Mercati emergenti, la guida per investire

India
Dennis Jarvis, Flickr, Creative Commons

Negli ultimi due anni i mercati emergenti hanno conosciuto una grossa accelerazione. Dopo una flessione nel 2016, a causa della caduta dei prezzi della materie prime, “I prezzi delle commodity hanno cominciato a recuperare nel 2017 e attualmente riteniamo che abbiano raggiunto una certa stabilità", sostiene Dara J. White, responsabile globale azioni mercati emegenti di Columbia Threadneedle Investments. “Le azioni emergenti, secondo l’indice MSCI Emerging Markets, hanno generato ottimi guadagni nel 2017, superando lo S&P 500 per la prima volta dal 2012”. Si è registrato anche una forte crescita del PIL in mercati come la Cina, India, Indonesia e Filippine. Anche in Russia, il calo dell’inflazione, la discesa dei tassi d’interesse e il miglioramento dell’economia dipingono uno scenario positivo.

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Ci sono diverse variabili che fanno pensare a un miglioramento dei fondamentali a partire dal miglioramento degli utili aziendali. “Questa espansione è dovuta in parte a una disciplina di capitale molto più rigorosa messa in atto dalle società: riduzione dei costi, corretto dimensionamento dei bilanci, ecc.”, spiega l’esperto.

Rischi e opportunità

Per analizzare i mercati emergenti bisogna partire dall’analisi dei rischi. Secondo Columbia Threadneedle Investments i tre pericoli cui possiamo andare incontro investendo nei mercati emergenti sono: il rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti, le dinamiche macroeconomiche cinesi e le tensioni geopolitiche. Secondo Patrick Zweifel, chief economist di Pictet Asset Management, bisogna tenere in considerazione anche le politiche commerciali di Donald Trump. Il presidente ha imposto costosi dazi doganali sui pannelli solari (30%) e sulle lavatrici (20%), a sfavore delle importazioni dalla Cina. “Crediamo che questo infliggerà danni ai mercati  emergenti e non solo alla Cina”, spiega l’esperto.   Captura_de_pantalla_2018-02-22_a_las_16 

Fonte: Pictet Asset Management, South Morning China Post, BBC, CNN, US Department of Commerce, Febbraio 2018. 

Quali scenari potremmo aspettarci di fronte all’innalzamento delle barriere commerciali americane? Secondo Pictet AM, ci saranno delle modifiche sul trattato NAFTA e un’aumento delle tariffe di tutti i settori fino al 5% (per un periodo di 150 giorni) come concesso dal Trade Act del 1974. Come ultima possibilità, anche se la meno probabile, ci potrebbe essere il ritiro dagli accordi e dalle organizzazioni internazionali.

Per quanto riguarda le opportunità, secondo NN IP bisogna distinguere tra investimenti in valuta forte, debito in valuta locale e debito corporate. All’interno della prima categoria, secondo Marcelo Assalin, head of emerging market debt di NN IP, le soluzioni che offrono rendimenti più elevati sono gli investimenti nei mercati di frontiera. Essi costituiscono il segmento a maggiore rendimento nell'universo in valuta forte e sono esposti a un rischio più contenuto, grazie alla duration relativamente breve delle loro obbligazioni”.

Per quanto riguarda il debito in valuta locale, ci sono ottime opportunità legate a “una crescita globale coordinata e diffusa, a fondamentali solidi e alla propensione degli investitori per asset class ad alto rendimento e relativamente convenienti, che dovrebbero trainare i flussi di capitali in entrata e determinare un apprezzamento delle valute dei mercati emergenti”, spiega Lewis Jones, senior PM, emerging market debt local currency di NN IP. Per quanto riguarda il corporate emergente invece, secondo Joep Huntjens, head of asian fixed income di NN IP, “la regione più interessante per gli investitori è indubbiamente l'America Latina, che offre i rendimenti più elevati e il migliore potenziale di ulteriore compressione degli spread”.

Nonostante la relativa forza nei mercati locali, è necessario che gli investitori siano attenti: "i mercati emergenti rimangono ‘condition takers’ globali, ovvero reagiscono agli sviluppi della politica monetaria globale. Pertanto, è prudente concentrarsi in asset class in cui il valore, il carry e i fondamentali forti possano aiutare a proteggersi da eventuali cambiamenti improvvisi in queste condizioni”, conclude Gene Frieda, global strategist di Pimco.