Tensioni geopolitiche, elezioni americane e tagli dei tassi. Sono tanti i fattori di incertezza nello scenario di mercato in vista dei prossimi mesi. Ma vi è un ulteriore rischio da cui gli investitori devono proteggersi: l’eccessiva concertazione della performance azionaria nelle mega cap statunitensi. Un rischio che nello scorso mese di agosto si è dimostrato con concretezza per le correzioni subite da alcuni importanti nomi del tech Usa. La ricetta di UBS Asset Management per navigare questo contesto e ottenere una corretta diversificazione azionaria sono i portafogli tematici. Sono strategie che puntano a ottenere rendimenti interessanti nel lungo termine e che beneficiano dell’approccio “pure-play” del gestore, in grado di costruire esposizioni più mirate, fedeli al tema di partenza e diversificate. “Mi aspetto mercati volatili nei prossimi mesi come lo sono stati negli ultimi 18 mesi”, avverte Angus Muirhead, nominato di recente Head of Thematic Equities UBS AM. Il professionista, con oltre 27 anni di esperienza come gestore di portafoglio e analista azionario, ha assunto la guida della piattaforma tematica di UBS AM in seguito all’integrazione del team e delle strategie tematiche di Credit Suisse AM nel gestore, come conseguenza dell’acquisizione da parte di UBS della banca concorrente lo scorso anno.
Intervistato da FundsPeople a margine di un evento con gli investitori di UBS AM a Milano, Muirhead si è soffermato sui temi del momento, sulle trasformazioni secolari dell’economia e della società e sugli aspetti che rendono differente dai competitor l’approccio tematico del gestore. “Grazie al modo in cui è concepito, il nostro approccio pure-play offre una reale diversificazione. Per effetto della concentrazione degli indici, la maggior parte degli investitori finisce per detenere le mega-cap, con un numero esiguo di titoli che si ripete nei portafogli omologandoli. Ma questa concentrazione è un rischio, perché rende i portafogli poco diversificati e vulnerabili alle correzioni di mercato. Le nostre strategie azionarie tematiche inserite nella parte satellite di un portafoglio contribuiscono a mitigare questo rischio”, spiega Muirhead.
Focus sui trend di lungo termine
Il primo step nel concepimento dei fondi tematici è identificare i trend strutturali che con ogni probabilità plasmeranno il futuro dell’umanità. Questo momento avviene anche grazie al confronto del team di UBS AM con esperti dell’industria e del mondo accademico. “Un mega trend sotto gli occhi di tutti è la crescita demografica della popolazione globale, che negli ultimi 100 anni è passata da un miliardo e mezzo di individui a 8 miliardi. Una seconda mega forza connessa è l'urbanizzazione della popolazione mondiale. Le stime dicono che tra trent’anni alcune megalopoli ospiteranno fino all'80% degli abitanti dell’intero Paese in cui sorgono. Queste dinamiche si legano a un altro aspetto demografico: viviamo più a lungo, con la necessità di un ripensamento radicale del modo di gestire la salute e il benessere dei cittadini. Vi è poi la digitalizzazione di ogni tipo di settore industriale o servizio, anche alla luce del boom dell’intelligenza artificiale (IA). Tutte queste tendenze a lungo termine sono la base su cui poggiano le nostre idee di investimento”, dice Muirhead.
