Secondo gli asset manager internazionali la priorità è formare subito un governo, l’incertezza mette un freno agli investimenti domestici e scoraggia gli investitori esteri.
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Il risultato elettorale (l’esito molto positivo per il Movimento 5 Stelle e per la Lega nella coalizione di centro-destra) non era atteso dal mercato in queste proporzioni e determina l’inizio di una fase in cui si presentano molteplici scenari possibili. Il Parlamento si riunirà il 23 marzo e poi il Presidente inizierà ufficialmente le consultazioni con i leader di partito per esplorare la possibilità di formare un governo e indicare un Primo Ministro. Il Paese ne esce anche con una spaccatura netta dal punto di vista geografico, con il Nord che ha premiato la coalizione di centro destra e la Lega in particolare e il M5S largamente vincente al Sud. "Questo rende più difficile che il M5S e la Lega possano trovare un accordo di governo (per il quale avrebbero quasi i numeri) che è lo scenario che spaventerebbe di più i mercati, visto che alcune posizioni (comuni) dei due partiti vittoriosi sono abbastanza critiche verso le riforme introdotte dai governi precedenti e verso l’Europa", spiegano Andrea Brasili, Diego Franzin e Matteo Germano di Amundi. "Con questi risultati, il processo di formazione di un governo potrebbe essere abbastanza lungo e l’incertezza sul mercato potrebbe mantenersi elevata; in ogni caso molte delle ipotesi di grande coalizione immaginate prima del voto sono ora meno probabili".
Una storia già vista
"L’esito elettorale di un Parlamento 'appeso' è una storia familiare per l’Italia", commenta Vincent Reinhart, chief economist di Standish (parte di BNY Mellon AMNA), "ed è un risultato che estende la crescente frammentazione politica e l’incertezza tra i governi nazionali dell’Europa. Per l'esperto il primo tra i compiti dei leader politici è ora quello di trovare un modo per guidare il Paese, mettendo assieme una coalizione, "perché l’incertezza mette un freno agli investimenti domestici e scoraggia gli investitori esteri". Una volta formato, il nuovo governo dovrà temperare le aspettative pubbliche in termini di tagli alle tasse e misure di sostegno, perché tutti i partiti in fase elettorale avevano effettuato promesse sproporzionate, che avrebbero peggiorato ulteriormente una posizione fiscale già problematica. "Il nuovo governo dovrà anche riassicurare le istituzioni UE circa il proprio impegno per una riforma bancaria", afferma l'esperto che ricorda che "la realtà dei fatti, purtroppo, è che l’esito delle elezioni italiane non è nulla di nuovo, perché i cittadini sono abituati alle promesse infrante, gli investitori globali di rado hanno scorto chiarezza nell’operato del governo, e i rappresentanti UE guardano alle controparti italiane con preoccupazione. I leader politici italiani non dovrebbero erroneamente interpretare un eventuale rialzo dei mercati finanziari, dovuto al sollievo che la situazione non sia peggiore di quel che è, come un’approvazione della situazione attuale. Ciò detto, nonostante la retorica della campagna elettorale, l’elezione mostra che gli italiani riconoscono ancora il significativo beneficio netto del restare nell’area euro".
Il rischio politico torna in scena
Il forte e inatteso risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle rimette questi timori nuovamente in primo piano. “Il rischio politico è tornato sulla scena", avverte Antoine Lesné, responsabile strategia e ricerca di SPDR ETFs per l’area EMEA. "Da sempre l’Italia era destinata ad essere il Paese in cui le problematiche relative alla costruzione dell’Eurozona sarebbero emerse in modo più acuto. Nonostante il recente calo del sentiment anti-euro all’interno dei discorsi del Movimento, il risultato di oggi rappresenta una battuta d’arresto al forte consenso che la moneta unica stava raccogliendo nell’ultimo periodo. Potrebbe essere comunque troppo presto prima che questo si traduca in una vera e propria crisi dell’Eurozona e il mercato dovrà analizzare l’impatto delle elezioni sulle riforme vere e proprie. Ma la voce ormai si è sparsa e lo spread dei BTP potrebbe ampliarsi rispetto ai livelli attuali, mentre la forza dell’euro potrebbe subire una battuta d’arresto fino a quando non si avrà maggiore chiarezza. Tutto questo potrebbe inevitabilmente avere un impatto su altre asset class denominate in euro, almeno fino a quando il mercato non sposterà la sua attenzione sul prossimo importante evento europeo di questa settimana, ovvero il meeting della Banca Centrale Europea”.
Incertezza e volatilità per le obbligazioni nelle prossime settimane
Sebbene la prima reazione del mercato sia stata misurata, "non siamo sorpresi di vedere il sell-off dei bond italiani, leggermente dovuto al risultato delle elezioni, e chiaramente il mercato sta cercando di valorizzare il fatto che le cose potrebbero scuotersi in Italia dal momento che questi gruppi marginali guadagnano terreno", dice David Zahn, head of European Fixed Income, Franklin Templeton. "Tuttavia, è improbabile ottenere un quadro più chiaro su come sarà il nuovo Parlamento per molte settimane, il che significa maggiore incertezza per l'Italia nel breve termine e potremmo vederlo riflesso in periodi di volatilità delle obbligazioni italiane nelle prossime settimane. "Mentre siamo ancora ottimisti sui fondamentali di lungo termine dell’Italia, la traiettoria politica del paese è preoccupante in particolare per quanto riguarda la potenziale spinta verso l'aumento delle spese fiscali da parte dei sempre più potenti partiti di destra. Siamo in modalità wait-and-see sull’Italia al momento, e probabilmente vedremo come la situazione politica si evolverà nelle prossime settimane".
L'impatto sull'azionario italiano
Nonostante l’incertezza politica, il mercato azionario italiano si era recentemente ben comportato, risultando il migliore tra i principali mercati europei sia nel 2017 che da inizio anno. Per Stefano Ghiro, senior portfolio manager Azioni Europee di Allianz GI, "l’esito elettorale sembra aprire un nuovo scenario, molto più incerto e complesso, nel quale nessuna maggioranza certa ha i numeri per governare. Inoltre, avanzano chiaramente i due partiti meno europeisti, con i programmi elettorali, dal punto di vista puramente finanziario, oggettivamente più difficili da realizzare. È assai probabile attendersi un periodo di maggiore volatilità, che tuttavia aprirà lo spazio a interessanti opportunità d’acquisto, essendoci, a nostro avviso, ancora molto valore nei titoli italiani. Inoltre, politiche fiscali più aggressive, sia d’investimenti sia di taglio alle tasse, potrebbero fornire una notevole spinta, soprattutto al settore privato".