Gli esperti sono d'accordo: tutto sembra indicare che l'attuazione della MiFID II verrà rimandata a gennaio 2018, ovvero un anno più tardi rispetto alla data prevista inizialmente. Anche se si vociferava da tempo circa la possibilità di una proroga, stando alle recenti dichiarazioni del presidente dell'ESMA, Steven Maijoor, un ritardo può rendersi necessario data la complessità per i regolatori, le banche e i broker di adattare i sistemi alle nuove regole in tempo per la data di inizio 2017. Ma i problemi vanno oltre le questioni puramente tecniche. Le raccomandazioni in materia di norme tecniche di regolamentazione (NTR) ed esecuzione (NTE) proposte da parte dell'ESMA incontrano la rigida opposizione sia dal Comitato Consultivo per i mercati di ESMA (Securities Markets Stakeholders Group, SMSG) che da diversi Stati membri, in particolare il Regno Unito, la Germania e la Francia. Tra i punti più controversi ci sono il divieto di retrocessione e il suo impatto sull'architettura aperta e sulla consulenza indipendente, e il calcolo della liquidità degli strumenti obbligazionari.
MiFID II ferma ai box, partirà a gennaio 2018. Ecco cosa ne pensano le società di gestione

foto: autor mao_lini, Flickr, creative commons
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