L'importanza dei Liquidity Stress Test nei fondi comuni di investimento

5254691781_1bf6cd0953_z_copia
Luca Terzaroli, Flickr, creative commons

La European Fund and Asset Management Association (EFAMA) e l'International Capital Market Association’s Asset Management and Investors Council (ICMA’s AMIC) hanno pubblicato un report congiunto sui Liquidity Stress Testing nei fondi comuni di investimento. Tale raport evidenzia il ruolo degli stress test come un importante strumento di gestione del rischio che consente al gestore del fondo di valutare l'impatto dei diversi stress di mercato a livello di portafoglio. Inoltre, delinea le pratiche standard consolidate nel settore dei fondi e i requisiti globali esistenti previsti dalle leggi europee e nazionali. L'analisi rileva infatti che le norme esistenti che disciplinano gli stress test, in particolare la direttiva UCITS e la direttiva AIFMD, sono già ad un livello avanzato e forniscono processi di gestione del rischio di liquidità solidi ed adeguati.

In vista del lavoro in corso dell'ESMA in materia di orientamento per le autorità nazionali di regolamentazione in relazione alla LST per i fondi di investimento, EFAMA e AMIC hanno individuato tre risultati chiave:

1. La governance e supervisione di un approccio basato sui principi dei Liquidity Stress Test è la via ottimale da seguire;

2. La proporzionalità è fondamentale per definire il quadro corretto per la LST, consentendo al settore eterogeneo dei fondi di adattare gli stress test al profilo di ciascun prodotto, ai rispettivi investitori e alle attività investite;

3. Dato l'attuale solido quadro normativo dell'UE, le autorità regionali e nazionali dovrebbero ora concentrarsi sulla minimizzazione degli impedimenti operativi e facilitare lo scarico delle loro responsabilità di gestione del rischio di liquidità da parte dei gestori patrimoniali, assicurando che possano avvalersi di un'ampia gamma di strumenti di gestione della liquidità.

Poiché la disponibilità e l'accesso ai dati relativi agli investitori sottostanti rimane una sfida fondamentale, le autorità di regolamentazione dovrebbero aiutare i gestori patrimoniali nell'ottenere informazioni dai distributori che siano rilevanti dal punto di vista della gestione dei rischi di rimborso.

EFAMA e AMIC accolgono con favore l'approccio basato sui principi adottato da IOSCO nelle sue raccomandazioni per la gestione del rischio di liquidità per gli investimenti collettivi di capitale. Entrambe le organizzazioni ritengono che sia il giusto equilibrio tra fornire una guida necessaria e preservare la flessibilità del gestore di fondi per agire nel migliore interesse dei clienti.

Tanguy van de Werve, direttore generale dell'EFAMA, ha commentato: "I gestori di fondi europei oggi possono contare su quadri normativi molto solidi e completi per la gestione del rischio di liquidità. L'efficacia dei nostri sistemi di gestione del rischio è stata testata con successo negli ultimi anni, in particolare durante la crisi dell'euro e il referendum sulla Brexit. Tuttavia, alcuni miglioramenti devono ancora essere apportati per fornire a tutti i manager l'appropriato kit di strumenti per la gestione della liquidità e facilitare il loro accesso ai dati chiave. Insieme all'AMIC, EFAMA continuerà a monitorare e a collaborare strettamente con tutte le autorità nazionali competenti per garantire che lo sviluppo delle politiche in questo settore rimanga realistico, proporzionato e significativo".

Martin Scheck, chief executive di ICMA, ha commentato: "Questo studio è l'ultimo di una serie di relazioni congiunte con EFAMA sul rischio sistemico nella gestione patrimoniale, a seguito di documenti sulla gestione del rischio di liquidità nel 2016 e leva finanziaria nel 2017. È stato progettato per evidenziare la solidità dei programmi di test di stress della liquidità in Europa e la necessità di un approccio normativo flessibile e basato su principi in questo settore”.