Il CEO di M&G Andrea Rossi e il CEO dell’asset management Joseph Pinto presentano la strategia e i piani di crescita, ma anche le sfide e le tendenze chiave di un'industria in continua evoluzione.
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Consolidare il posizionamento di gestore attivo leader facendo leva sulla qualità dei team di investimento e su un’offerta distintiva che comprende sia i mercati pubblici che quelli privati. E al contempo accelerare lo sviluppo del business a livello internazionale in Europa, Medio Oriente e Asia. Questi gli obbiettivi di M&G Investments per continuare a crescere in contesto di non facile navigazione per le incertezze del contesto macroeconomico e per le esigenze sempre più complesse degli investitori. “Nel mio primo anno alla guida di M&G Investments, una delle priorità è stata il rafforzamento della nostra leadership nella gestione degli investimenti”, afferma Joseph Pinto che da gennaio 2023 ricopre il ruolo di CEO della divisione asset management del gruppo M&G. “Uno dei nostri principali punti di forza è la qualità dei team di investimento, con capacità in ogni classe di attivi: reddito fisso, un comparto in cui siamo storicamente riconosciuti tra i principali investitori in Europa, azionario, multi-asset e mercati privati”, spiega.
Pinto e il CEO di M&G plc. Andrea Rossi hanno preso la parola in un incontro con la stampa durante gli M&G European Media Day 2024, che si sono svolti la scorsa settimana nella City di Londra dove il gruppo ha sede. Al centro della discussione, la strategia e i piani di crescita di M&G, ma anche le sfide e le tendenze di un'industria in continua evoluzione. “Il nostro sforzo di internazionalizzazione dell’offerta prosegue. Puntiamo a essere tra i migliori asset manager in ognuno dei nostri mercati di riferimento. Siamo già molto forti in Italia, ma aspiriamo a esserlo in ciascuno dei Paesi in cui siamo presenti”, aggiunge Pinto.
Andrea Rossi si è soffermato sullo slancio positivo del business di M&G nonostante il contesto di mercato sfidante. “I risultati del 2023 ci hanno premiato. L’utile operativo adjusted al lordo delle imposte è aumentato del +28% rispetto all'esercizio precedente. L'asset management ha dimostrato una grande capacità di recupero, registrando una raccolta netta positiva in un momento in cui il mercato delle soluzioni di investimento attive ha subito notevoli riscatti. Ci siamo distinti anche per le performance: alla fine dello scorso anno il 64% dei nostri fondi di investimento si è classificato nei due quartili superiori a tre anni e il 69% a cinque anni. Questi risultati sottolineano l'importanza del nostro modello di business equilibrato e diversificato”, afferma.
Un altro obiettivo è stata una maggiore integrazione tra i team delle tre aree di business del gruppo: Asset Management, Life Insurance e Wealth. “Guardando al futuro, sono fiducioso sulle prospettive di M&G. Il nostro modello di business diversificato ci pone infatti in una posizione eccellente per continuare a fornire risultati interessanti. Vi sono altri operatori dell’industria che combinano come noi un business assicurativo e uno di gestione patrimoniale. Ma ciò che ci distingue è il fatto di poter contare su di un modello estremamente integrato”, dice Rossi. “Questa compenetrazione tra le divisioni ci ha permesso di potenziare le nostre competenze sugli asset privati, grazie agli investimenti nel comparto del bilancio assicurativo. Essere asset owner è fondamentale per lanciare e scalare nuove soluzioni in questo campo”, sottolinea Rossi che prosegue: “Anche la divisione wealth beneficia delle competenze dell’asset management. Ne è un esempio il successo tra i clienti del Regno Unito della gamma di fondi PruFund. Queste soluzioni di investimento beneficiano delle competenze dei team di gestione dell’asset manager per le scelte di asset allocation e per fornire strategie di protezione dalla volatilità dei mercati”, continua. “Avere dei ‘clienti interni’, ovvero il nostro ramo assicurativo e il wealth, è per noi un fattore di differenziazione importante perché ci aiuta a comprendere in modo più efficace le esigenze dei grandi investitori istituzionali, favorendo il nostro business”, dice Rossi.
Mercati privati e sostenibilità
Guardando al futuro, Pinto è convinto che i private asset giocheranno un ruolo fondamentale nell’industria. “Sono un'area di forte crescita a livello globale, per questo motivo stiamo investendo molto in questo segmento. La democratizzazione dei private asset è uno dei trend in cui crediamo maggiormente. Prodotti un tempo riservati alla clientela istituzionale ora si rivolgono a una platea più ampia di investitori. Ma per accelerare questa crescita, un ruolo chiave è giocato dalla regolamentazione. Un passo importante in questa direzione è stata la normativa europea ELTIF 2.0 che permetterà di ampliare il bacino di investitori che possono accedere alle opportunità dei mercati privati”, dice il CEO di M&G Investments.
“Per dimensioni il mercato dei private asset negli Stati Uniti è tre volte superiore rispetto a quello europeo. Ciò fornisce un’idea di quanto sia grande il potenziale di crescita ei mercati privati in Europa” dice Rossi. In particolare, il CEO prevede opportunità nel mercato del debito privato e del direct lending che in Europa è ancora dominato delle banche. “Per questo motivo c’è un grande spazio di crescita in questo segmento per gli operatori del risparmio gestito. Dico questo sulle basi della nostra posizione di leader nel private debt, con circa 29 miliardi di sterline (oltre 34 miliardi di euro) di masse in gestione nell’asset class”, dice Rossi. Inoltre, secondo il CEO, un altro driver di lungo termine che guiderà la crescita degli asset privati è la transizione energetica. “Per contribuire alla necessità di ingenti investimenti per la transizione verso un’economia Net Zero, l’Europa avrà bisogno di capitale privato”, dice Rossi. “La sostenibilità e l’impatto sono un elemento di primo piano delle nostre strategie”, aggiunge Pinto. “L’attenzione dei clienti per queste tematiche varia globalmente da regione a regione. In Europa è un tema particolarmente sentito. Negli ultimi anni siamo andati incontro a questa tendenza sviluppando diverse soluzioni articolo 8 e 9 secondo la Sfdr in tutte le classi di attività”, aggiunge Pinto.
Fedeli alla gestione attiva
Una tendenza emersa negli ultimi anni per l’incertezza del quadro macroeconomico e il rialzo dei tassi, è la bassa propensione al rischio degli investitori che ha generato forti flussi di denaro verso i prodotti a breve termine del mercato monetario. “Questa fenomeno è ancora presente ma sta rallentando. Il nostro ruolo di gestori è di convincere gli investitori ad allocare il capitale in modo più efficiente puntando su soluzioni con un orizzonte temporale più lungo, sia sui mercati pubblici che privati, in modo da assicurarsi un migliore futuro finanziario”, dice Pinto. Infine, un altro trend dell'industria sono i flussi sempre più accentuati verso gli ETF che stanno penalizzando i gestori attivi. “In questo panorama rappresentiamo un'eccezione. In un 2023 caratterizzato da forti deflussi dai fondi attivi, il nostro business si è dimostrato resiliente. Nonostante la continua crescita della gestione passiva nell'industria, restiamo fedeli al nostro modello di business di puro gestore attivo”, conclude Pinto.