La vera ragione del rialzo azionario

Alessandro Fugnoli
Alessandro Fugnoli, strategist, Kairos

Il rialzo del mercato azionario e il buon andamento di quello obbligazionario continueranno? Per capirlo bisogna soffermarsi sulle ragioni di tale rialzo nel corso dell’ultimo anno. “I fattori che hanno maggiormente catalizzato l’attenzione di analisti ed economisti sono tre e, tuttavia, sembrano insufficienti a spiegare appieno un rialzo del più del 20%”, commenta Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos.

Il primo è la combinazione di Brexit e dei problemi tra Cina e Stati Uniti, che hanno causato volatilità sui mercati. “Il loro peso, tuttavia, è quantificabile in un 4-5% all’insù o all’ingiù a seconda di come evolvono le trattative”, sottolinea l’esperto. La seconda considerazione riguarda la crescita economica che, come si sa, è scesa nel corso del 2019. Un anno fa, infatti, gli Stati Uniti crescevano a una velocità superiore al 3% mentre oggi lo fanno a una velocità dell’1%. L’Europa era ed è tuttora in stagnazione, quasi recessione, e l’Asia ha rallentato ulteriormente. Quanto agli utili, negli USA sono di poco inferiori rispetto all’anno scorso fa mentre in Europa leggermente superiori.

“In realtà il vero fattore che ha creato le condizioni per il rialzo è stata la politica monetaria nei suoi due aspetti: il taglio dei tassi e la ripresa su scala globale del QE”. Di questi tempi, un anno fa, non solo i tassi in America erano più alti di ¾ di punto ma le attese erano per ulteriori rialzi che però non ci sono stati e, anzi, abbiamo assistito a tre ribassi”, ricorda Fugnoli. In più, mentre un anno fa la FED ritirava liquidità dal mercato, oggi ha ripreso aggressivamente a immetterla”, aggiunge.

Durerà?
Quello che è certo, per lo strategist di Kairos, è che la politica monetaria non cambierà. “Anche se l’economia dovesse riaccelerare, come il mercato comincia a scontare, le Banche centrali si sono impegnate per un lungo periodo a non alzare i tassi mentre, asimmetricamente, se l’economia dovesse ancora dare segni di debolezza gli Istituti centrali saranno pronti ad abbassarli ulteriormente. Quanto agli utili, poi, è prevista una modesta ripresa”, afferma Fugnoli.

Questi fattori messi insieme indicano, dunque, un mercato che dovrebbe tenere le posizioni che ha acquisito e forse migliorare ancora nei prossimi mesi. “L’unico fattore che il mercato ancora non sconta, probabilmente lo farà dalla metà dell’anno prossimo, è l’incertezza politica legata alle presidenziali americane e alla possibilità che il Paese guida dei mercati globali cambi radicalmente politica economica”. Questo creerà volatilità e forse interromperà il rialzo ma per il momento le condizioni sono ancora favorevoli.  

Fonte dell’articolo: Al 4° PIANO con Alessandro Fugnoli”, a cura dello strategist di Kairos.