Le colonne portanti dei fondi bilanciati di Anima SGR

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Gianluca Ferretti

Tra i fondi di Anima SGR troviamo due fondi bilanciati che vantano rating Blockbuster Funds People con oltre trent’anni di track record: Anima Visconteo e Anima Sforzesco.

I comparti sono gestiti da un team dedicato, specializzato per asset class. “Lavoriamo tutti nello stesso ufficio per condividere idee e informazioni”, spiega Gianluca Ferretti, responsabile reddito fisso e valute di Anima SGR. I due comparti sono caratterizzati da due colonne portanti: la diversificazione e la gestione attiva. “Nel corso degli anni il portafoglio è cambiato, ma questi due elementi li hanno sempre contraddistinti”. L’ampia diversificazione è nel loro DNA, i portafogli sono composti da qualche centinaio di aziende di diversi settori e aree geografiche. “Sono due prodotti nati nel 1985 con l’obiettivo di offrire all’investitore un prodotto che avesse accesso a tutte le asset class e potesse cavalcare tutti i cicli economici”, commenta il gestore. “Cavalchiamo le fasi di crescita aumentando l’esposizione azionaria e ci difendiamo nelle fasi di rallentamento aumentando cash e monetario”. 

Secondo pilastro dei fondi bilanciati di Anima SGR è la gestione attiva. “Compriamo solo quello che conosciamo”. La selezione si basa su un approfondito screening dei fondamentali della società e la sua capacità di generare flussi di cassa nel tempo. “Selezioniamo anche titoli che non fanno parte del benchmark di riferimento. E può capitare anche di non avere in portafoglio titoli molto rappresentativi del benchmark”. 

Dove trovare valore sul mercato obbligazionario

Fino a dieci anni fa era più facile trovare occasioni di investimento nella parte obbligazionaria. Oggi è difficile trovare rendimenti interessanti. “Per fare un esempio, i bund tedeschi a nove-dieci anni offrono rendimenti negativi, perciò siamo costretti a cercare valore altrove. Facciamo una selezione attiva di titoli corporate investment grade e high yield tenendo sotto controllo il rischio complessivo di portafoglio attraverso analisi fondamentale e diversificazione", spiega il gestore. 

“Il mondo obbligazionario si è capovolto rispetto a quello che abbiamo studiato sui libri di scuola. Con i tassi negativi, ci troviamo in una condizione contraria alla logica comune: si tratta di prestare denaro e perdere soldi. Investire sapendo già dall’inizio di perdere”, fa notare Ferretti. “Oggi per ottenere rendimenti accettabili bisogna accettare di sostenere dei rischi, aumentando l’esposizione ai titoli corporate".

Ma anche qui l’approccio è cambiato nel tempo: il quantitative easing della BCE dal 2016 ha progressivamente schiacciato i rendimenti dei titoli societari, distorcendo le valutazioni e spingendoci verso il segmento dei titoli high yield nella ricerca di rendimenti. "Favorire le attività rischiose in generale negli ultimi anni ha premiato, ma non bisogna dimenticare che selezionare investimenti in ambito corporate e ancor più in ambito high yield richiede una più attenta valutazione dei rischi. Il fatto di essere gestori attivi quindi ci permette di ricercare migliori rendimenti, investendo anche in subordinati, bancari e non, conoscendo molto bene il rischio che ci stiamo assumendo”, conclude Ferretti.