"La cosa peggiore che potrei fare sarebbe vendere la società senza lasciare successori, ma non è questo il caso", ha detto il fondatore di Carmignac nella conferenza annuale della società di gestione a Parigi.
Come tutti gli anni, Carmignac ha invitato clienti e giornalisti al suo evento annuale parigino, dove la casa d’investimento è solita presentare la sua visione macro dell’anno appena cominciato e come applicare il proprio punto di vista top down alla gestione dei suoi fondi. Il proprio fondatore e direttore d’investimenti della società, Édouard Carmignac, partecipa agli eventi, generalmente offrendo la sua view sulla macroeconomia, sulla gestione dei prodotti e la situazione politica. Il volto più emblematico della fund house francese non parlava però di una possibile personale successione dal 2014, quando disse che in tre o cinque annni avrebbe trovato un valido sostituto. All’evento perciò un giornalista della stampa internazionale ha colto l’occasione per chiedergli direttamente se ci fossero stati degli sviluppi.
La risposta di Carmignac – che compierà 71 anni il prossimo settembre – è stata in prima battuta scherzosa, poi però ha lasciato intendere qualcosa di più in merito all’attuale team management dell’azienda: “Negli ultimi anni abbiamo assunto dei talenti per la nostra squadra d’investimento, perciò sono sempre meno indispensabile. Abbiamo uno staff molto solido, dedicato alle diverse operazioni". E non ha esitato a lanciare un dardo avvelenato verso i competitors, anche se senza menzionarli direttamente: "Questa domanda sarebbe molto rilevante per quelle società che hanno avuto un'evoluzione diversa dalla nostra. Negli ultimi anni siamo riusciti a generare redditività e salvaguardare la nostra indipendenza. La cosa peggiore che potrei fare sarebbe vendere la compagnia senza lasciare i successori, ma non è questo il caso".
Anche se al momento l'identità del successore rimane dunque un mistero, ciò che Carmignac ha voluto chiarire è che non ci sarà alcuna improvvisazione quando arriverà il momento: "Abbiamo un team d’investimento che sostiene la nostra cultura impreditoriale e che si prende cura dei nostri risultati futuri. Dò molta importanza a questo tipo di continuità”. Inoltre ha fatto capire che quando deciderà di lasciare il suo posto, chi subentrerà non sarà un singolo professionista: "Siamo una società d’investimento plurale e dinamica. Quando verrà il momento, ci occuperemo del resto dei partner e della selezione del successore. È una decisione che non è solo di mia competenza".