Lam (Invesco): "Asia luogo interessante in cui investire nel medio termine"

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William Lam, immagine concessa (Invesco)

Occhi puntati sull’Asia. Valutazioni attraenti e un’inflazione meno elevata fanno dell’azionario della regione un’alternativa interessante ai titoli dei mercati sviluppati, alle prese con tassi alti e lo spettro di una recessione in arrivo. E a ciò si aggiunge lo slancio che imprime a questi mercati la riapertura della Cina. “La riapertura dell'economia cinese è un potenziale contrappeso all'indebolimento della domanda dei mercati sviluppati”, afferma William Lam, co-head dell’azionario Asia & EM di Invesco. “Il resto dell'Asia dovrebbe beneficiare della riapertura più di altre regioni, e quindi gli utili dovrebbero essere meno vulnerabili a un rallentamento globale, con revisioni che iniziano a migliorare”, aggiunge. Secondo l’esperto, l'Asia continua a essere scambiata a forte sconto rispetto in particolare agli Stati Uniti: “Vi è la possibilità che la competitività si riduca quando la forza del dollaro sarà messa a dura prova dalle condizioni macroeconomiche. Inoltre, l'inflazione in Asia è meno preoccupante e ciò suggerisce una maggiore flessibilità delle politiche, che dovrebbe essere di supporto ai mercati. L'insieme di questi fattori rende l'Asia un luogo interessante in cui investire nel medio termine”, chiosa.

Una rapida crescita

“L'Asia è la regione in più rapida crescita al mondo e il centro di gravità per l'industria manifatturiera ad alta tecnologia, mentre gli investimenti nelle energie rinnovabili restano sostenuti”, continua Lam. “Oltre all'economia cinese che si sta riaprendo dopo un periodo di debolezza, sono ben posizionate l'India e l'Indonesia, avendo subito significativi cicli di contrazione del credito negli ultimi 5-10 anni, il che significa che il rischio di credito è notevolmente ridotto con un potenziale di buona crescita del credito in futuro”, dice. “Infine, ci aspettiamo che la politica fiscale e monetaria sia di sostegno, soprattutto se la domanda dei mercati sviluppati per le esportazioni asiatiche dovesse diminuire”, osserva.

I rischi della regione

In questo scenario positivo, vi sono però anche dei rischi. I principali sono il decoupling delle filiere produttive innescato dal Covid, con le grandi aziende occidentali che accorciano le catene di fornitura rilocalizzandole in mercati più vicini, a discapito soprattutto della Cina. E il braccio di ferro commerciale tra Pechino e Washington, con gli Stati Uniti che puntano sul lungo termine a impedire che il Dragone gli scalzi il predominio globale. “Le multinazionali stavano già cercando di migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento prima della pandemia, investendo maggiormente al di fuori della Cina e delocalizzando alcune capacità produttive”, argomenta Lam. “Tuttavia, la logistica, le infrastrutture e la forza lavoro qualificata della Cina fanno sì che i suoi vantaggi competitivi nel settore manifatturiero avanzato siano destinati a durare ancora per un po'”, spiega. Per quanto riguarda la contesa tra Usa e Cina, Lam ammette che, con diverse leggi ad hoc, il governo statunitense stia tendando di impedire a Pechino di accedere a tecnologie di punta, rallentandone probabilmente il suo sviluppo nell'informatica quantistica e nell'intelligenza artificiale. “Tuttavia, la Cina continua a investire pesantemente in questi settori, nella convinzione che l'innovazione interna la aiuti a rimanere competitiva”, evidenzia l’esperto. “Entrambe queste tendenze hanno già provocato delle perturbazioni. Ulteriori rischi si prospettano, così come le opportunità, rendendo imperativa la scelta dei titoli”, spiega.

Processo di investimento

L’obiettivo di Invesco nella selezione dei titoli asiatici è di acquistare società che valgono più di quanto il mercato creda. E in questo compito, l'analisi macro top-down e il riconoscimento di tendenze/temi positivi svolgono un ruolo importante in quello che è in gran parte un processo bottom-up, in quanto il team di gestione cerca di comprendere le dinamiche del settore, identificare i beneficiari e valutare i prezzi rispetto alle aspettative realistiche. “Ad esempio, riconosciamo il forte spostamento della domanda verso i veicoli elettrici (EV), ma le valutazioni sono già costose, con un'intensa concorrenza in Cina che porta a margini bassi e a un persistente fabbisogno di finanziamenti”, dice Lam. “Tuttavia, siamo riusciti a trovare opportunità nella catena di fornitura, come ad esempio un produttore di componenti in alluminio che fornisce l'alloggiamento per le batterie dei veicoli elettrici, con buone prospettive di crescita. Il rispetto della nostra disciplina di valutazione e l'evitare di titoli sopravvalutati e/o non redditizi hanno contribuito alla nostra performance di lungo periodo”, aggiunge.

Update Invesco Asian Equity Fund

Lam è il gestore del fondo con rating FundsPeople 2023 Invesco Asian Equity Fund. Nell’ultimo periodo ha ravvisato una significativa divergenza di performance e valutazioni tra i diversi Paesi e settori, che ha offerto opportunità agli investitori di lungo termine disposti a guardare oltre i periodi di volatilità. “Ad esempio, abbiamo ridotto la posizione di sottopeso del fondo in Cina, dove un mix di rischi macro, normativi e geopolitici ha visto le valutazioni scendere a livelli di ipervenduto, offrendo l'opportunità di aggiungere un'esposizione a società growth di buona qualità che appaiono a buon mercato rispetto alla loro storia”, spiega il gestore. “Di recente è entrato in portafoglio Yili, un produttore lattiero-caseario con una migliore capacità di branding e di servizio al consumatore che, a nostro avviso, è in grado di favorire la crescita delle vendite e di sostenere una ripresa degli utili nel medio termine”, aggiunge.

Il team di gestione è riuscito a trovare opportunità interessanti anche in Corea del Sud, dove secondo Lam, i miglioramenti nella corporate governance e nel pagamento dei dividendi sono poco apprezzati dal mercato. “Abbiamo aggiunto un'esposizione ai produttori di chip di memoria, come Samsung Electronics e la recente introduzione di SK Hynix. Questi titoli hanno subito un deprezzamento in previsione di un ciclo di ribasso dei prezzi delle memorie che, sebbene normale per il settore, tende ad avere una durata relativamente breve, con un punto di inflessione inevitabile in una certa fase del nostro orizzonte di investimento”, conclude.