Monete digitali emesse dalle Banche centrali: i pro e i contro

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Rawpixel, foto concessa (Unsplash)

Il dibattito è acceso. Molti paesi stanno esplorando l'emissione di valute digitali, alcuni in modo più aggressivo di altri. L'obiettivo è di promuovere la necessaria trasformazione digitale che i sistemi bancari e di pagamento tradizionali dovrebbero intraprendere. È un argomento che viene discusso anche all'interno di alcune importanti banche centrali.

Alcune autorità monetarie ritengono che il bitcoin e le criptocurrencies minaccino le loro valute, in quanto possono essere utilizzate per aggirare i controlli sui capitali e per scopi illegali (come il furto di dati o il ransomware), rendendo facile spostare rapidamente grandi somme su scala globale. Una moneta digitale emessa dalla banca centrale stessa, al contrario, sarebbe controllata dall'autorità monetaria, che sarebbe il garante delle sue operazioni.

Secondo Erik Swords, manager di Mellon, una filiale di BNY Mellon Investment Management, una moneta digitale emessa dalle banche centrali avrebbe i suoi pro e contro.

PRO

Secondo l'esperto, i vantaggi includono costi di transazione più bassi rispetto alle banconote, una maggiore inclusione finanziaria permettendo un accesso più facile e sicuro ai prodotti bancari e infine la possibilità di trasmettere le politiche monetarie molto più velocemente che con i metodi tradizionali (comprese migliori condizioni di liquidità e regolamenti in tempo reale).

CONTRO

Gli svantaggi includono la mancanza di privacy, i rischi di sicurezza informatica legati alla struttura, i potenziali problemi di implementazione e di shock per i sistemi esistenti, le sfide normative (a livello di banche commerciali e centrali), la potenziale competizione tra banche centrali e banche commerciali e la velocità della rete.