Justin Wells (OMGI): “Essere un manager attivo è l'unico modo per sfruttare l'inefficienza”

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Nel corso del 2018 il sentiment degli investitori ha subito un deterioramento considerevole. Il sentiment è un indicatore molto importante che ci fa capire quale potrà essere la dinamica dei flussi futuri. Se andiamo ad analizzare le variabili che hanno avuto un impatto negativo sul sentiment degli investitori, troviamo i timori della fine del ciclo economico, il trend di inversione della curva dei rendimenti americani tra i titoli a breve (2 anni) e i titoli a lunga scadenza (10 anni) e la crescita cinese. “Negli ultimi sei mesi ho notato questa tendenza non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e Asia”, osserva Justin Wells, strategist of global equities di Old Mutual Global Investors. “Ma non bisogna dimenticare il contesto dell’economia globale in cui ci troviamo. Infatti i dati di crescita strutturale e i leading indicator mostrano ancora una crescita strutturale positiva", aggiunge.  

“La caratteristica della nostra gestione si basa su dei portafogli fully-invested. Cerchiamo di adattare il portafoglio al contesto di mercato secondo un approccio relativo e opportunistico”, spiega Wells. “Il nostro non è un vero e proprio approccio all’investimento, ma è una filosofia. Pensiamo che sia molto importante essere flessibili per riuscire a cogliere in maniera dinamica tutte le opportunità offerte dal mercato”. Old Mutual Global Investors cerca di evitare la correlazione con il mercato e riduce il rischio di drawdown attraverso uno stile di gestione pragmatica basata su delle analisi storiche: “Studiamo gli andamenti passati dei mercati per cercare di anticipare determinati comportamenti futuri”. 

La gestione si basa principalmente su un approccio bottom-up con un occhio all’allocazione geografica. “Evitiamo macro bet, in quanto fare delle previsioni sull’andamento di settori e di aree geografiche risulta molto difficile. In questo momento siamo molto positivi nei confronti di determinati settori come il comparto tecnologico e quello delle telecomunicazioni, anche se il nostro driver nella scelta non si basa su un’allocazione settoriale a priori. Piuttosto, cerchiamo valore nel lungo periodo tramite un’accurata selezione dei titoli che si basa principalmente sull’analisi dei fondamentali”. 

La filosofia di gestione di OMGI si rivela molto efficace in questo contesto di mercato in cui è necessario saper gestire la volatilità in modo dinamico: “Una gestione constrained mette in difficoltà molti active manager che si trovano con le mani legate. Penso che la crescente volatilità avrà un impatto nel breve termine nel sentiment, mentre nel lungo termine influenzerà i prezzi del mercato in diverse aree geografiche. Essere un manager attivo è l'unico modo per sfruttare l'inefficienza”, conclude Wells.