Il processo di selezione degli strumenti illiquidi della Compagnia prevede una precisa e rigorosa metodologia, con un occhio di riguardo ai criteri di investimento sostenibile.
“Approcciamo i private markets per lo più attraverso fondi d’investimento alternativi chiusi, lavorando principalmente sul mercato primario”, spiega Simone Ruzzante, direzione Investment & A.L.M., Alternative Investments di Cattolica Assicurazioni. “Con poche eccezioni, non effettuiamo investimenti diretti in quanto privilegiamo la costruzione di portafogli diversificati e la delega di gestione a soggetti altamente specializzati nei rispettivi ambiti di competenza. Investiamo su tutto lo spettro dei private markets, abbracciando il real estate, che opera attraverso una struttura dedicata, il private equity, il private debt, le infrastrutture equity e debito e, laddove si gradisca la distinzione, le energie rinnovabili”.
In un contesto di mercato dove la compressione dei rendimenti è generalizzata sulla maggior parte delle asset class, i private markets offrono ancora rendimenti di un certo rilievo, seppur in progressiva contrazione, grazie ai premi legati ai rischi di complessità e di illiquidità. Il processo di selezione dei fondi è integrato all’interno del più ampio processo di pianificazione e di asset allocation strategica che, per le caratteristiche intrinseche del business assicurativo, si sviluppa in un framework di asset-liability management e in coerenza al budget di capitale Solvency II.
“Le opportunità d’investimento vengono valutate sotto diversi profili: un buon rapporto di rischio-rendimento e la solidità del gestore nell’ambito di riferimento sono condizioni necessarie ma non sufficienti. Il buon esito della valutazione è vincolato anche al rispetto delle linee guida strategiche definite nell’ambito del processo di pianificazione accennato in precedenza e al rispetto di adeguati livelli di sostenibilità ESG”. spiega Ruzzante. “Sono previste diverse fasi di valutazione: una griglia di requisiti stringenti screma una buona parte opportunità e quelle che sopravvivono sono portate al vaglio del Comitato Investimenti che ha così tutti gli strumenti per fare una scelta accurata e ponderata”.
Il team specializzato nello scouting, valutazione, selezione e monitoraggio degli investimenti nei private marketsconta, escludendo il real estate,tre professionisti. A mano a mano che l’asset class acquisisce rilevanza all’interno del nostro portafoglio complessivo, il gruppo di lavoro si rafforza. Expertise esterne di consulenti e asset manager completano le risorse in campo e forniscono un ulteriore livello di valutazione delle proposte.
Il peso delle valutazioni ESG
“Le valutazioni ESG costituiscono un elemento essenziale che, al pari ad esempio di valutazioni sul profilo di rischio/rendimento o del track-record del gestore, possono inibire l’investimento qualora non siano soddisfacenti. In qualità di firmatari dei Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (UNPRI) incentiviamo le società oggetto di investimento ad una sempre maggiore disclosure sui temi ESG attraverso un approccio trasparente e standardizzato”, conclude il manager.