Mercati di frontiera: opportunità fuori dal comune

Floating fishing village, Halong Bay
Andrea Schaffer, Flickr, creative commons

Investire in mercati diversi da quelli sviluppati e dai tipici emergenti non è una follia, ma un’ottima opportunità. Sfruttare il potenziale dei mercati di frontiera permette di diversificare in maniera redditizia e originale il proprio portafoglio.

Oliver Bell, portfolio manager di T. Rowe Price, spiega alcune motivazioni che incentivano l’investimento nei mercati di frontiera. “Al di là della prospettiva di una crescita forte e strutturale a lungo termine, una ragione importante per esporsi a questi mercati è la correlazione intrinsecamente bassa che hanno con tutti gli altri: le azioni di frontiera infatti si muovono in modo piuttosto diverso rispetto a quelle dei Paesi emergenti e sviluppati. Quanto più un mercato di frontiera diventa ‘sviluppato’, tanto più esso attrae turismo e ricchezza proveniente da altri Paesi: di conseguenza, a lungo andare si allineerà sempre di più all’andamento dell’indice dei mercati emergenti. Abbiamo assistito a questa dinamica in Argentina, dove si è manifestata la stessa volatilità attraversata di recente da tutti i mercati emergenti. Grazie all’upgrade dell’Argentina (dal Frontier Markets Index all’Emerging Markets Index), si potrà preservare il basso livello di correlazione che naturalmente caratterizza i mercati di frontiera”, commenta il gestore. Infatti, “l’upgrade di un singolo Paese non ostacola il progresso continuo degli altri mercati verso la prosperità”, aggiunge.

Bell illustra una serie di opportunità di investimento su cui puntare. “Attualmente stiamo assistendo ad uno sviluppo incoraggiante in diversi ‘avamposti’, tra cui i solidi mercati di Vietnam, Kenya, Sri Lanka, Marocco e Romania. Inoltre, ci aspettiamo che il mercato nigeriano, che un tempo rappresentava una parte consistente del benchmark per i mercati di frontiera ed oggi invece è sottopesato, torni nelle grazie degli investitori nel medio periodo. Ci sono inoltre prospettive interessanti all’orizzonte. Abbiamo grandi speranze sullo sviluppo nei prossimi 3-5 anni di diversi Paesi non ancora inclusi nell'indice, come Iran, Zimbabwe e Myanmar, che di recente hanno aperto una propria Borsa valori. Anche l'ex Repubblica Sovietica di Georgia ha diversi titoli promettenti, tutti attualmente quotati a Londra e non inclusi nel benchmark”, dichiara l’esperto.

“Mentre l'indice MSCI Frontier Markets conta attualmente 115 diversi titoli, l’universo delle azioni che prendiamo in considerazione ai fini di un potenziale investimento comprende circa 300-400 società, con un probabile aumento nei prossimi anni. Investiamo in ben 38 titoli diversi non inclusi nel benchmark, escludendo i Paesi – Argentina, Kuwait e Arabia Saudita – che sono in procinto di uscire dalla classificazione”, conclude.

Anche Koon Chow, EM macro and FX strategist di Union Bancaire Privée (UBP), ritiene che si possano individuare ottime opportunità di investimento nei mercati di frontiera con fondamentali positivi, nonostante negli ultimi mesi ci sia stato un effetto contagio. “Se gli investitori sono disposti a guardare ai Paesi meno convenzionali, suggeriamo i mercati dell'America Centrale e dei Caraibi, nonché i Paesi dell'Africa Subsahariana meglio gestiti. Tra questi, si possono trovare asset con valutazioni convenienti e un mix economico ancora interessante di crescita rapida, politica macroeconomica responsabile e, soprattutto, basso fabbisogno di finanziamenti esteri”, spiega l’economista. “Lo Zambia è un Paese più problematico, con un ampio disavanzo di bilancio e delle partite correnti, e nessun segno di misure politiche correttive. Tuttavia, i rendimenti sono interessanti anche in questo caso, il settore del rame sta andando bene e il governo potrebbe rivolgersi al FMI per ricevere assistenza se i suoi problemi di liquidità dovessero intensificarsi”, aggiunge.

In un periodo in cui diventa sempre più complicato ottenere un extra-rendimento, i mercati di frontiera possono rispondere alle necessità di tutti quegli investitori più esigenti.