MS Global Brands: 20 anni di esperienza nei migliori brand

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Bruno Paulson, Gestore, Morgan Stanley IM

Per l'MS Global Brands di Morgan Stanley IM il 2020 è un anno speciale, perché compie vent’anni, un traguardo che in pochi raggiungono oggi. Per tutto questo periodo il fondo, gestito da Bruno Paulson, è rimasto fedele alla sua filosofia di investimento che, come sottolineato dal team di gestione, non è altro che l’“investimento in aziende che si caratterizzano per il loro notevole patrimonio immateriale, in particolare marchi e reti, e per la capacità di conseguire rendimenti elevati e stabili rispetto al capitale operativo a lungo termine”.

Una filosofia che non solo sta dando buoni frutti in questo 2020, in cui mantiene una performance positiva, ma anche nel medio e lungo termine, considerato che il fondo ha realizzato performance annuali superiori al 10% su tre, cinque e dieci anni, per di più includendo la componente ESG nel portafoglio. Inoltre, il comparto ha ottenuto il triplo rating FundsPeople ABC 2020.  “Lo status di boutique del team e la clientela di lunga data consente un orizzonte di investimento a lungo termine, che dà alle partecipazioni in portafoglio il tempo necessario per costituire il patrimonio degli azionisti. Mediamente la strategia ha un turnover ratio tra il 20 e il 25%”, spiegano. 

Nonostante una rotazione limitata, le correzioni avvenute sui mercati in questi mesi di pandemia sono state interpretate dal team di gestione come opportunità per ripensare in parte il portafoglio. Ad esempio, è stata ridotta l’esposizione a titoli penalizzati dalle misure di distanziamento sociale, come le bevande, e sono state aggiunte azioni che, dopo la correzione di marzo, hanno mostrato valutazioni interessanti rispetto alle loro prospettive a lungo termine in settori quali il lusso, i prodotti per la casa e l’igiene personale.

In ogni caso, secondo il gestore il maggiore rischio attuale non è tanto rappresentato da una flessione del mercato, quanto da una crescita improvvisa, nella quale tuttavia non confida, visto l’elevato numero di incertezze all’orizzonte. “Storicamente, il Fondo ha colto l’83% della crescita e il 52% del calo dei mercati. Una crescita decisa dei mercati penalizzerebbe la nostra performance; tuttavia, intravediamo un maggiore rischio di flessione, considerato il contesto insolitamente incerto”, sostiene.