Tre settori significativi dal lato degli investimenti: trasformazione tecnologica, mutamenti demografici e conservazione della terra.
Come riconoscere i vincitori strutturali del prossimo futuro che saranno in grado di calcare l'onda lunga dei megatrend? A rispondere è Robeco dal palco del Salone del Risparmio 2021 illustrando la propria strategia di investimento a partire dai consumi globali. Alcuni dei fattori principali da seguire sono: "La qualità delle società su cui si decide di investire, identificare i vincitori strutturali capaci di avere avere performance considerevolmente migliori rispetto ai propri competitor e possibilità di crescita guardando ai prossimi tre o cinque anni" a spiegarlo è Jack Neele, portfolio manager del Robeco Global Consumer Trends Equities, Fondo con Marchio FundsPeople rating AC (preferiti dagli analisti, consistente).
i settori più virtuosi
Il gestore, nell'arco della conferenza, ha fatto riferimento ai settori più interessanti che in Robeco stanno monitorando più da vicino, alcuni esempi sono il futuro dell'e-commerce: "la compra vendita si sta gradualmente spostano online, anche spinto dalle chiusure e dai lockdown vissuti durante il 2020. Nei negozi alimentari, questo tipo di tendenza è destinata a perdurare nel tempo anche oltre l’emergenza pandemica" spiega Neele. "Un altro tema per noi interessante è quello relativo ai beni di lusso, che si è sviluppato soprattutto in Cina seguendo tre driver, il primo è appunto quello dei consumatori cinesi, poi c'è quello delle nuove generazioni e infine la penetrazione digitale".
posizionamento del portafoglio
L'allocazione della strategia è così composta: il 50% sul digitale che al momento, come spiega il gestore, è diventato un po’ troppo costoso, il 32% sulla salute&benessere, una parte più difensiva e infine il 19% relativo ai consumi emergenti.
L'allocazione della strategia è così composta: il 50% sul digitale che al momento, come spiega il gestore, è diventato un po’ troppo costoso, il 32% sulla salute&benessere, una parte più difensiva e infine il 19% relativo ai consumi emergenti.