Il DG spiega a FundsPeople come il fondo abbia investito molto per migliorare la propria attività promozionale. E l’aumento del 12% dei sottoscrittori del comparto Dinamico è un risultato evidente.
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Una platea in crescita nel 2023 e l’ambizione di raggiungere nuovi iscritti, più giovani, attraverso un’opera di comunicazione ed educazione alla previdenza complementare. Fondo Gomma Plastica nasce nel 1998 (numero iscrizione all’albo Covip 125), alla fine dello scorso anno contava 51.728 iscritti, con una crescita dell’1,75% rispetto al 2022 e, come sottolinea Luca Ruggeri, “nonostante il 2022”. Il direttore generale del fondo, raggiunto da FundsPeople, riporta come l’incremento abbia interessato anche le aziende iscritte, oltre 1.500 al 31 dicembre 2023, in un anno “complesso” per il mondo della previdenza complementare (e degli investimenti in generale), quando molti comparti hanno registrato performance negative in linea con l’andamento dei mercati.
Questo, tuttavia, non ha impattato sul numero di sottoscrittori e, di conseguenza, sul patrimonio: “L’attivo gestito è di circa 1 miliardo 768 milioni – afferma Ruggeri –, con una crescita di circa il 10% sul 2022 abbiamo superato i valori del 2021 (quando si attestava a 1 miliardo 730 milioni), grazie alla somma congiunta di contribuzioni e risultati finanziari”. Un lavoro in itinere, quello di Fondo Gomma Plastica in un settore che, come sottolinea l’esperto, “raccoglie circa 180 mila lavoratori”. E a questi lavoratori si vuole arrivare anche con la comunicazione: “Il fondo in questi ultimi anni ha cercato di migliorare la propria attività promozionale, abbiamo investito nei social, sulla grafica del sito, e abbiamo iniziato a produrre contenuti video con le relazioni trimestrali sull’andamento finanziario”.
I comparti
I nuovi accessi, si riflettono poi sulla composizione del fondo, che conta “i tre comparti tipici dei negoziali”, ossia il Bilanciato (70% obbligazionario, 30% azionario), il Dinamico (60% azionario) e il Conservativo (fino al 5% di azioni). L’età media tra i vari comparti si aggira intorno ai 47 anni, in particolare sul Conservativo, afferma Ruggeri, “è un tema che dibattiamo molto in sede di assemblea, evidenziando come un comparto così prudente abbia senso solo quando ci si avvicina alla chiusura della propria carriera lavorativa, ma è un messaggio molto difficile da far passare. Si tratta di un classico bias comportamentale”.
Il dato, tuttavia, si abbassa di quattro anni quando si analizza il Dinamico che, al 31 dicembre, contava 6.900 iscritti. “Il comparto ha visto una crescita notevole nel numero di iscritti nel 2023: circa il 12% in più”, sottolinea Ruggeri imputando la crescita “al lavoro di comunicazione fatto negli ultimi mesi”. Di fatto, afferma il DG, il comparto più popolato è il Bilanciato che da solo, al 31 dicembre, cuba 1 miliardo e 368 milioni. Sui 51 mila iscritti, poi, quasi 38 mila rientrano in questo comparto, che è anche quello di default”.
Investimenti alternativi
Appunto per le dimensioni (il 73% degli iscritti e oltre il 77% delle masse complessive) il Bilanciato è il candidato ideale per l’investimento in fondi alternativi: “A oggi circa l’8% del comparto è investito in private asset” specifica Ruggeri indicando come l’investimento sia avvenuto nell’ambito di progetti con altri fondi pensione (nelle diverse iniziative Foncer, Fondenergia, Fopen, Pegaso e Previmoda). Il primo passaggio nel 2020, con l’adesione al progetto Iride nell’ambito del private equity, al progetto Zefiro nel private debt nel 2021 e al progetto per l’investimento in infrastrutture Vesta nel 2023. “Nell’ultimo anno abbiamo poi aumentato il commitment relativamente al private equity, con il gestore Neuberger Bermann – continua Ruggeri –. Riteniamo che quella di aprirci ai private market fu una scelta molto oculata, già il primo progetto, Iride, ha segnato un’esperienza importante per il settore: un’iniziativa condivisa tra più fondi non è facile da realizzare e dal punto di vista culturale (oltre che di rendimenti) è stato un bel passaggio”.
Oggi Fondo Gomma Plastica ha al vaglio un aumento dell’esposizione sul private debt “l’asset allocation è in corso di revisione e puntiamo ad arrivare fino al 10% del fondo investito nei mercati privati”. Questo impegno, continua il DG, anche nell’ottica di offrire un perimetro di investimento più ampio, che serva ad attrarre nuovi iscritti. “Penso che forti dei risultati finanziari degli ultimi anni e con una politica di promozione più incisiva, ci siano ampi margini di crescita anche perché è cambiata la percezione sulle pensioni. Ci si è resi conto – conclude – che la pensione complementare costituisce un elemento di risparmio importante per il futuro, soprattutto per le fasce di età più giovani”.
Tratto dalla rivista FundsPeople di febbraio n. 81