Secondo il report 2024 di Efama sull’asset management, la quota delle famiglie e dei singoli individui sul totale delle masse gestite dall’industria è in costante crescita. Una tendenza in linea il boom degli ETF apprezzati da questa tipologia di investitori, in particolare dai giovani.
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Il mercato europeo dei fondi di investimento rimane dominato dagli investitori istituzionali. Ma il segmento retail cresce di più. Questa è una delle principali evidenze emerse dalla 16° report di Efama sull’asset management in Europa, uno studio che fornisce un'analisi delle recenti tendenze della gestione patrimoniale del Vecchio continente.
Un’industria sempre più retail
Secondo quanto spiegato dall’associazione europea dei gestori di fondi, rispetto agli Stati Uniti dove l’importanza degli investitori retail (ovvero le famiglie ma anche gli individui con elevati patrimoni) è più significativa, in Europa il mercato è ancora dominato dagli investitori istituzionali (fondi pensione, compagnie assicurative, banche e altre entità come fondi sovrani, holding, enti di beneficenza e fondazioni). Alla fine del 2023 infatti il peso di questo tipo di investitori sul totale delle masse gestite è di circa il 69 per cento. Ma negli ultimi anni lo scenario sta cambiando,con una maggiore partecipazione del mondo retail. Solo nel 2023, l’anno a cui si riferisce lo studio, la fetta del clienti retail è salita dell’1,3%, arrivando a rappresentare il 30,8% del totale degli AuM. Parallelamente, il segmento istituzionale è calato in tutte le sue componenti, ad eccezione delle banche (vedi grafico qui sotto).
La crescita del retail è una tendenza in atto da tempo: gradualmente, ma con costanza, la quota di questo tipo di investitori è salita dal 26% nel 2019 a circa il 31 per cento dello scorso anno. “Questo incremento riflette il crescente interesse degli investitori retail europei per gli investimenti nel mercato dei capitali”, spiegano da Efama.
Dopo tre anni di crescita degli asset per il risparmio gestito europeo, con un aumento particolarmente forte nel 2019 e nel 2021, gli asset gestiti per conto di tutti i clienti sono diminuiti nel 2022, un anno particolarmente difficile per l’industria per il crollo del mercato obbligazionario in concomitanza con l’inizio della stretta sui tassi. Gli asset si sono poi ripresi nel 2023. Ma la crescita degli asset retail è stata più che doppia rispetto a quelli istituzionali: 10,8% vs 4,2% (vedi grafico seguente). “Gli investitori retail hanno raggiunto livelli record di investimenti in fondi nel 2021 e hanno continuato ad acquistare fondi anche nel 2022 e nel 2023. Inoltre, nel 2024, fino ad oggi, gli investitori retail europei sembrano proseguire con flussi netti positivi verso i fondi”, dicono da Efama.
Thomas Tilley, economista senior di EFAMA, identifica nella pandemia da Covid un punto di svolta cruciale per questo trend: “Nel 2020, le restrizioni imposte dai lockdown durante la pandemia hanno favorito un aumento dei risparmi e incentivato le famiglie a dedicare maggiore attenzione agli investimenti. Successivamente, l'impennata dell'inflazione nel 2022, insieme alla lentezza con cui le banche hanno aumentato i tassi di interesse sui conti di risparmio, è stato un secondo fattore scatenante”, spiega l’economista.
Etf, gli strumenti preferiti
La crescente partecipazione del segmento retail ha coinciso con il successo degli ETF, che si sono affermati come lo strumento di investimento preferito dagli investitori al dettaglio. In Paesi come Germania, Italia e Spagna, i piani di risparmio basati su ETF stanno guadagnando sempre più popolarità. Parallelamente, gli ETF sono molto apprezzati dalle nuove generazioni di investitori, che accedono a questi strumenti attraverso il canale delle piattaforme digitali. “Sempre più giovani europei si avvicinano ai mercati. E quando lo fanno spesso è grazie alle opportunità offerte dalle piattaforme digitali”, dice Tilley. Ad esempio, in Francia nel 2023, i giovani hanno raggiunto livelli record di partecipazione ai mercati: il 38,5% dei nuovi investitori in azioni aveva meno di 35 anni, mentre il 14,1% era sotto i 25 anni.
Lo studio di Efama evidenzia che anche nel 2023 la crescita della gestione passiva ha guadagnato slancio, con un aumento della quota di mercato dal 16,1% al 17%. “Questa tendenza è in linea con la rapida crescita degli ETF, che sono strumenti prevalentemente passivi e indicizzati. Il persistente vantaggio di costo della gestione passiva rispetto alle strategie attive rimane il principale fattore alla base di questo fenomeno”, spiegano da Efama.
Dopo un 2022 molto complesso per i mercati gli AuM in Europa sono cresciuti dell'8,3% nel 2023, per effetto dell’aumento delle valutazioni azionarie e obbligazionarie nel corso dell'anno. “Se i mercati azionari manterranno la loro traiettoria nel 2024, stimiamo che gli AuM in Europa abbiano raggiunto un nuovo record di 32.700 miliardi di euro alla fine di settembre 2024”, concludono da Efama.