L’approccio pure-play
Nel passaggio successivo di costruzione del portafoglio entra in gioco l’approccio pure-play. É indispensabile infatti secondo Muirhead trovare un giusto equilibrio tra la scelta di un tema d'investimento, che non sia troppo ‘acerbo’ e che quindi sia troppo presto per investirvi, e la presenza di un numero sufficiente di nomi investibili quotati liquidi con il potenziale di generare rendimenti interessanti. “Siamo piuttosto restii a lanciare nuovi temi solo per seguire le mode del momento. Individuare un tema che si rifletta pienamente in una soluzione di investimento efficace è un processo difficile”, ammette Muirhead. “Investiamo in società i cui ricavi provengono per almeno il 50% da un tema di investimento specifico. Sono aziende con vantaggi competitivi difficili da replicare, con fondamentali robusti, bilanci e modelli di business solidi, potere di determinazione dei prezzi e capacità di innovazione”, afferma l’Head of Thematic Equities. “Solitamente ogni strategia comprende circa 50 aziende high-conviction selezionate tramite un rigoroso processo bottom-up. Ma non sono i soliti nomi che appaiono nella maggior parte degli indici. Sono società più piccole, perché è nel segmento delle small e mid cap che solitamente ritroviamo il maggior potenziale di innovazione. Tendenzialmente, questi nomi sono assenti nei portafogli dei clienti e si muovono in modo diverso rispetto agli indici standard. Quindi stiamo offrendo una vera diversificazione”, afferma il professionista. “Inoltre, dopo un periodo di sofferenza delle small e mid cap, i tagli dei tassi offrono un interessante punto di ingresso per questo segmento che storicamente tende a far meglio quando il costo del denaro si riduce”, aggiunge Muirhead.
Le tematiche su cui puntare
I temi nel radar del gestore per navigare l’incertezza macro di questa fase di mercato sono quattro: Security, Digital Health, AI & Robotics e Infrastructure.
“La maggioranza delle strategie sulla sicurezza presenti sul mercato sono prevalentemente esposte alla cybersecurity. Per noi, la sicurezza informatica è solo un aspetto del problema”, dice Muirhead. “Infatti, i sotto temi di investimento della nostra strategia sulla sicurezza comprendono la prevenzione del crimine, la sicurezza dei trasporti, la protezione della salute e la sicurezza ambientale. Si tratta di un concetto piuttosto ampio a livello di ideazione, che poi andiamo a restringere con il nostro approccio pure-play”, prosegue. “Un driver di crescita meno conosciuto di questo tema è il boom della regolamentazione a livello mondiale, con nuovi regolamenti sempre più stringenti che vengono continuamenti aggiunti per le aziende. Le normative richiedono nuovi standard di sicurezza, di protezione e controllo della qualità. Abbiamo quindi in portafoglio aziende che si occupano di questo aspetto legato alla sicurezza”, afferma.
Il secondo tema è quello della robotica. “Parte del tema è legato al ciclo industriale. Si pensi all’ampia diffusione di robot nel settore automotive, che al momento è al centro di un forte ripensamento e soffre per la concorrenza della Cina. Ma l’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il settore, con robot capaci di compiere non soltanto l'unico compito per cui sono programmati, ma di apprendere e diventare gradualmente intelligenti. Saranno in grado di svolgere nuove operazioni, con applicazioni nella produzione di chip di ultima generazione, nell’e-commerce o nelle strutture ospedaliere”, spiega l’esperto. “Anche la geopolitica e le tensioni tra USA e Cina danno man forte alla robotica, per il fenomeno del reshoring che sta avvicinando le produzioni ai Paesi di origine, con nuovi investimenti per impianti e robot industriali”, dice.
Vi è poi la tematica del Digital Health. Viene da un periodo di difficoltà per la pandemia da Covid che ha pesato sui bilanci delle strutture ospedaliere che non hanno più avuto margini per investire. Ma anche in questo caso il tema potrebbe ritrovare slancio grazie alla riduzione dei tassi, con nuove risorse destinate alle attrezzature sanitarie come quelle di chirurgia robotica, alla digitalizzazione dei servizi e dei processi e alla ricerca e sviluppo di nuovi trattamenti e farmaci, anche grazie ai più recenti sviluppi dell’editing genetico. “Questo tema è fortemente dipendente dall’invecchiamento della popolazione globale, in particolare nei mercati sviluppati che renderà sempre più centrale la necessità di sistemi all’avanguardia di prevenzione e di trattamento delle malattie”, argomenta Muirhead. Infine vi è il tema delle infrastrutture, che beneficia di tendenze secolari come la decarbonizzazione, l'elettrificazione e la digitalizzazione dell'economia. Trend che aprono opportunità di crescita in mercati fino ad oggi saturi e che necessitano di un forte ammodernamento.