MiFID II ferma ai box, partirà a gennaio 2018. Ecco cosa ne pensano le società di gestione

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foto: autor mao_lini, Flickr, creative commons

Gli esperti sono d'accordo: tutto sembra indicare che l'attuazione della MiFID II verrà rimandata a gennaio 2018, ovvero un anno più tardi rispetto alla data prevista inizialmente. Anche se si vociferava da tempo circa la possibilità di una proroga, stando alle recenti dichiarazioni del presidente dell'ESMA, Steven Maijoor, un ritardo può rendersi necessario data la complessità per i regolatori, le banche e i broker di adattare i sistemi alle nuove regole in tempo per la data di inizio 2017. Ma i problemi vanno oltre le questioni puramente tecniche. Le raccomandazioni in materia di norme tecniche di regolamentazione (NTR) ed esecuzione (NTE) proposte da parte dell'ESMA incontrano la rigida opposizione sia dal Comitato Consultivo per i mercati di ESMA (Securities Markets Stakeholders Group, SMSG) che da diversi Stati membri, in particolare il Regno Unito, la Germania e la Francia. Tra i punti più controversi ci sono il divieto di retrocessione e il suo impatto sull'architettura aperta e sulla consulenza indipendente, e il calcolo della liquidità degli strumenti obbligazionari.

Consapevole del fatto che il testo attuale presenta problemi, la Commissione si è riunita varie volte con il Parlamento e il Consiglio, il che spiega il ritardo della sua proposta", commenta Philip Warland, responsabile delle Politiche Pubbliche presso Fidelity, riferendosi al fatto che la Commissione non ha ancora presentato agli altri due organismi una proposta formale di norme tecniche per la valutazione. In realtà, Warland osserva che "la Commissione non è tenuta ad accettare le raccomandazioni dell'ESMA. Infatti, come già accaduto in precedenti occasioni, le norme sono state completamente riscritte". Warlan ritiene che "la cosa più probabile è che la Commissione si riunisca a porte chiuse con il Consiglio ed il Parlamento e che non presenti una proposta fino a quando le altre due istituzioni non presentino una proposta che modificherà semplicemnte la data di attuazione di un anno. A mio parere, l'implementazione di MiFID II verrà prorogata di un anno e la decisione sarà fatta pubblica alla fine di gennaio".

Per Peter Grimmet, head of Fund Regulatory Development di M&G Investments, "in questo momento sembra chiaro che l'attuazione della parte relativa all'infrastruttura di mercato soffrirà un ritardo di un anno. Anche se sono meno convinto circa la parte della protezione degli investitori, una proroga in entrambi i sensi sarebbe necessaria".

Sheila Nicoll, head of Public Policy presso Schroders si aspetta una risoluzione (in un modo o nell'altro) per il mese di gennaio. "Non è stata presa ancora nessuna decisione su un possibile rinvio. La Commissione è cosciente e capisce la necessità di non dilatare eccessivamente, in quanto ciò creerebbe uno scenario di grande incertezza intorno a MiFID II e all'industria ", ha detto l'esperto durante la Media Conferrence svoltasi a Londra.

In questo senso si è espresso anche il presidente della FCA John Griffith-Jones, il quale ritiene che rimandare l'imprementazione della direttiva "non è la cosa ideale" ma offrirebbe un calendario più realistico per le società, visto che gli darebbe più tempo per realizzare i cambiamenti necessari: "continuerebbe ad esserci lo stesso carico di lavoro ma ripartito in un periodo di tempo più ampio".