Luca Gianelle (Russell Investments): “Il vantaggio competitivo di un approccio globale”

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Esistono società che utilizzano diversi tipi di approcci a seconda dei mercati in cui operano, altre, invece, che sviluppano un unico approccio globale in tutti, o quasi, mercati di competenza. Una di queste è Russell Investments. A spiegarlo a Funds People è Luca Gianelle, responsabile della branch italiana della società, il quale evidenzia un vantaggio competitivo dell’asset manager americano, ovvero quello di fornire a banche, reti e finance services companies, dei servizi di gestione e costruzione del portafoglio in architettura aperta, multi-manager, che trovano la più immediata rappresentazione nei prodotti multi-asset. “In questa asset class, incorporiamo tutte le nostre capacità di asset allocation strategica, tattica, nel costruire portafogli basati su obiettivi di rendimento e volatilità, sganciandoli dal tradizionale approccio al benchmark. Riteniamo quindi che queste siano soluzioni adeguate anche in Italia, e dove incorporiamo capacità di costruzione del portafoglio top-down, ma anche bottom-up, in una soluzione che riteniamo unica. Da sempre, siamo conosciuti per le nostre capacità di selezione multi-manager, ma integrando anche attuali soluzioni passive che vengono dal mondo smart beta”, afferma Gianelle.

L’obiettivo di Russell Investments è quindi quello di integrare in portafoglio tutte le capacità storiche ma, al tempo stesso, recependo i recenti sviluppi dell’asset management a livello globale. Per il manager, un tema importante è quello della regolamentazione, uniforme nelle varie aree geografiche. Tutto ciò, secondo Gianelle, porta il consulente ad avere bisogno di una società che gli confezioni e prepari soluzioni di portafoglio onnicomprensive; un consulente che è quindi focalizzato nel determinare e raggiungere gli obiettivi patrimoniali del proprio cliente.

Il posizionamento

Per quanto concerne l’attuale posizionamento della società, questo è abbastanza allineato nelle varie aree geografiche del mondo, conforme all’approccio globale della casa di gestione. In particolare, da Russell sono abbastanza costruttivi sulla crescita macroeconomica, soprattutto quella europea e asiatica. A detta di Gianelle, il problema sono le valutazioni. “I mercati sono costosi, in particolar modo gli USA. Secondo alcune statistiche, l’indice azionario è costoso come lo è stato solo altre due volte negli ultimi 20 anni. Stiamo parlando di occasioni che hanno preceduto delle crisi, nel 1999 e nel 2007. L’indicazione è abbastanza simile attraverso le varie asset class, che siano esse obbligazionarie a spread piuttosto che azionarie; quindi, cautela, ma essere compratori”, sostiene il manager, che aggiunge, “vediamo delle opportunità in Europa e Giappone. Siamo costruttivi sui mercati emergenti, soprattutto con la possibilità di un posizionamento che comprenda anche il rischio valutario, quindi emerging markets local. Siamo cauti sull’azionario americano, a causa delle sue valutazioni. Stiamo riducendo posizioni anche sull’asset class a spread, che l’anno scorso erano nei nostri portafogli ai massimi storici. Siamo in una fase di presa di profitto quindi sull’high yield. A livello settoriale, prediligiamo i segmenti value, quindi i finanziari, i ciclici europei (industriale, automobile, ecc.) dove riteniamo che un posizionamento marginale sopra al benchmark possa avere rendimenti corretti per il rischio molto interessanti”.

Il fondo Consistente Funds People Russell Investments Emerging Markets Equity Fund

Il Russell Investments Emerging Markets Equity Fund è uno dei fondi rientranti nella lista degli otto prodotti Russell Investments con marchio Funds People 2017, tutti con rating Consistente. Il fondo rappresenta una delle più classiche soluzioni dell’asset manager, con un track record superiore ai 20 anni. Per Gianelle, il prodotto rappresenta un buon esempio dell’evoluzione della società. “Inizialmente, eravamo degli aggregatori di manager terzi e, attraverso il nostro modello multi-manager, abbiamo costruito questa soluzione dedicata all’azionario degli emerging markets, dove mettevamo assieme quelli che secondo noi erano ottimi gestori con caratteristiche diverse, con l’obiettivo di rendere quanto più sistematica nel tempo l’overperformance rispetto al benchmark, l’MSCI Emerging Markets Index”, spiega Gianelle.

Il prodotto, con YTD pari al +9% e con masse totali gestite pari a circa 3,28 miliardi di euro, sta tuttavia riscuotendo un enorme successo, complici anche le capacità del gestore Kathrine Husvaeg che ha acquisito sempre più controllo della rischiosità complessiva del portafoglio. “In contemporanea al posizionamento delle delege date ai gestori sottostanti, siamo intervenuti attivamente laddove vedevamo una posizione complessiva del fondo, che non fosse allineata con le nostre view tattiche top-down. Abbiamo ottenuto ciò utilizzando derivati di overlay, ma anche dei backed cosiddetti smart beta. Questi ultimi, li utilizziamo nei nostri portafogli per dare i tilt che vogliamo. Da questo punto di vista, negli ultimi due anni, il nostro gestore continuava a vedere più opportunità nella parte value rispetto al proprio panorama di investimento. I cosiddetti titoli growth, con fondamentali che tendevano a performare solo in condizioni di mercato molto speculative, secondo noi, hanno registrato una performace troppo accentuata e, di conseguenza, c’è stato nel tempo un posizionamento sempre più convinto verso le strategie value, che negli ultimi sei mesi del 2016 hanno ampiamente ripagato questo tipo di scommessa”, afferma il manager.

Questo tipo di fondi a benchmark si caratterizzano inoltre per un basso tracking error. Per Gianelle, questa caratteristica acquisisce molto più di valore in un mercato come quello degli emergenti, dove persiste il rischio che l’asset allocator faccia la scelta giusta a livello geografico, investendo nel giusto momento del ciclo di questi mercati, ma che continui a utilizzare una strategia in quel momento sbagliata, vanificando quindi l’investimento. “Quello che facciamo è quindi mantenere un atteggiamento equilibrato su tutte le fonti di alfa, gestirle attivamente, calibrando quindi l’obiettivo di overperformance relativizzato al rischio implicito”, conclude Gianelle.

I fondi Consistenti Funds People Russell Investments

FONDO CATEGORIA MORNINGSTAR YTD (IN EURO) REND. % A UN ANNO (IN EURO) REND. % A TRE ANNI (IN EURO) MARCHIO FUNDS PEOPLE
MSMM Eurozone Aggressive Equity EAA Fund Eurozone Large-Cap Eq 7,22 24,21 6,83 C
Russell Inv Global Defensive Eq EAA Fund Global Large-Cap Blend Eq 3,54 8,87 10,87 C
Acadian Emerg Mkts Eq EAA Fund Global Emerging Markets Eq 11,25 25,98 9,33 C
Acadian Glbl Mgd Vol Eq EAA Fund Global Large-Cap Blend Eq 2,56 7,09 14,62 C
Russell Inv Continental Eurp Eq EAA Fund Europe ex-UK Large-Cap Eq 7,23 23,51 8,71 C
Russell Inv Emerging Markets EAA Fund Global Emerging Markets Eq 9,00 21,44 7,02 C
Russell Inv Global Bond EAA Fund Global Bond -2,83 -3,53 5,80 C
Russell Inv US Credit EAA Fund USD Corporate Bond -3,99 0,65 9,66 C

Fonte: Morningstar Direct.