Un mix investito per un 30% in liquidità, 50% in high dividend stocks e il restante 20% in corporate bond. Questa la ricetta vincente per il 2016 del gruppo Banor, che sta sbarcando per la prima volta in Asia. “All'interno di un portafoglio modello, in un contesto ad alta incertezza, è utile avere una buona diversificazione tra le varie asset class, per cui suggeriamo di tenere una percentuale importante in liquidità, che oggi viene comunque remunerata dalle banche meglio dei Bot - puntualizza Massimiliano Cagliero, amministratore delegato e principale azionista di Banor SIM, boutique italiana indipendente di gestione e consulenza su grandi patrimoni con oltre 5 miliardi di masse. Una quota importante dev'essere dedicata, ovviamente, al mercato azionario, destinando il più possibile (a seconda della propensione alla volatilità del singolo investitore, ndr) in titoli value ad alto dividendo, mentre la parte restante è da destinarsi al mercato obbligazionario, in particolare ai corporate bond ad alto rendimento, evitando, invece, la parte governativa a breve termine, e quindi i bond al di sotto dei 5 anni, che, considerando costi e commissioni, hanno un rendimento negativo”.
L'asset allocation vincente di Banor SIM

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