“Non ci sono preclusioni: guardiamo tutti i Paesi, tutti i settori, tutte le società, dalle grandi alle più piccole. Partiamo dai dati, con una serie di screening quantitativi. Guardiamo i numeri, gli indici, il rapporto rischio/rendimento. Poi contattiamo la casa”, spiega il CIO.
L’approccio qualitativo, infatti, è la chiave di volta per il team di fund selection della società lussemburghese. “È un punto fondamentale. Vogliamo conoscere il gestore, capire la sua visione, studiare con lui ogni singola scelta, analizzare che tipo di comportamento ha il fondo sul campo. Se la strategia è investibile e coerente con le nostre aspettative di mercato, a quel punto entra a far parte della nostra asset allocation”, continua De Michelis. Proprio per questo il team seleziona non solo fondi di grandi colossi del gestito ma anche di piccole boutique. Se poi serve fare qualche posizione tattica allora comprano ETF. Pochi, in realtà.
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