Il piano prevede tre divisioni dove entra il wealth management. Il contributo del wealth management raddoppierà al 15%. Il cet1 è previsto al 14% al giugno 2019.
Dopo anni di rumors, ora è successo. Mediolanum lascia la sua quota del 50% in Mediobanca. e sale al 100% di Banca Esperia. Un’operazione frutto del ridisegno di Mediobanca dove è in atto un processo di riorganizzazione che fa spazio al wealth management, la gestione dei patrimoni delle famiglie o degli imprenditori più facoltosi. Quello che per anni è stato il salotto buono della finanza italiana ora è in piena trasformazione verso un modello meno legato al capitalismo di relazione e più a modelli di efficienza e di industria.
Così Mediobanca ha raggiunto un accordo con il gruppo Mediolanum per l’acquisto del residuo 50% di Banca Esperia per 141 milioni “per cassa al closing”. Come spiega Mediobanca, l’acquisto si inquadra nella strategia di sviluppo del gruppo nel segmento Private (WM) e MidCap (CIB) che costituiscono due filoni principali del piano 2016-2918 approvato dal Cda. Dice un analista che “l’integrazione di Banca Esperia consentirà al gruppo Mediobanca di riformulare l’offerta dei servizi di private banking in Italia, creando il nuovo marchio Mediobanca Private Banking. Sarà inoltre potenziata la piattaforma dei servizi alla clientela mid-corporate nell’ambito delle attività cib. Previste anche importanti sinergie di costo.
Dal punto di vista strategico, il piano punta sulla trasformazione in un gruppo bancario diversificato: accento sulla nuova divisione wealth management e in generale sul far crescere le attività bancarie ad elevata redditività, che porteranno il risultato operativo a 1 miliardo di euro (da 0,7 miliardi), con una crescita meda annua del 10%. Il nuovo piano sarà portato avanti da una struttura societaria diversa: tre divisioni, con l’arrivo della nuova divisione di wealth management. Il corporate and investment banking (cib) comprende i servizi destinati alla clientela corporate, ovvero wholesale banking e specialty finance, che comprende il factoring e il credit management (creditech). Il consumer banking, con i prodotti di credito al consumo e i prestiti personali (compass e futuro).
Il wealth management di nuova costituzione che raggruppa le attività di risparmio gestito a favore della clientela affluent & premier, facente capo a Che Banca!, private & hnwi, facente capo in Italia a Banca Esperia (ora posseduta al 100%) e Spafid, a Monaco a Compagnie monègasque de banque. La divisione comprende, inoltre, Mediobanca AM. Alle divisioni relative all’attività propriamente bancaria si aggiungono i settori di principal investing e le funzioni di holding. Previste cessioni azionarie per 1,3 miliardi di euro, inclusa la riduzione della partecipazione in Generali al 10% dall'attuale 13%. “Siamo pronti a una maggiore discesa, se ci sono opportunità di crescita”, ha precisato l’ad Alberto Nagel. Il contributo del wealth management raddoppierà al 15% dal 7%. Il cet1 è previsto al 14% al giugno 2019, mentre il pay out resta al 40%.