’accordo tra i quattro principali partiti del Paese su una nuova legge elettorale in chiave proporzionale. “Le trattative sulla riforma elettorale riprenderanno a settembre, di conseguenza non si andrà al voto prima della fine della legislatura, nel 2018”, sottolineano gli esperti di UBS.

Stando agli ultimi sondaggi, considerando l’attuale legge elettorale, nessun partito raggiungerebbe la maggioranza richiesta (40%). Una delle coalizioni più fattibili vedrebbe coinvolte le forze moderate - Partito Democratico e Forza Italia - che insieme comunque non raggiungerebbero il 50% dei voti ad oggi. Dal canto suo, “il M5S è stato il grande sconfitto dei sondaggi dell’ultimo trimestre, soprattutto per via degli eventi negativi che hanno coinvolto le amministrazioni di Roma e Torino”. E poi c’è il PD che con le sue divisioni interne fa fatica a raccogliere i consensi degli ex votanti del M5S mentre Forza Italia ha registrato un incremento di consensi pari a circa il 2%.

Un ‘sospiro di sollievo’ per le banche
A controbilanciare uno scenario politico fortemente frammentato c’è la questione delle banche. Nelle ultime settimane, infatti, notevoli progressi sono stati compiuti sul fronte della ristrutturazione del sistema bancario in Italia e i mercati hanno prontamente reagito a questi sviluppi. Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca sono state acquisite da Intesa Sanpaolo per la cifra simbolica di un euro mentre la Commissione europea ha recentemente approvato il piano di ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena del valore di 5,4 miliardi di euro.

“È evidente”, affermano da UBS, “che il rischio sistemico per le principali banche italiane si è ridotto in modo significativo e questo nel medio termine dovrebbe facilitare la ripresa economica e migliorare il sentiment del mercato”. Gli esperti sono d’accordo con le dichiarazioni del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan secondo cui non ci sarebbero ulteriori punti caldi come quelli risolti nelle ultime settimane. Tuttavia, non escludono che “in futuro le piccole banche, quelle ritenute non sistemiche, possano ancora aver bisogno di supporto”.

La risposta dei mercati
Nelle ultime settimane i mercati si sono resi conto dei ridotti rischi sistemici in Italia e, di conseguenza, i titoli bancari hanno registrato performance positive. Lo spread sovrano italiano è calato sia rispetto ai Bund tedeschi  (-35bps a 175bps) sia ai titoli di Stato spagnoli (-13bps a 60bps). “Riteniamo che gli asset italiani continueranno a essere sensibili agli sviluppi politici, spostando potenzialmente il focus del mercato dalla ripresa economica”, commentano dall'istituto svizzero.

A contribuire alle performance positive descritte sopra è stata sicuramente anche l’azione della BCE che “a giugno ha acquistato titoli di Stato per 9,3 miliardi (274 mld dall’inizio del QE)”. Allo stesso tempo, ricordano, ha acquistato bond spagnoli nella misura richiesta, mostrando un deficit di 0,5 miliardi di euro in Bund tedeschi in ciascuno degli ultimi tre mesi.

In assenza dell'accresciuta incertezza politica in Spagna, la potenziale sovraperformance delle obbligazioni italiane nel corso dei prossimi sei-dodici mesi è probabilmente limitata a guadagnare un carry più elevato e beneficiare di una curva dei rendimenti più ripida (da cui risulta un più elevato rendimento roll-down della curva).

Dal punto di vista del rendimento atteso, il miglior punto su entrambe le curve dei rendimenti è al momento nel range dai cinque ai sette anni, dove le curve sono abbastanza ripide e la possibilità di guadagnare carry è ben bilanciata rispetto al rischio di perdite di valutazione derivanti da un possibile ulteriore aumento dei tassi di interesse risk-free.

Tra i futuri avvenimenti da tenere sott’occhio, UBS cita le conferenze stampa della BCE di luglio e settembre, la discussione parlamentare sulla legge elettorale che inizierà a settembre, le elezioni tedesche e il Governing Council della BCE, anche esso a settembre.