Sulla banca senese i risultati non sono incoraggianti dato che nessun grande investitore ha fornito impegni vincolanti in tema di sottoscrizione dell’aumento di capitale.
Tra capitalizzazione di borsa al 31 dicembre 2005 (12,2 mld di euro), aumenti di capitale e fair value pari a 427 milioni di euro, Mps - che dovrebbe pagare commissioni per 448 milioni di euro alla cordata capeggiata da J.P.Morgan - ha distrutto circa 32 miliardi di euro nel decennio. Questo è quanto evidenza Elio Lannutti, a capo di Adusbef che ha presentato esposti alle Procure di Roma e Milano per accertare le responsabilità nell’intricata vicenda Mps.
Lannutti non manca di sottolineare il fatto che “sulla pelle di risparmiatori, lavoratori e contribuenti ci sono stati sporchi giochi e probabili ricatti". E aggiunge: “non è più consentibile che i manager del Mps e i nuovi ‘banchieri’, come Marco Morelli, coadiuvato da Vittorio Grilli, ex direttore generale del Tesoro ed ex ministro dell’economia (governo Monti), fiduciario per l’Europa di J.P.Morgan, con il concorso esterno di Bankitalia e Consob, possano continuare a distruggere il risparmio degli italiani e la più antica banca, utilizzando i risparmiatori come cavie del bail in, un esproprio criminale del risparmio, che ha già ridotto sul lastrico 130 mila famiglie di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, con oltre 19,7 miliardi azzerati a 208 mila famiglie di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, addossando loro la direttiva europee del Brrd, del bail in e del burden sharing.
Intanto il governo ha varato il paracadute salva-banche, aumentato a 20 miliardi di euro (dai 15 previsti), con Quaestio che ha deliberato la sottoscrizione dell’impegno a investire nella tranche mezzanina dei crediti in sofferenza di Mps, superando così le “forti perplessità e tematiche” espresse sabato scorso. Si chiede Lannutti: “forse il cambio di rotta, giustificato dalla società di gestione del fondo Atlante - assunto in seguito all’ottenimento di alcune condizioni mitiganti il rischio di rifinanziamento del senior bridge e visto il parere positivo espresso dal comitato investitori - significa il salvataggio coi fondi pubblici delle due banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che per omessa vigilanza ha azzerato i risparmi a 208 mila famiglie, bruciando circa 19,7 miliardi di euro di risparmi?”.
Sta di fatto che ormai è chiaro che, sul fronte Mps, la soluzione di mercato non è più una strada percorribile. Secondo quanto riportato da La Stampa, “la conversione dei bond subordinati non sta dando i risultati sperati, il fondo del Qatar non si è più fatto sentire, altri investitori neppure. Per il futuro di Mps l’unica strada resta dunque l’intervento dello Stato sotto forma di una ricapitalizzazione precauzionale, prevista della direttiva Brrd. Ovvero, intervento pubblico su una banca in difficoltà ma solvibile, per tutelare risparmi e stabilità finanziaria. In questa prospettiva, i titolari dei bond subordinati dovranno accettare la conversione forzosa, a condizioni che si conosceranno solo nei prossimi giorni.