Mercati volatili, ecco come gli investitori stanno sfruttando la liquidità degli ETF

Fonte Unsplash
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Nel primo trimestre a dispetto delle aspettative sono calati i flussi verso gli ETF che puntano sulla sostenibilità. E l’incertezza che allontana investitori e fund selector? In che modo le informazioni macroeconomiche e geopolitiche influenzano i portafogli e la gestione passiva come può correre in nostro soccorso? In questa tavola rotonda ne abbiamo parlato con Ilaria Pisani, Demis Todedeschini, Andrea Favero e Giancarlo Sandrin.

Ilaria Pisani Amundi ETF edited

Apre la discussione Ilaria Pisani,  Ilaria Pisani, head of ETF, Indexing & Smart Beta Asset Management & Institutional Clients di Amundi SGR: “L’allocazione in soluzioni ESG ha registrato una forte accelerazione negli ultimi anni, divenendo sempre più strutturale. Siamo convinti che si tratti di una vera e propria rotazione, da leggere in un’ottica di lungo periodo piuttosto che con una lente di medio - breve termine”. Negli ultimi mesi però gli eventi macroeconomici hanno cambiato gli equilibri.

Demis Todeschini

Le fa eco Demis Todeschini, senior ETF specialist per l’Italia di Franklin Templeton: “In Italia, sul fronte ETF, nel 2021 il 79,4% delle nuove masse si sono direzionate verso esposizioni ESG e sostenibili1. Abbiamo notato un rallentamento in questo processo che ha visto comunque questo stile rappresentare il 34,7% dei nuovo inflows in ETF in Italia nel primo trimestre 20222. Allentamento che gli operatori vedono più legato alla circostanza tecnica dell'esaurirsi della spinta di riproposizione dell'offerta di asset manager e Sim verso soluzioni più ESG avviata con l'entrata in vigore dell'SFDR”. Ora che la prima wave si è esaurita la domanda sembra più stabile ma strutturalmente crescente, considerando anche che dal 2 agosto entrerà in vigore la revisione della MIFID II che imporrà agli intermediari di integrare nella valutazione di adeguatezza dei propri clienti anche le loro preferenze in tema di sostenibilità. “Il complesso contesto di mercato è visto da molti investitori come occasione per valutare alcuni aspetti tecnici di queste strategie. Un primo punto è relativo alla diversificazione. Molti ETF ESG, ad esempio, proprio per la loro natura tematica vanno a concentrarsi su panieri ristretti di titoli e il cambiamento repentino del contesto di mercato ne ha impattato il profilo di volatilità”. Un secondo punto, prosegue Todeschini, riguarda l'analisi di stile: “Gli investitori anche per questo tipo di esposizioni hanno riapprezzato la necessità di valutarne i bias di stile che in molti casi si sono rivelati più Growth e che quindi sono stati più penalizzati dalla situazione contingente, pur nella diffusa consapevolezza che una scelta ESG del portafoglio è di lungo periodo. Più selettività può essere quindi la chiave di lettura contingente nell'ambito della quale notiamo un consolidamento verso la metodologia Paris Aligned che si è dimostrata solida in termini di diversificazione e che ha limitato, rispetto agli indici tradizionali, elevati bias di stile”.

