Con un tasso di crescita del 24% annuo, gli ETF contano oggi masse per 11 mila miliardi di dollari a livello globale. Ma non chiamateli passivi, perché nei prossimi cinque anni saranno gli ETF attivi a fare la differenza.
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Con un tasso di crescita del 24% annuo, gli ETF contano oggi masse per 11 mila miliardi di dollari a livello globale. Ma non chiamateli passivi, perché nei prossimi cinque anni saranno gli ETF attivi a fare la differenza.
Nati come prima vera rivoluzione fintech, gli ETF celebrano quest'anno il trentesimo anniversario della prima quotazione. Da allora, secondo i dati Simfund presentati da J.P. Morgan in occasione di un incontro con i giornalisti, ogni cinque anni gli AuM degli ETF sono raddoppiate. “È un fenomeno globale che riguarda Stati Uniti, Europa e Asia”, sottolinea Bryon Lake, global head of ETF Solutions di J.P. Morgan Asset Management. “Pensiamo che l'industria continuerà a crescere a questo ritmo e che quindi vedrà ancora una volta le sue masse raddoppiare entro il 2028”. A guidare questa crescita, secondo il manager di J.P.Morgan, saranno gli ETF attivi e il reddito fisso.
L'evoluzione del mercato ETF a livello globale
ETF passivi vs attivi
“Per tanto tempo è perdurata l'equivalenza ETF uguale gestione passiva ma questo non è corretto”, prosegue Lake. “Il 2022 è stato però l’anno in cui il mercato ha scoperto gli ETF attivi, veicoli che presentano tutte le caratteristiche dei tradizionali ETF ma con tutti i benefici che la gestione attiva può offrire”. A livello globale oggi gli attivi rappresentano solo il 5% delle masse degli ETF totali ma il 20% dei flussi netti, “che probabilmente diventeranno 25% entro l’inizio del 2024”. Permettono di battere il benchmark con un controllo migliore del rischio, il che li rende strumenti ottimali per l'azionario e ancora di più per il reddito fisso che negli ultimi 18 mesi è tornato a essere un tassello fondamentale dei portafogli. Rispetto alla sua storia centenaria, J.P. Morgan è relativamente nuovo al mercato degli ETF. Il primo prodotto è stato lanciato solo otto anni fa, ma “è stato proprio l'avvento degli ETF attivi che ci ha fatto pensare che ci fosse spazio di manovra per noi in questa industria, in Europa come negli Stati Uniti”.
“I tassi di crescita degli ETF attivi nei due continenti sono stati negli ultimi 15 anni praticamente uguali”, prosegue Travis Spence, head of EMEA ETF Distribution di J.P. Morgan Asset Management. “A livello globale, secondo i dati Morningstar, si parla di un tasso di crescita del 41% dal 2018 a oggi, con gli Ultrashort Bond a trainare le masse negli Stati Uniti e il Derivative Income in Europa”. Secondo un sondaggio di Trackinsightil 44% degli investitori europei prevede di aumentare ulteriormente la propria allocazione in ETF attivi.
Trend di crescita del mercato ETF per regione (da gennaio 2008, ribasato)
Insieme al trend dell'attivo è anche il grande rilancio del reddito fisso a spingere il mercato ETF. Il 41% dei flussi netti verso gli ETF nel 2023 ha riguardato infatti i prodotti obbligazionari, in netta crescita rispetto al dato del 2021 (24%). A guidare la raccolta, su tutti, i bond governativi in dollari.