La succursale italiana di Jupiter AM dipenderà dal Lussemburgo in vista della Brexit

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rowan heuvel, unsplash

Il settore del risparmio gestito prosegue il suo esodo dal Regno Unito prima della sua imminente uscita dall'Unione Europea. Il 1° marzo, Jupiter AM ha spostato le sue principali filiali, compresa quella italiana, per dipendere dall'entità in Lussemburgo, come previsto dai suoi piani di emergenza in vista della Brexit. Al di là di questa modifica tecnica, il cambiamento non implica alcun impatto per i team di gestione, per i clienti o l'attività in Italia.

Jupiter Asset Management International ora rientra nella SICAV domiciliata in Lussemburgo. "Questo ci consente di assicurarci una società nell'Unione Europea, per fornire servizi ai clienti e far crescere la nostra attività", spiegano dalla società che avrà le redini di Jupiter Unit Trust Managers (JUTM) con sede nel Regno Unito, e che continuerà a gestire i fondi britannici.

La difesa degli asset manager contro la Brexit

Negli ultimi due anni diverse società hanno spostato le attività attinenti ai clienti europei fuori dal Regno Unito e hanno preferito trasferire le loro succursali in Lussemburgo, indipendentemente dall’esito degli accordi sulla Brexit.

Nei primi mesi del 2019, diversi asset manager internazionali hanno adottato misure concrete per proteggere il patrimonio dei loro clienti europei dai rischi di una Brexit senza accordo. T. Rowe Price, Franklin Templeton, Capital Group e UBS AM hanno già riorganizzato le proprie attività in Lussemburgo, dopo che Legg Mason e Schroders avevano già aperto le danze nel 2018.

Nel maggio 2018, Columbia Threadneedle Investments aveva comunicato i suoi piani per il trasferimento delle attività dei suoi clienti dell'Unione Europea dalla gamma di fondi OEIC britannici alla sua gamma equivalente della SICAV lussemburghese, al fine di fornire il miglior servizio ai clienti europei dopo aver lasciato il Regno Unito dall'UE.

Allo stesso modo si è mossa M&G Investments, che ha trasferito le sue attività qualche settimana dopo spostando tutte le 21 classi azionarie non denominate in sterline dai suoi fondi OEIC domiciliati nel Regno Unito in Lussemburgo.