Azionario globale

Giancarlo Sandrin 1025 edited

Se marzo poi, è stato fortemente impattato dallo scoppio della guerra in Ucraina, in aprile i flussi verso gli ETF domiciliati in Europa si sono riavvicinati alle medie degli anni precedenti, con una preferenza degli investitori per l’azionario globale, spiega Ilaria Pisani. Lo conferma Giancarlo Sandrin, country head Italy, Wholesale & Retail di Legal & General Investment Management: “Quello che notiamo è in parte un movimento sulla parte azionaria globale, nella quale è stata preferita un’esposizione classica, forse anche per includere comparti energy che in questo frangente hanno performato particolarmente bene, e gli indici azionari fattoriali (value e min vol), che al momento esistono per lo più in versione senza screening di sostenibilità”. Abbiamo assistito ad una riduzione delle esposizioni nella parte reddito fisso, in alcuni casi alcuni fund selector hanno iniziato a guardare anche a strategie unconstraint attive lato fixed income, per poter utilizzare gestori con la libertà di portare a zero o addirittura in negativo la duration del portafoglio”. La situazione macroeconomica e politica è altamente volatile, “come dimostrano anche gli indici sulla volatilità oramai stabilmente sopra 20 dall'inizio del conflitto”, prosegue Sandrin. “Questa situazione di incertezza impone ai gestori l'attuazione di decisioni tattiche che devono essere prese rapidamente, con certezza sul prezzo d'investimento (o disinvestimento), e in tale ambito gli ETF rappresentano uno strumento essenziale”, conclude.

Reddito fisso

Riprende la parola Pisani: “Lato obbligazionario, l’aumento dell’inflazione e i rialzi dei tassi hanno spinto gli investitori a posizionarsi sui titoli governativi US a breve e medio termine e sui corporate Investment grade US, mentre le inquietudini per nuovi lock-down in Cina hanno probabilmente pesato sulla scelta di disinvestire dai governativi cinesi. Continua poi l’allocazione in ETF legati al clima, di pari passo con la crescente consapevolezza degli investitori dei rischi potenziali legati alle emissioni di carbonio. Nelle prossime settimane, per quanto sia preferibile mantenere una posizione neutrale al rischio, potrebbe esserci ancora spazio per sfruttare alcune divergenze tra le asset class, con un posizionamento opportunistico sull'azionario statunitense e su asset difensivi come le strategie min vol e il settore dell’healthcare e, sul versante obbligazionario, concentrandosi sugli ETF sull'inflazione nella zona Euro e sulle obbligazioni a tasso variabile.  È chiaro che, in un contesto di incertezza generale, gli ETF possono essere degli utili strumenti per fund selector e investitori, in quanto offrono la possibilità di entrare ed uscire tatticamente da una asset class e costruire un’allocazione diversificata in modo semplice e a costo contenuto”.

Andrea Favero Blackrock edited

Il focus resta sull'ESG

Conferma l’importanza dei temi green anche Andrea Favero, head of digital distribution Italy di BlackRock: “Il grande tema della transizione Net Zero resta valido e significativo all'interno dei portafogli. Il conflitto in Ucraina ha accentuato alcune tematiche che nel breve periodo sono legate a una ristrutturazione delle fonti energetiche, con una revisione delle fonti di approvvigionamento. Questo”, prosegue Favero, “vale in particolare per l'Europa. Nel medio - lungo periodo, però, questi fattori porteranno a un’accelerazione dei temi che puntano sulla transizione verso gli obiettivi di emissioni zero e gli investimenti in energie pulite”. Gli investitori preferiscono gli investimenti sostenibili che scontano questo percorso virtuoso di transizione. Prosegue Favero: “Come gli indici Climate Transition Benchmark (CTA) oppure settori e temi ben posizionati per il cambiamento: clean energy e settori più green in termini di emissioni, come il tech o l’healthcare, che tra l’altro possiede le qualità difensive migliori per adattarsi a un contesto inflattivo come quello attuale. In generale”, conclude, “riscontriamo maggiore attenzione da parte degli investitori nel capire in che modo il tema energetico impatti le diverse tipologie di strumenti sostenibili e da parte nostra lavoriamo a stretto contatto con molti clienti. Uno dei principali detrattori di performance degli investimenti sostenibili è il sottopeso dell'energy, che cambia da tipologia di indice a un altro. Va quindi fatta attenzione a come questo tema impatta di riflesso. Ci sono ETF ESG che restano molto più vicini agli indici di partenza, in cui il sottopeso dell'energy ha un impatto minore rispetto a strumenti che fanno ragionamenti di best in class o di esclusione di alcuni settori”.


[1] Fonte: Borsa Italiana dati del 2021

[2] Fonte: Borsa Italiana dati I trimestre 2022