Sebbene prevedano un deterioramento della qualità del credito e una prossima recessione negli Stati Uniti, si stanno spostando sempre più verso il reddito fisso e stanno cercando di aumentare la duration e il rischio di credito. A dirlo un un sondaggio condotto da Goldman Sachs AM.
A differenza del 2022, il 28% degli assicuratori prevede di aumentare significativamente le scadenze più lunghe, in linea con il mercato, che valuta la riduzione dei tassi dopo un anno di forti aumenti. A fotografare questa tendenza sono i risultati della dodicesima indagine annuale sulle assicurazioni, dal titolo Balancing Performance and Inflation Uncertainty, e targata Goldman Sachs Asset Management. L'indagine raccoglie le opinioni di 343 gestori degli investimenti e direttori finanziari di compagnie assicurative di tutto il mondo con un bilancio totale di 13mila miliardi di dollari di attività.
È in corso una potenziale riscoperta del reddito fisso, con il 34% degli assicuratori che prevede di aumentare l'allocazione alle società statunitensi investment grade nel 2023. A differenza degli anni precedenti, gli assicuratori citano il deterioramento della qualità del credito come principale rischio di investimento (per il 39%).
Pur prevedendo un deterioramento della qualità del credito e una prossima recessione negli Stati Uniti, gli assicuratori si stanno spostando sempre più verso il reddito fisso, cercando di aumentare la duration e il rischio di credito. Per la prima volta, l'aumento delle opportunità di rendimento nell'attuale contesto appare come il fattore più importante che guida le decisioni di asset allocation (per il 68%), una percentuale quasi tripla rispetto a quella di coloro che dichiarano di voler ridurre il rischio a causa delle preoccupazioni per le perdite azionarie o creditizie (per il 25%).
Visione macro
Le speranze di un'inflazione transitoria stanno diminuendo: l'81% degli assicuratori ritiene che l'inflazione sarà sostenuta nel medio (2-5 anni) o lungo termine (5-10 anni). Inoltre, citano la de-globalizzazione (44%) come il principale fattore alla base dell'aumento strutturale dell'inflazione, seguita dagli shock energetici (33%).
Con l'inflazione elevata, le crescenti tensioni geopolitiche e gli effetti dell'inasprimento della politica monetaria, gli assicuratori cercano di trarre vantaggio dall'aumento dei tassi gestendo al contempo il rischio di mercato", afferma Matt Armas, Global head of Insurance Asset Management di Goldman Sachs AM. Come dimostrano i risultati del sondaggio, la strada per la ripresa delle performance è un equilibrio tra duration e opportunità di credito di alta qualità.
La maggioranza degli assicuratori (82%) ritiene che nei prossimi tre anni si verificherà una recessione economica negli Stati Uniti. Le opinioni sono rimaste invariate rispetto al sondaggio del 2022, in cui il 65% degli intervistati aveva dichiarato di ritenere che si sarebbe verificata una recessione economica nei prossimi tre anni. Nonostante il rischio di recessione e le crescenti tensioni geopolitiche, il 29% degli investitori globali prevede di aumentare il rischio di investimento complessivo del proprio portafoglio.
Asset privati e sostenibilità
L'indagine rivela che più della metà degli assicuratori globali (51%) prevede di aumentare l'allocazione agli asset privati nei prossimi 12 mesi. Tra tutte le classi di attività, il 41% preferisce il debito societario privato; il 29% intende aumentare l'allocazione alle azioni private e il 28% alle azioni e al debito infrastrutturale.
I fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) rimangono in primo piano nelle considerazioni di portafoglio, con il 90% degli intervistati che tiene conto di questi aspetti nel proprio processo di investimento.
Metodologia
L'indagine di Goldman Sachs AM sulla gestione degli asset nel settore assicurativo fornisce preziose indicazioni ai CIO e ai CFO sul contesto macroeconomico, sulle decisioni di asset allocation, sulle aspettative di rendimento, sulla costruzione del portafoglio e sulla capitalizzazione del settore.
Il sondaggio analizza le risposte di 343 tra questi professionisti che, come si diceva prima, rappresentano oltre 13mila miliardi di dollari di asset di bilancio globale, ovvero circa la metà del settore assicurativo mondiale. Le società partecipanti rappresentano un'ampia sezione del settore in termini di dimensioni, linee di business e geografia. L'indagine è stata condotta nelle prime due settimane di febbraio.