Corrado Cominotto, responsabile Gestioni Patrimoniali Attive di Banca Generali, spiega come anche la sua società nel 2023 abbia puntato sulle large cap, a causa di una resilienza maggiore all’inflazione rispetto alle small cap, “penalizzate anche dal potenziale indebolimento del ciclo”. Tra gestione attiva e passiva, l’esperto sottolinea che sulla componente azionaria, “viste le performance delle big cap” sono stati preferiti gli ETF, perché “è difficile per un gestore che in genere tende a privilegiare titoli mid e small cap sovraperformare questi indici”. È successo il contrario sul mercato obbligazionario, dove in passato Banca generali aveva puntato molto sugli ETF, mentre a partire dal 2023 “abbiamo preferito i fondi attivi e pochi ETF, perché sul reddito fisso il gestore fa la differenza sulla singola emissione sul bucket di curva a livello geografico”.
Cominotto introduce il tema della sostenibilità: “Abbiamo gestioni patrimoniali che possono investire solo in prodotti ESG. Oltre alla certificazione articolo 8 e 9 però, chiediamo un’ulteriore garanzia da una società terza specializzata in questo ambito e evitare fenomeni di greenwashing”.
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