Inserire prodotti tematici in portafoglio offre una maggiore diversificazione e opportunità di extra-rendimento, ma non mancano le criticità e i rischi da monitorare, se si vogliono raggiungere gli obiettivi sperati. Il primo passo per l’investitore è individuare il trend vincente e riuscire ad esprimerlo al cliente, ma è necessario verificare che la combinazione dei vari temi non vada a creare concentrazioni eccessive su determinati settori, aree geografiche o titoli e non si incorra in problemi di liquidità degli strumenti, quando questi investono in industrie di nicchia. Come superare questi limiti? Ne abbiamo discusso nell’ultima parte della tavola rotonda sugli investimenti tematici con alcuni professionisti del risparmio gestito.
Multitematici per superare le criticità in portafoglio
“Le opportunità superano senz’altro le criticità”, così esordisce Mario Romano, direttore investimenti di Sella Sgr, “tuttavia bisogna tenerne conto”. Il primo rischio da considerare, secondo il manager, è la distanza di questi prodotti dagli indici tradizionali, “L’approccio tematico ha l’effetto di avere un’esposizione multi-settoriale; nello scegliere strumenti più “puri”, però, si corre il rischio di allontanarsi dal benchmark di riferimento ”, commenta. “ È importante essere consapevoli di questi aspetti e accettare andamenti che in alcuni periodi possono discostarsi dal resto del mercato”, aggiunge Romano.
1/4Secondo Pierluigi Poli, Fund Selection analyst di Amundi SGR sono tre i rischi da monitorare quando si inseriscono prodotti tematici in portafoglio: rischio di mancata purezza tematica, di concentrazione e di regolamentazione. “È indispensabile andare in fondo alle analisi del trend, perché spesso non c’è una distinzione chiara dell’universo investibile e questo potrebbe creare delle sovraesposizioni a titoli e sotto-industrie comuni a più temi, andando a minare l’effetto diversificazione desiderato”, spiega. “Inoltre molti fondi ed ETF che negli ultimi anni hanno registrano flussi positivi consistenti sono anche quelli che investono in mercati ancora di nicchia, pertanto è possibile che un prodotto raggiunga size significative rispetto all’universo investibile, con implicazioni anche sui prodotti rivali”, prosegue Poli. Infine la regolamentazione può dare una spinta positiva ad alcuni mercati come anche comprimerli.
2/4I prodotti tematici sono caratterizzati per loro natura da portafogli più concentrati, dove il rischio idiosincratico è maggiore e la volatilità più elevata “Si pone, quindi un rischio di profilatura del cliente”, fa notare Federica Giuliani, fund research&alternative investments di Fideuram SGR AM. “I clienti devono capire che gli investimenti tematici hanno un orizzonte di lungo termine e devono essere disposti, pertanto, a sopportare eventuali maggiori rischi nel breve termine”, sottolinea. Inoltre le performance devono giustificare i maggiori costi che spesso sono in capo a questa tipologia di fondi, diventa fondamentale quindi individuare non solo una tematica vincente, solida nel tempo ma anche il suo momentum, ovvero entrare nel mercato quando le potenzialità di guadagno future sono ancora elevate. “Bisogna considerare anche che molti tematici investono in mercati di nicchia e mediamente è necessario un know how specifico da parte di gestori e analisti,”, conclude la Giuliani.
3/4Individuare i trend vincenti di domani è solo il primo passo per un gestore o fund selector, la differenza la fa, in realtà, un’efficiente combinazione di essi. La continua ricerca dei trend più interessanti sul mercato e il lancio di nuove strategie che comportano la stratificazione dei portafogli, rendendoli meno efficienti, sono solo alcune delle difficoltà con cui gli investitori devono vedersela quando vogliono investire in prodotti tematici. “Proporre ai clienti strategie che abbiano un riscontro nella vita reale può aiutare a spostare in avanti l’orizzonte temporale, ma convincerli a cambiare i temi di investimento, qualora servisse, non è semplice, nasce quindi l’esigenza di far ordine anche all’interno della componente tematica del portafoglio”, dichiara Alberto Mussini, sales director di Fidelity International. Per questa ragione Fidelity International ha deciso di trasformare tutte queste categorie di rischi appena menzionate in opportunità di investimento attraverso una strategia multi-tematica. “In tal modo non si valuta solo la rilevanza dei singoli temi, ma anche come questi si combinano tra di loro per offrire una strategia con tutto l’appeal delle soluzioni tematiche, ma efficiente anche dal punto di vista gestionale. Inoltre, l’allocazione sui diversi temi si evolve nel tempo, in base alle prospettive di mercato, attraverso una gestione attiva e dinamica”, conclude.
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