Manuli (Hedge Invest SGR): "Siamo ottimisti per l'Italia (e per i fondi hedge)"

Alessandra Manuli news
Foto ceduta (Hedge Invest)

Negli ultimi dieci anni l’industria degli hedge fund ha attraversato momenti difficili: dal 2009 al 2020 gli hedge fund avevano fatto peggio dei principali indici, sia degli Stati Uniti sia dei mercati globali. Tuttavia, prima del marzo 2009, la situazione era esattamente l'opposto. Adesso l'andamento sembra tornare ai livelli ottimali. Da circa 18 mesi, ormai, i fondi hedge si sono mostrati in crescita, grazie ai forti utili aziendali e all'ottimismo degli investitori sulla ripresa dell'attività economica. Come spiega Alessandra Manuli, AD di Hedge Invest SGR, il quantitative easing è stato certamente uno dei motivi principali che ha portato questi prodotti ad una sottoperformance costante. Gli interventi delle Banche centrali hanno distorto i mercati, portando alla reflazione degli asset e alla riduzione dei premi al rischio in tutte le classi di attività. Di conseguenza si è sperimentato un forte aumento degli investimenti passivi e una riallocazione degli investimenti dalle strategie attive a quelle indicizzate. Tuttavia, adesso, assistiamo ad una “lenta ripresa”. Anche e soprattutto nella fiducia degli investitori.

In uno scenario che si prospetta meno direzionale e più incerto (vedasi inflazione, ridimensionamento del supporto delle Banche centrali e un mercato obbligazionario che ancora ha rendimenti medi negativi), le strategie alternative posso offrire i vantaggi del loro approccio long/short flessibile e al contempo protettivo. Dall’indagine “Investor Intentions H2 2021”, condotta da HFM (Hedge Fund data and intelligence) in collaborazione con AIMA, emerge che non solo l’82% degli investitori si è detto soddisfatto delle performance dei fondi hedge nel primo semestre dell’anno, ma il 34% pensa anche di aumentare la propria allocazione in questa seconda metà dell’anno.

Piani di allocazione in fondi hedge nel secondo semestre, per tipologia di investitore e area geografica

Fonte: Investor Intentions H2 21.

Single e multi family office saranno tra gli attori principali della riallocazione, mentre tra le motivazioni spicca in particolare la convinzione che una maggiore esposizione ai fondi hedge sia considerata un buon modo per proteggersi dal rischio di inflazione. Secondo l’amministratrice delegata, in un contesto di mercati meno direzionali, sarà infatti più che mai essenziale avvalersi di un’analisi fondamentale approfondita e di un approccio hedge volto a proteggere dalla volatilità.

investire sull'Italia

In concomitanza, la SGR è attenta più che mai all’economia italiana, attraverso fondi chiusi che investono sul Belpaese: “Gli investitori internazionali si stanno approcciando sempre più al mercato italiano, che ritengono estremamente interessante. D’altronde, in questo panorama globale, l’Europa in generale, e l’Italia in particolare, sta facendo bene in termini di crescita economica”. Non a caso Hedge Invest ha lanciato lo scorso anno un ELTIF (HI Algebris Italia ELTIF) focalizzato sull’azionario Italia quotato e quotando a piccola capitalizzazione (inferiore ai 500 milioni di euro), cioè sull’asset class che, secondo la società, presenta le migliori potenzialità di rendimento nell’arco dei cinque anni necessari per l’esenzione fiscale. “Ci sono ancora delle criticità normative ma gli ELTIF sono degli ottimi strumenti d’investimento. Credo che sia solo questione di tempo per veder aumentarne i flussi”, commenta Manuli.

“Siamo ottimisti per i mesi a venire, convinti che la nostra gamma rappresenti la risposta giusta a chi è in cerca di decorrelazione e specializzazione, in una fase di mercato che si appresta a diventare più sfidante per tutti”, conclude.