Morningstar ha dato al suo fondo il rating qualitativo BRONZE. Marco Nascimbene riceve a Funds People. All’interno del suo percorso di gestione, qual’è stato il momento più difficile negli ultimi 5 anni? Il momento più difficile è stato nell’estate del 2011 nel pieno della crisi dei paesi periferici dell’area euro che ha coinvolto pesantemente l’Italia. […]
Morningstar ha dato al suo fondo il rating qualitativo BRONZE. Marco Nascimbene riceve a Funds People.
All’interno del suo percorso di gestione, qual’è stato il momento più difficile negli ultimi 5 anni?
Il momento più difficile è stato nell’estate del 2011 nel pieno della crisi dei paesi periferici dell’area euro che ha coinvolto pesantemente l’Italia. Questa situazione ha reso molto difficili le scelte di investimento determinate esclusivamente dalle variabili macro-economiche e dai flussi in uscita dal nostro mercato da parte degli investitori stranieri che spesso penalizzavano le società di migliore qualità.
Quali sono i principali pilastri nel suo processo di investimento?
Il pilastro del nostro processo di investimento è dato dall’analisi fondamentale sulle singole società attraverso numerosi incontri diretti con le stesse e un contatto costante con gli analisti migliori che le seguono. In questo modo noi costruiamo il nostro portafoglio con un approccio bottom-up investendo sulle società che riteniamo abbiano il miglior rapporto rischio-rendimento.
Che livello d’importanza ha il controllo del rischio all’interno della sua strategia? È diventato il controllo del rischio un processo di maggior importanza negli ultimi anni?
Il controllo del rischio riveste una rilevanza notevole nell’ambito del nostro processo d’investimento e l’apporto fornito dall’ufficio di Risk Management ha un’importanza sempre maggiore sia nella costruzione del nostro portafoglio sia nell’analisi della sua performance.
Quali sono le aspettative della sua strategia per i prossimi 12 mesi?
Le nostre aspettative per i prossimi 12 mesi sono per un andamento positivo del mercato azionario italiano che, con la maggiore stabilità politica raggiunta dopo la fiducia al governo Letta, può ridurre la sottoperformance rispetto agli altri listini europei.